Sanatoria e condono edilizio: quali le differenze da conoscere

Sanatoria e condono edilizio: quali le differenze da conoscere
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Sanatoria e condono edilizio non sono affatto la stessa cosa, per quanto si prefiggano uno scopo simile. Ecco il punto su queste due pratiche, con esplicito riferimento alle loro differenze e una panoramica sui risvolti normativi, sulle possibili sanzioni e sulle difficoltà che il committente può incontrare dal punto di vista burocratico.

 

condono-edilizio-sanatoria

 

 

Sanatoria e condono edilizio: due pratiche che hanno lo stesso scopo

 

Le espressioni sanatoria e condono edilizio vengono spesso considerate dei sinonimi. Ciò è dovuto principalmente a due motivi. In primis, rispondono tutto sommato alla stessa esigenza: mettere in regola uno o più interventi edilizi. In secondo luogo, producono effetti simili sulle operazioni di compravendita. Di fatto, consentono di vendere un immobile. Le differenze tuttavia non sono poche. Per indagarle, possiamo partire dalle definizioni nude e crude.

 

La sanatoria è quell’atto attraverso cui si regolarizza un intervento edilizio che poteva essere realizzato, ma per cui non si dispone di un titolo abilitativo.

 

Il condono edilizio è quell’atto attraverso cui si regolarizza un intervento edilizio per cui non solo non si risponde del titolo abilitativo ma che non poteva essere realizzato secondo la normativa vigente e il piano regolatore. In parole povere, il condono permette di regolarizzare un abuso edilizio.

 

Le differenza principale tra sanatoria e condono edilizio

 

Le differenze sono numerose. Ecco una panoramica.

 

  • La sanatoria può essere realizzata sempre e comunque. Il condono edilizio invece può essere richiesto solo durante specifiche finestre temporali, ovvero quando il legislatore predispone con una legge apposita la possibilità di condonare abusivismi realizzati entro una data precisa. Per esempio, il condono predisposto attraverso la legge n.47 del 1985 imponeva come termine perentorio per l’inoltro delle richieste la data del 30 novembre 1985.

 

  • La sanatoria impone costi di gran lunga inferiori ai condoni edilizi. La sanatoria per definizione riguarda interventi regolari dal punto di vista edile, ma non dal punto di vista burocratico. Il condono edilizio per definizione riguarda interventi irregolari sotto entrambi i profili: edili e burocratici.

 

Cosa succede se non si può condonare

 

È tutt’altro che raro che un abusivismo non si possa condonare. D’altronde, quelle relative ai condoni sono leggi “speciali”, che coinvolgono finestre temporali molto circoscritte. In questo caso, le sanzioni sono molto salate. Si parte da un’ammenda che va da 5.164 € a 51.645 €, con arresto fino a due anni. Inoltre, è necessario anche porre rimedio all’abusivismo.

 

In parole povere, smantellarlo e riportare l’immobile allo stato precedente. Se tale obbligo non viene rispettato, le autorità comunali possono procedere con la demolizione coattiva. Se ciò non risulta possibile per motivazioni di tipo strutturale, è necessario sopperire a questa mancanza con una multa ulteriore. Chiaramente, le sanzioni quali arresto e ammenda gravano esclusivamente sull’autore dell’abusivismo e non su chi, magari ignora, eredita l’immobile o ne diventa proprietario in un momento successivo. Tuttavia, è a loro carico la demolizione dell’abusivismo. 

 

Quanto costano le sanatorie e il condono edilizio

 

La sanatoria ha costi molto contenuti ma variabili in base all’entità dell’intervento non coperto da titolo abilitativo. Di base, si tratta di ottenere, in sanatoria, la CILA, piuttosto che la SCIA o il Permesso di Costruire. Si parla, comunque, di centinaia di euro, tutt’al più di poche migliaia. Stesso discorso per la parcella del tecnico, che si caratterizza per cifre simili.  Il discorso è radicalmente diverso per i condoni edilizi. Si parla quasi sempre di migliaia di euro, anche per gli abusivismi più “leggeri”. In alcuni casi, si può arrivare alle decine di migliaia. Basterebbe solo questo a scongiurare qualsiasi velleità di abusivismo.

 

A chi conviene affidarsi

 

 

 

I professionisti deputati legalmente alla gestione della sanatoria e al condono edilizio sono i geometri, gli architetti e gli ingegneri. Tanto la sanatoria quanto il condono (a dire il vero più il condono) sono atti a forte carattere specialistico, che vantano straordinari elementi di complessità. Dunque, un professionista non vale l’altro. Anzi, è bene valutare con attenzione il professionista cui affidarsi, e verificare innanzitutto la sua esperienza in merito, magari contattando gli ex clienti. Anche in questo caso, infatti, non c’è migliore cartina di tornasole della testimonianza di chi ha già usufruito dei servizi.

 

Come poter risparmiare

 

Posto che la qualità e la competenze debbano essere considerati prioritari, è possibile comunque ottenere un certo risparmio. Come fare? Ovviamente, maneggiando con efficiente l’arma del preventivo. Contattate più professionisti, chiedete loro il preventivo, confrontate le ipotesi di costo e le info sul loro conto. Infine, individuate quello che sembra esprimere il miglior rapporto qualità prezzo.

 

Procedere manualmente è faticoso e richiede parecchio tempo. Il consiglio, quindi, è fare riferimento alle piattaforme di confronto preventivo, che tra le altre cose mettono in contatto domanda e offerta con una certa efficacia. La migliore piattaforma per questo genere di interventi è Edilnet.it. Spicca infatti per un parco professionisti (e imprese) di grande levatura e ampio, nonché per una interfaccia user friendly e un precisissimo motore di ricerca interno.

 

 

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