Fare l’antibagno: normativa e consigli pratici

Fare l’antibagno: normativa e consigli pratici
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L’antibagno è spesso considerata una stanza opzionale. Vero è che, quando il progetto lo prevede, può diventare un ambiente strategico per la funzionalità abitativa. Vediamo quali sono gli aspetti da esaminare per valutarne la fattibilità e l’effettiva utilità.

 

Antibagno moderno ed elegante con design minimalista

 

In questo articolo, dopo aver capito cos’è un antibagno, ci soffermiamo sui casi nei quali la sua realizzazione è possibile e quelli nei quali è obbligatoria per legge.

 

Infine, dopo aver dato qualche dritta su come arredarlo, parleremo anche delle possibilità di risparmio in fase di costruzione o di ristrutturazione del bagno.

 

Che cos’è l’antibagno?

 

L’antibagno è uno spazio accessorio situato generalmente prima del bagno principale: serve come area di transizione e svolge un ruolo cruciale nel mantenimento della privacy e nell’igiene.

 

Funzionalmente, l’antibagno agisce come uno spazio buffer che impedisce la vista diretta del bagno quando la porta è aperta, offrendo così maggiore riservatezza.

 

Inoltre, esso permette agli ospiti o ai membri della famiglia di utilizzare sanitari, come il lavandino, o specchi per rifinire la propria igiene personale senza dover accedere al nucleo principale del bagno, mantenendo quest’ultimo libero e accessibile per altri usi come la doccia o il WC.

 

Questa stanza è particolarmente preziosa in ambienti con un elevato traffico, come possono essere le case con numerose persone o gli uffici condivisi, dove la gestione del tempo e dello spazio diventa fondamentale.

 

L’antibagno può anche essere attrezzato con armadietti per la conservazione di asciugamani, prodotti per la cura personale e altri accessori, rendendolo un utile deposito aggiuntivo che aiuta a ridurre il disordine nel bagno principale.

 

L’antibagno può fungere da elemento di design nell’abitazione, offrendo un’opportunità per sperimentare con decorazioni e arredi che possono non essere ideali per ambienti umidi come il bagno principale.

 

Tale spazio può quindi anche riflettere lo stile e il gusto personale, integrando elementi decorativi come quadri, piante o una scelta particolare di pavimentazione e di sistema di illuminazione.

 

Quando è obbligatorio costruire l’antibagno? 

 

La normativa italiana impone la realizzazione di un antibagno in determinate situazioni, principalmente legate agli edifici pubblici o aperti al pubblico, quali bar, ristoranti, uffici, ma anche strutture sanitarie e scolastiche.

 

La presenza di un antibagno è richiesta per garantire standard igienici adeguati, separando gli spazi igienici dagli altri ambienti e limitando la diffusione di germi e inquinanti.

 

Inoltre, l’antibagno assicura una maggiore privacy, evitando che le toilette siano visibili direttamente dagli altri spazi comuni quando le porte sono aperte.

 

Le norme specifiche possono variare significativamente da una Regione all’altra e sono spesso dettagliate nei regolamenti edilizi locali, che stabiliscono quando e come deve essere implementato un antibagno in base al tipo di edificio e alla sua destinazione d’uso.

 

Per esempio, in alcuni casi, le normative possono richiedere l’installazione di un antibagno anche in strutture residenziali multifamiliari o in ambienti dove si svolgono attività sensibili dal punto di vista igienico o privacy.

 

Inoltre, le normative relative all’accessibilità, come quelle delineate dalla Legge per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche, impongono che gli antibagni siano progettati in modo da essere accessibili a persone con disabilità.

 

Ciò include requisiti specifici per le dimensioni e le caratteristiche degli spazi, come la larghezza delle porte e lo spazio di manovra necessario per una sedia a rotelle.

 

Quali sono le dimensioni minime dell’antibagno?

 

In ambito residenziale, non esistono normative rigide che stabiliscono le dimensioni precise per l’antibagno, ma si raccomanda che questo spazio sia sufficientemente ampio per facilitare movimenti fluidi e confortevoli.

 

In genere, si suggerisce una superficie minima di circa 1,5 metri quadrati, che permette di includere un lavabo e assicura spazio adeguato per la pulizia personale senza ostacolare l’accesso al bagno.

 

Nei contesti commerciali o pubblici, le normative possono essere più stringenti e definiscono specifiche dimensioni minime per garantire che gli antibagni siano accessibili e funzionali.

 

Per esempio, le regole possono richiedere una larghezza minima della porta di 80 centimetri e uno spazio di manovra interno adeguato per una sedia a rotelle, con una superficie raccomandata di almeno 3 metri quadrati.

 

Queste misure sono essenziali per permettere l’accesso e l’utilizzo sicuro e comodo del bagno a persone con diverse esigenze.

 

Inoltre, gli antibagni devono spesso includere caratteristiche specifiche come maniglie di supporto, spazi per la sosta di sedie a rotelle, e pavimentazioni antiscivolo, che contribuiscono a creare un ambiente sicuro e inclusivo.

 

Per determinare le dimensioni e le caratteristiche esatte richieste per un antibagno, è fondamentale consultare le normative edilizie locali o nazionali, che possono variare significativamente in base alla location e al tipo di edificio.

 

La consulenza di un professionista del settore, come un architetto o un ingegnere civile, può fornire ulteriori dettagli e assicurare che ogni aspetto dell’antibagno sia conforme alle normative vigenti, garantendo così un design che rispetti tutti gli standard necessari.

 

5 idee per arredare il tuo antibagno

 

Arredare un antibagno efficacemente richiede una considerazione attenta dell’uso dello spazio e della funzionalità, specialmente quando le dimensioni sono limitate.

 

L’obiettivo è creare un ambiente che sia allo stesso tempo pratico, accogliente ed esteticamente gradevole. Ecco alcune idee innovative e funzionali per sfruttare al meglio lo spazio:

 

  • Mobili su misura: investire in mobili realizzati su misura è uno dei modi più efficienti per ottimizzare lo spazio. Ad esempio, armadietti a parete o mobili angolari possono fornire spazio di stoccaggio senza ingombrare l’area di passaggio. Questi mobili possono essere progettati per incorporare lavabi, assicurando che ogni centimetro disponibile sia utilizzato al meglio.

 

  • Soluzioni salvaspazio: mensole sospese, ganci a parete e scatole impilabili possono essere utilizzati per organizzare asciugamani, prodotti per l’igiene e altri accessori. Le soluzioni verticali sono particolarmente utili in spazi ristretti, poiché liberano il pavimento e rendono lo spazio più vivibile.

 

  • Illuminazione strategica: un’illuminazione ben pianificata può trasformare completamente un antibagno. Se non ci sono finestre, considerare l’uso di luci a LED per un’illuminazione diffusa che non crei ombre fastidiose. Lampade a sospensione o faretti possono essere posizionati strategicamente per illuminare gli angoli scuri e rendere lo spazio più accogliente.

 

  • Specchi: un grande specchio, o una serie di specchi più piccoli, non solo è utile per le necessità personali, ma può anche contribuire a rendere lo spazio visivamente più ampio. Gli specchi riflettono la luce e possono dare l’illusione di un ambiente più grande e luminoso.

 

  • Materiali e finiture: scegliere materiali che resistano all’umidità e facili da pulire è essenziale in un antibagno. Piastrelle ceramiche, marmo o pietra sono opzioni durature e stilisticamente versatili che possono aggiungere un tocco di eleganza senza compromettere la praticità.

 

Come risparmiare nella ristrutturazione del bagno?

 

Se stai realizzando o ristrutturando il bagno e ti interessa sapere quali sono le potenzialità dei tuoi spazi, il consiglio è quello di rivolgerti a professionisti del settore, esperti e affidabili.

 

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