Quali sono i permessi necessari per ristrutturare il bagno: ecco cosa sapere

Quali sono i permessi necessari per ristrutturare il bagno: ecco cosa sapere
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Quali sono i permessi per la ristrutturazione del bagno? Quanto costano? Sono difficili da ottenere? Nella guida che segue rispondiamo a questi dubbi, molto comuni prima di iniziare i lavori.

 

permessi per ristrutturare il bagno

 

Oltre alle informazioni pratiche sui permessi per la ristrutturazione del bagno, ci soffermeremo anche su alcune dritte utili per chi vuole non soltanto rimanere nell’alveo della legalità ma anche del… buon gusto.

 

Ristrutturazione bagno: servono permessi? Non sempre!

 

Quello dei permessi per la ristrutturazione bagno è un tema caldo. In primis, perché è proprio il bagno uno dei locali ad essere più frequentemente ristrutturato. In secondo luogo, perché la normativa può apparire complessa, soprattutto per quanto concerne le corrispondenze tra interventi e permessi, che da alcuni potrebbe essere giudicata arbitraria.

 

Partiamo però con il caso “zero”, che è anche il più favorevole. Ovvero, lo scenario che vede la possibilità di intervenire senza alcun permesso.

 

Stiamo parlando degli interventi che fanno riferimento all’edilizia libera. Secondo l’ordinamento vigente, appartengono a questa categoria tutti gli interventi molto leggeri, che di fatto impattano solo sulle finiture. Per fortuna, rispondono a questo identikit la maggior parte degli interventi che vengono richiesti per il bagno. Ovvero:

 

  • Sostituzione del pavimento: è l’intervento più richiesto in assoluto. Spesso, infatti, è sufficiente a cambiare il volto del bagno, a renderlo più moderno e accogliente.

 

  • Sostituzione dei rivestimenti murari: stesso discorso per i rivestimenti murari, la cui sostituzione sortisce un effetto del tutto simile.

 

  • Sostituzione dei sanitari: quando si “rifa” il bagno è inevitabile cambiare anche i sanitari. Non è un dettaglio di poco conto, né un’attività da prendere a cuor leggero. Per quanto possa sembrare strano, anche i sanitari sono soggetti a evoluzioni lato design. Dunque, è necessario aggiornarsi.

 

  • Trasformazione della vasca da bagno in doccia: intervento molto utile in quanto permette da un lato di ricavare spazio, e dall’altro di migliorare la funzionalità del bagno. Molti infatti trovano più comodo, e meno dispendioso in termini di consumi, farsi la doccia piuttosto che il bagno. Per inciso, questo intervento ricade nella categoria edilizia libera solo se non prevede una modifica sostanziale degli impianti.

 

Questi interventi vengono realizzati direttamente in quanto non impongono il possesso di permessi. Ciò però non significa che siano sempre e comunque poco costosi. Anzi, anche quando si prevedono solo interventi di questo tipo, il costo per la ristrutturazione del bagno può raggiungere un livello significativo.

 

 

Permessi rifacimento bagno: quali sono necessari e in quale caso?

 

Veniamo ora ai casi più controversi, ovvero quelli che prevedono il possesso di un permesso, di un titolo autorizzativo. Piccola precisione: una normativa esclusivamente dedicata ai permessi per la ristrutturazione del bagno non esiste.

 

La legge prende come riferimento le ristrutturazioni sic et simpliciter, gli interventi in sé, a prescindere dal locale o dal tipo di stanza coinvolti. Ma procediamo con ordine, permesso per permesso:

 

  • CILA, Comunicazione Inizio Lavori Asseverata: è il permesso più leggero in assoluto. Di base, consiste in una relazione tecnica asseverata da un tecnico. È riservato agli interventi di ristrutturazione leggeri, che al massimo impattano sulla planimetria. Nel caso della ristrutturazione del bagno, potrebbe essere richiesta in caso di apertura di nuove finestre; allargamento o restringimento del bagno a discapito delle altre stanze (quando l’intervento non coinvolge muri portanti). La CILA costa un migliaio di euro, compresa la parcella del tecnico che cura l’inoltro della domanda e l’elaborato. Ovviamente, non richiede parere esplicito dell’ente.

 

  • SCIA, Segnalazione Certificata Inizio Attività: è un permesso mediamente pesante. Come la CILA, non richiede parere dell’ente, ma impone una mole documentale significativa, fatta di relazioni dettagliate e calcoli strutturali. Infatti, fa riferimento agli interventi che gravano sugli elementi strutturali. Nel caso della ristrutturazione bagno, potrebbe essere richiesta nel caso di modifiche considerevoli all’impianto idrico, tali da stravolgere il disegno originale; allargamento a scapito di muri portanti. La SCIA costa 2-3mila euro compresa la parcella del tecnico.

 

  • Permesso di Costruire: il permesso più difficile da ottenere e il più costoso. Richiede un parere esplicito dell’ente e può richiedere un esborso di migliaia e migliaia di euro. È riservato ai cambi volumetrici e ai cambi di destinazione d’uso. Dunque, è molto raro che si debba richiedere nel contesto di una ristrutturazione del bagno. Ad ogni modo, può capitare di allargare il bagno non già a scapito di altri locali esistenti, ma ex novo, quindi aumentando la volumetria complessiva dell’immobile.

 

Permessi ristrutturazione bagno: cosa succede se si disattendono gli obblighi

 

Come abbiamo visto, i permessi per la ristrutturazione del bagno non sono sempre necessari. Quando lo sono, disattendere gli obblighi è davvero una pessima idea. Il motivo è duplice. Da un lato, si produce un vero e proprio abusivismo, che costringe al pagamento di una multa.

 

Sovente, conduce anche a un processo penale e all’obbligo di abbattimento dell’opera, soprattutto nel caso in cui l’intervento non solo non sia stato autorizzato, ma sia anche difforme alla normativa vigente.

 

Dall’altro lato, realizzare senza permessi interventi che richiedono permessi rende di fatto l’immobile incommerciabile. Secondo la legge, non si possono vendere immobili che presentano abusivismi. Insomma, non ne vale proprio la pena.

 

Ristrutturare il bagno: un consiglio furbo per risparmiare sui costi e non sulla qualità

 

La questione dei permessi per la ristrutturazione del bagno, lo abbiamo visto, è molto complessa. Gli scenari sono numerosi e impongono il possesso dei titoli autorizzativi più svariati. Dunque, il consiglio è di scegliere con cura il tecnico che si occuperà delle varie relazioni, delle asseverazioni, dell’inoltro della domanda.

 

In particolare, ci si dovrebbe affidare a professionisti competenti e convenienti. Come individuarli? Basta affidarsi a piattaforme specializzate online come Edilnet.it.

 

Queste piattaforme infatti offrono:

 

  • Un paniere di professionisti (e aziende) di qualità, selezionato a monte e per l’occasione.

 

  • La possibilità di chiedere preventivi online e ottenere, a stretto giro, offerte omogenee, competitive e facili da confrontare.

 

Dopodiché si ha gioco facile a individuare non soltanto il tecnico migliore per seguire l’iter dei permessi per la ristrutturazione del bagno, ma anche le ditte edili di zona più qualificate e più convenienti nel settore.

 

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