Confronto tra le 5 migliori fonti di energia rinnovabili: quale scegliere per la casa?
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Vuoi capire qual è la fonte di energia rinnovabile migliore non solo per l’ambiente ma anche per le tue tasche? Sei nel posto giusto. Qui trovi una tabella di comparazione tra le varie soluzioni e un facile test per scoprire quella migliore per te.
Le fonti di energia rinnovabile sono una risorsa non solo per il pianeta ma anche per il cittadino comune. Ovvero, per chi vuole emanciparsi dalle dinamiche di approvvigionamento classico e adottare un approccio che unisce l’utile al dilettevole, rispetto per l’ambiente e risparmio economico.
Nondimeno, la questione è complessa. Si parla di fonti non a caso: ce ne sono parecchie. E ciascuna vanta le sue peculiarità, la compatibilità con scenari ed esigenze circoscritte. Da qui, la necessità di un confronto, di un’analisi comparata tra le varie tipologie.
Qual è la migliore fonte di energia rinnovabile per casa? Fai il test online
Consigliata: solare termico
Soluzione semplice e accessibile per coprire il fabbisogno di acqua calda nei mesi più soleggiati, ideale per nuclei ridotti.
Consigliata: pompa di calore + fotovoltaico + accumulo
Combinazione ideale per abitazioni ampie e ben isolate, con un investimento importante e obiettivi di autonomia.
Consigliata: solare termico compatto o mini fotovoltaico
Ottima resa a fronte di spazio ridotto e consumi medi, con installazioni rapide e incentivi disponibili.
Consigliata: solare termico + fotovoltaico
Soluzione completa per coprire energia elettrica e acqua calda in maniera sostenibile, anche part-time.
Consigliata: biomassa + fotovoltaico
Ideale per rustici abitati stabilmente, dove legna o pellet sono facilmente reperibili e il sole non manca.
Consigliata: biomassa
Fonte adatta a grandi famiglie in rustici o casali, con disponibilità di spazio per stoccaggio e buona efficienza.
Consigliata: fotovoltaico + pompa di calore
Soluzione moderna per sfruttare il sole del sud con alto risparmio e comfort climatico integrato.
Consigliata: solare termico a circolazione naturale
Perfetto per single in aree assolate con consumi limitati e necessità basilari.
Consigliata: fotovoltaico + solare termico + accumulo
Sistema completo ad alta efficienza per abitazioni grandi con consumi elevati e clima favorevole.
Consigliata: fotovoltaico + accumulo
Per sfruttare al meglio l’irraggiamento nelle isole, con focus su indipendenza e uso continuo.
Consigliata: fotovoltaico compatto da balcone
Ideale per contesti condominiali in zone assolate, dove basta poco per ridurre le bollette.
Tabella di confronto energie rinnovabili domestiche
Entriamo subito nel vivo del discorso e proponiamo una tabella per confrontare le energie rinnovabili per uso domestico secondo vari criteri: costo di installazione, incentivi, manutenzione e resa.
Costo (€) |
Specifiche costo |
Incentivi |
Resa (annua) |
Ideale per |
|
---|---|---|---|---|---|
Fotovoltaico |
9.000 – 13.000 |
Casa unifamiliare 150 mq, 6 kW, zona mediamente soleggiata |
Superbonus, detrazioni fiscali |
Alta |
Zone soleggiate |
Solare termico |
3.000 – 5.000 |
4-5 m² collettori, 300 L serbatoio, casa da 150 mq |
Detrazioni, Conto Termico |
Media-alta |
Famiglie con più di 3 persone |
Pompa di calore |
12.000 – 18.000 |
Sistema aria-acqua, casa 150 mq in zona temperata |
Conto Termico, detrazioni fiscali |
Alta |
Zone miti |
Eolico domestico |
15.000 – 25.000 |
Impianto da 3–6 kW, torre 15–20 m, zona rurale |
Incentivi regionali (limitati) |
Variabile |
Zone ventilate |
Biomassa |
7.000 – 12.000 |
Caldaia + stoccaggio, casa 150 mq in zona collinare |
Conto Termico, detrazioni fiscali |
Alta |
Zone rurali |
1. Energia rinnovabile: fotovoltaico
Iniziamo con il fotovoltaico, probabilmente la fonte più famosa fonte di energia rinnovabile in assoluto, nonché la prima ad essere stata implementata in maniera massiccia. Ecco una scheda sintetica dedicata al fotovoltaico.
Come funziona il fotovoltaico?
Il fotovoltaico funziona grazie a pannelli solari che convertono la luce del sole in energia elettrica. Questi pannelli sono composti da celle fotovoltaiche, generalmente in silicio, capaci di generare corrente continua quando esposte ai raggi solari. La corrente prodotta viene poi trasformata in corrente alternata tramite un inverter, diventando utilizzabile per gli elettrodomestici e l’illuminazione.
L’energia non consumata può essere immagazzinata in batterie (fotovoltaico ad accumulo) oppure immessa nella rete elettrica, ottenendo un beneficio economico attraverso lo scambio sul posto. Il sistema è modulabile, quindi può essere adattato a diverse esigenze e superfici disponibili sul tetto o a terra, anche se viene preferita la prima soluzione.
Quanto costa installare il fotovoltaico?
Per valutare i costi di installazione di installazione dell’impianto fotovoltaico, ipotizziamo il seguente scenario: una casa unifamiliare di 150 metri quadri, abitata da quattro persone, situata in una zona mediamente soleggiata.
Per coprire il fabbisogno energetico, potrebbe essere necessario un impianto da circa 6 kW. Il costo medio per un impianto di questo tipo si aggira tra i 9.000 e i 13.000 euro, comprensivi di pannelli, inverter e installazione. Tuttavia, grazie agli incentivi statali come le detrazioni fiscali o il Superbonus, l’esborso effettivo può ridursi in modo significativo.
Vantaggi e svantaggi del fotovoltaico
Come tutte le fonti, anche il fotovoltaico vanta i suoi pro e i suoi contro. Ecco i pro del fotovoltaico:
- Riduzione significativa della bolletta elettrica grazie all’autoproduzione.
- Energia pulita e rinnovabile, a impatto ambientale quasi nullo.
- Manutenzione minima e durata media dei pannelli superiore ai 25 anni.
Questi, invece, sono gli svantaggi:
- Investimento iniziale elevato se privo di incentivi.
- Rendimento variabile in base all’irraggiamento solare della zona.
- Necessità di spazio sufficiente sul tetto con esposizione ottimale.
Quando scegliere il fotovoltaico come energia rinnovabile in casa?
Alla luce di quanto detto fin qui, possiamo individuare gli scenari in cui il fotovoltaico è la scelta più indicata. Il fotovoltaico va preferito quando l’abitazione si trova in una zona con buona esposizione solare per gran parte dell’anno, come il centro-sud Italia o aree collinari non ombreggiate.
Nondimeno, è l’opzione ideale per chi ha un tetto sufficientemente ampio e poco ombreggiato, magari orientato a sud. Ad esempio, una famiglia con consumi energetici medio-alti, che utilizza frequentemente elettrodomestici e riscaldamento elettrico, può trarre un notevole beneficio in termini economici.
2. Solare termico
Procediamo con il solare termico, altra fonte molto utilizzata. Ecco la sua scheda.
Come funziona il solare termico?
Il solare termico sfrutta l’energia solare per riscaldare un fluido, generalmente acqua o una miscela antigelo, contenuto in collettori posti sul tetto. Il fluido riscaldato circola all’interno di un circuito chiuso e trasferisce il calore a un serbatoio di accumulo, dove l’acqua sanitaria viene scaldata.
In presenza di giornate nuvolose o in caso di fabbisogni superiori alla resa solare, un sistema ausiliario (come una caldaia) integra il riscaldamento. Esistono impianti a circolazione naturale, più semplici ed economici, e impianti a circolazione forzata, più efficienti ma anche più costosi e complessi.
Quanto si spende per l’impianto solare termico?
Per valutare i costi di installazione, ipotizziamo lo stesso scenario della scheda precedente: una casa unifamiliare di 150 metri quadri abitata da quattro persone. Per coprire il fabbisogno di acqua calda sanitaria, è sufficiente un impianto solare termico con collettori piani da circa 4-5 mq e un serbatoio di accumulo da 300 litri.
In questo caso, il costo medio si aggira tra i 3.000 e i 5.000 euro, a seconda della tecnologia impiegata. Grazie alle detrazioni fiscali al 65% e ai contributi del Conto Termico, l’investimento può essere ammortizzato in pochi anni.
Solare termico: vantaggi e svantaggi
Non vi sorprenderà sapere che anche il solare termico vanta i suoi pro e i suoi contro. Ecco i pro del solare termico:
- Riscaldamento gratuito dell’acqua sanitaria per buona parte dell’anno.
- Riduzione delle emissioni di CO₂ e minore uso della caldaia.
- Funzionamento semplice e costi contenuti con incentivi disponibili.
Questi, invece, sono gli svantaggi:
- Efficacia ridotta nei mesi invernali o in zone poco soleggiate.
- Necessità di un impianto ausiliario per garantire la continuità.
- Richiede manutenzione periodica, soprattutto nei sistemi più complessi.
Quando è meglio scegliere il solare termico?
Il solare termico, come abbiamo visto, vanta un meccanismo di funzionamento più complesso rispetto al fotovoltaico. Da qui, la necessità di valutarne l’impiego con maggiore attenzione.
Ad ogni modo, va preferito quando l’esigenza principale riguarda il riscaldamento dell’acqua sanitaria più che quello ambientale. È perfetto, ad esempio, per famiglie numerose che consumano molta acqua calda durante tutto l’anno, oppure per abitazioni dotate di una caldaia datata che si vuole alleggerire nei consumi. Stesso discorso per le seconde case al mare o in collina, dove si vuole contenere l’uso di energia tradizionale.
3. Pompa di calore
Proseguiamo nella nostra analisi con la pompa di calore, fonte molto particolare, che sfrutta un meccanismo… Tutto suo.
Come funziona la pompa di calore?
La pompa di calore funziona trasferendo il calore da una fonte naturale (aria, acqua o terreno) all’interno dell’abitazione. Il processo è simile a quello di un frigorifero, ma invertito: anziché estrarre calore dall’interno, lo immette negli ambienti.
Utilizza un compressore e un circuito chiuso contenente un fluido refrigerante che, cambiando stato da liquido a gas e viceversa, consente lo scambio termico. Esistono diverse tipologie: aria-aria, aria-acqua, geotermiche. Alcune versioni sono reversibili, quindi utilizzabili anche per raffrescare.
L’efficienza è molto alta, soprattutto se abbinate a impianti radianti a bassa temperatura. Inoltre, consumano energia elettrica ma ne producono più di quanta ne assorbano.
I costi di installazione della pompa di calore
Per valutare i costi di installazione, ipotizziamo il solito scenario della scheda precedente: una casa unifamiliare di 150 metri quadri abitata da quattro persone, ma situata in una zona climatica temperata.
Un sistema completo aria-acqua per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria può costare tra i 12.000 e i 18.000 euro, comprensivo di installazione. I costi variano in base alla tipologia dell’impianto e alla presenza di eventuali lavori collaterali (sostituzione dei termosifoni, impianto radiante). Gli incentivi del Conto Termico e le detrazioni fiscali possono però ridurre notevolmente l’investimento iniziale.
Per trovare i prezzi aggiornati consulta la guida ai prezzi dell’impianto di riscaldamento a pompa di calore di Edilnet.
Vantaggi e svantaggi dell’impianto a pompa di calore
La pompa di calore presenta i suoi pro e i suoi contro, come certamente avrete intuito. Ecco i vantaggi della pompa di calore:
- Elevata efficienza energetica, con COP anche superiori a 4.
- Possibilità di climatizzazione invernale ed estiva con un solo impianto.
- Riduzione delle emissioni e impiego di energia rinnovabile.
Questi, invece, sono gli svantaggi:
- Investimento iniziale alto, soprattutto senza incentivi.
- Prestazioni ridotte in climi molto freddi.
- Necessità di spazi adeguati all’unità esterna e l’impianto interno.
Quando la pompa di calore è la migliore tecnologia di energia rinnovabile?
La pompa di calore è una delle tecnologie per utilizzare l’energia rinnovabile più specifiche; dunque, è necessario conoscere gli scenari che meglio le si addicono. Gli scenari sono i seguenti:
- Abitazioni di nuova costruzione o in ristrutturazioni profonde, dove è possibile installare impianti a pavimento o a parete a bassa temperatura. È perfetta, ad esempio, per una famiglia che vive in una zona a clima mite e desidera un’unica soluzione per riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria.
- Installazione di un impianto fotovoltaico e volontà di cooptare un sistema integrato che sfrutti appieno l’energia autoprodotta.
4. Eolico domestico
L’eolico domestico è una delle fonti più raramente impiegata. In primis, perché necessita di una infrastruttura imponente. In secondo luogo, perché è compatibile solo con un assetto climatico. Ma procediamo con ordine.
Come funziona l’impianto eolico domestico?
L’eolico domestico sfrutta la forza del vento per generare energia elettrica tramite una turbina, generalmente posizionata su un palo o una torre. Quando il vento muove le pale, queste azionano un generatore che trasforma l’energia cinetica in corrente elettrica.
L’energia prodotta può essere utilizzata direttamente nell’abitazione o immagazzinata in batterie. Alcuni impianti sono collegati alla rete e consentono lo scambio dell’energia in eccesso.
Per funzionare correttamente, l’eolico richiede velocità del vento costanti e significative. È meno diffuso rispetto ad altre fonti, ma può rivelarsi efficace in zone rurali e ventose.
Quanto costa installare un impianto eolico a casa?
Per valutare i costi di installazione, ipotizziamo lo stesso scenario delle altre schede: una casa unifamiliare di 150 metri quadri abitata da quattro persone.
Per coprire almeno il 50-70% del fabbisogno elettrico, potrebbe essere necessario un impianto da 3 a 6 kW, con torre di supporto di circa 15-20 metri. Il costo complessivo oscilla tra i 15.000 e i 25.000 euro, a seconda della potenza, della qualità della turbina e dei lavori accessori.
Gli incentivi sono più limitati rispetto ad altre fonti, ma alcune Regioni prevedono contributi specifici per l’installazione in aree montane o agricole.
Vantaggi e svantaggi dell’eolico
Tiriamo le fila e facciamo il punto sui pro e sui contro dell’eolico domestico. Ecco i pro dell’eolico domestico:
- Energia pulita, rinnovabile e indipendente dalla rete.
- Produzione continua anche di notte, a differenza del solare.
- Buona resa in aree ben ventilate e poco abitate.
Questi, invece, sono i contro:
- Elevato costo iniziale e incentivi limitati.
- Impatto visivo e acustico, specie in contesti urbani.
- Rendimento imprevedibile, legato alla variabilità del vento.
Quando l’impianto eolico è la scelta giusta per privati?
L’eolico domestico va preferito quando l’abitazione si trova in un’area rurale, collinare o costiera con venti costanti superiori ai 5 m/s. È particolarmente utile per case isolate, lontane dalla rete elettrica, dove il collegamento sarebbe costoso o tecnicamente difficile.
Ad esempio, una famiglia che vive in un casale in collina, circondato da terreni liberi e con condizioni ventose stabili durante tutto l’anno, potrebbe trarre beneficio dall’eolico.
5. Biomassa
La biomassa è una delle fonti meglio sfruttate, a patto che vengano soddisfatte alcune condizioni iniziali. Ecco cosa sapere.
Come funziona l’impianto a biomassa?
La biomassa si basa sulla combustione di materiali organici, come legna, pellet, cippato o scarti vegetali, per produrre calore destinato al riscaldamento degli ambienti e dell’acqua sanitaria. Il calore generato dalla combustione viene trasferito a un fluido termovettore che alimenta l’impianto di riscaldamento domestico.
Gli impianti a biomassa possono essere stufe, termostufe o caldaie, a seconda della potenza e del livello di integrazione con l’impianto esistente. Si tratta di una fonte rinnovabile, poiché il carbonio emesso durante la combustione viene riassorbito dalle piante durante la loro crescita, chiudendo il ciclo. La resa varia in base alla qualità del combustibile e alla tecnologia impiegata.
I costi di installazione della tecnologia a biomassa
Per valutare i costi di installazione, riprendiamo lo scenario delle altre schede: una casa unifamiliare di 150 metri quadri abitata da quattro persone, situata in una zona collinare o rurale.
Ebbene, una caldaia a biomassa, completa di sistema di stoccaggio e distribuzione, ha un costo compreso tra i 7.000 e i 12.000 euro. I costi variano in base alla potenza dell’impianto, al tipo di biomassa utilizzata (legna, pellet o cippato) e alla complessità dell’installazione.
Tuttavia, grazie al Conto Termico e ad alcune detrazioni fiscali, è possibile recuperare fino al 65% della spesa sostenuta, rendendo l’investimento più accessibile.
Vantaggi e svantaggi della caldaia a biomassa
Ecco i vantaggi della biomassa:
- Costi di combustibile contenuti e ampia disponibilità di materia prima.
- Impatto ambientale ridotto se si usano materiali certificati.
- Possibilità di completa indipendenza da gas e altre fonti fossili.
Questi, invece, sono gli svantaggi della biomassa.
- Necessità di spazio per lo stoccaggio del combustibile.
- Maggiore impegno nella manutenzione e nella pulizia.
- Emissioni inquinanti se si usano materiali di bassa qualità o non certificati.
Quando la biomassa è la scelta giusta per casa?
La biomassa, lo si può evincere da quanto detto fin qui, è una fonte molto particolare. Da qui, la necessità di conoscere gli scenari più compatibili. È indicata per abitazioni in zone rurali, dove è facile reperire legna o pellet a buon prezzo e dove lo spazio per lo stoccaggio non rappresenta un problema.
Ad esempio, una casa indipendente con cantina o locale tecnico può ospitare una caldaia a biomassa con relativo deposito, ottimizzando l’autonomia stagionale.
Stesso discorso per le seconde case in montagna, dove il clima richiede un riscaldamento costante e l’approvvigionamento elettrico può essere costoso, questa soluzione risulta estremamente efficace.
Domande più frequenti sulle fonti rinnovabili di energia per la casa
Qual è la fonte più economica nel lungo periodo?
Nel lungo periodo, il fotovoltaico risulta generalmente la fonte più economica. Non solo per il calo dei prezzi degli impianti, ma anche per la possibilità di autoconsumo e scambio sul posto, che permette di ridurre sensibilmente la bolletta elettrica, soprattutto se integrato con sistemi di accumulo.
Posso combinare più fonti? (es. fotovoltaico + pompa di calore)
Sì, combinare più fonti è non solo possibile ma consigliato. Un esempio efficace è l’abbinamento tra fotovoltaico e pompa di calore: l’energia elettrica prodotta durante il giorno alimenta il sistema di riscaldamento, aumentando l’autonomia energetica e riducendo la dipendenza dalla rete elettrica.
Cosa succede se cambio casa dopo l’installazione?
Dipende dal tipo di impianto. Alcuni sistemi, come le stufe a pellet o le pompe split, sono relativamente trasportabili. Altri, come il fotovoltaico o le caldaie a biomassa, restano legati all’immobile. Tuttavia, un impianto efficiente può aumentare il valore di mercato dell’abitazione.
A chi rivolgersi per installare un impianto a energia rinnovabile?
Una volta effettuata la propria scelta, si passa alla fase clou: ovvero l’individuazione di un’azienda specializzata in impianti per la casa con energia rinnovabile. Una fase cruciale, nella quale si annidano i rischi maggiori per la sostenibilità economica dell’intera iniziativa.
Eliminare questi rischi, ovvero puntare al risparmio, e allo stesso tempo preservare la qualità è possibile: basta sfruttare le opportunità dei siti di richiesta preventivi online come Edilnet.it, che annovera un ampio parco di imprese di zona che si occupano di impiantistica con fonti rinnovabili.