Trovare lavori edili come general contractor: come fare e a chi rivolgersi
Scopri il contenuto di questa pagina in breve
- Perchè lavorare come general contractor?
- Lavorare come general contractor: vantaggi e svantaggi
- Il contraente generale in edilizia: obblighi, normative e tipologie di contratto
- Come si diventa general contractor?
- Lavorare come general contractor: quali garanzie si devono offrire?
- Trovare cantieri come general contractor: a chi rivolgersi?
Il general contractor è un soggetto che sta emergendo nel contesto dell’edilizia privata. Tutte le aziende edili possono intraprendere un percorso di trasformazione verso lo status di general contractor. E’ un bene, visto i tanti vantaggi che la posizione comporta. Ne parliamo qui, specificando le procedure e le metodiche per poter iniziare a lavorare come general contractor.
Perchè lavorare come general contractor?
La figura del general contractor è ben conosciuta nel mondo anglosassone, dove opera da moltissimo tempo. Di recente, è stata introdotta anche in Italia, a tal punto che a partire dagli anni Duemila si è resa necessaria un’attività legislativa per inquadrarne ruoli, obiettivi, qualifiche.
Ad oggi, il general contractor è una risorsa sempre più ricercata negli ambiti dell’edilizia privata e dell’edilizia pubblica. Il motivo risiede proprio nella sua funzione, che permette di superare alcuni ostacoli che i committenti, a prescindere dalla loro natura (privata o pubblica) sono costretti ad affrontare.
Qual è la funzione del general contractor? In buona sostanza, il general contractor si pone come referente unico e organizzatore di tutti quei lavori edili che, a causa della loro complessità, richiedono il contributo di professionalità differenti. In buona sostanza il general contractor organizza il lavoro di più imprese e/o professionisti che lavorano su un medesimo progetto, ne sovrintende le attività, interagisce con il committente e risponde ad esso.
Qualsiasi impresa può “trasformarsi” in un general contractor. Anzi, se sussistono i requisiti (che sono certo tecnici ma non solo) è bene che compia questo importante passo.
Il motivo è semplice: la qualifica e l’attività di general contractor gli permette di accedere a interventi più pesanti, estesi e paganti. Inoltre, vista la natura dell’attività, che spesso non richiede un intervento edile diretto – ma per l’appunto, solo il coordinamento – può impegnarsi in più commesse contemporaneamente, e aumentare così i guadagni.
Tra l’altro, la domanda di general contractor è in crescita in quanto il panorama dell’edilizia privata si sta complicando. Alle radici di tale fenomeno troviamo le opportunità messe in campo dal legislatore per ottenere sconti e agevolazioni, previo il possesso di determinati requisiti. I lavori vanno fatti in un certo modo, pagati secondo una specifica prassi e portare a determinati risultati. Sono molti gli elementi da prendere in considerazione, e spesso una sola impresa edile non basta. Servono più realtà, e qualcuno che le coordini.
Lavorare come general contractor: vantaggi e svantaggi
I vantaggi sono quelli che abbiamo appena menzionato. In primo luogo, la possibilità di partecipare attivamente, anzi dirigere, ordini molto più imponenti e di conseguenza paganti. Secondariamente, la possibilità di aumentare il numero di progetti attivi nello stesso momento, con tutto ciò che ne conseguenze in termini di entrate.
Certo, si segnalano anche alcuni svantaggi, che rappresentano più che altro l’altra faccia della medaglia. D’altronde, da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Sicché, se il contraente generale da un lato ha il potere di coordinare e sovrintendere le attività altrui, dall’altro lato si assume la responsabilità della riuscita dei progetti e degli interventi.
La responsabilità pesa sempre e comunque, soprattutto se l’intervento viene eseguito nell’ambito dell’edilizia pubblica.
Un altro svantaggio, che però sembra del tutto gestibile, è l’oggettiva difficoltà di coordinare maestranze, competenze e realtà che differiscono molto le une con le altre. Rappresenta un insieme di skills a parte, che viene affinato con il tempo.
Il contraente generale in edilizia: obblighi, normative e tipologie di contratto
La figura del general contractor è stata delineata per la prima volta (in modo chiaro, almeno) del decreto legge n. 190 del 20 agosto 2002. In particolare, la figura è disciplinata negli articoli 6, 9 e 10. Ovviamente, essi riguardano soprattutto l’edilizia pubblica. Ad ogni modo, alcune specificazioni, soprattutto in merito alle opere definite “strategiche”, sono state apportate con il decreto legislativo n.9 del 2005.
Le tipologie di contratto, invece, sono numerose. Tuttavia, la distinzione più importante, e che cambia radicalmente le carte in tavola, è quella tra opere pubbliche e opere private.
Come si diventa general contractor?
Tale distinzione si esplica soprattutto nel processo di trasformazione in general contractor. Infatti, i requisiti per essere definiti tale sono parecchio stringenti, quando si parla di edilizia pubblica, per cui rimandiamo alla lettura dei dispositivi legislativi appena citati.
Discorso radicalmente diverso per quanto riguarda l’edilizia privata. In quel caso, la preoccupazione più grande è il possesso delle capacità necessarie a lavorare come general contractor. Capacità che riguardano il coordinamento, l’organizzazione e la multidisciplinarietà.
A prescindere dagli ambiti in cui materialmente gli operatori del general contractor metteranno mani, l’impresa deve possedere competenze estese, che abbracciano una certa varietà.
Lavorare come general contractor: quali garanzie si devono offrire?
Il general contractor nell’edilizia pubblica deve fornire la garanzia globale di esecuzione. Si tratta di un istituto complesso che, di fatti, vincola il contraente generale all’esecuzione dei lavoro a prescindere da qualsiasi evento possa fungere da ostacolo, finanche a costo di nominare in prima persona una realtà subentrante.
Per quanto riguarda l’edilizia privata, le garanzie che il general contractor deve fornire riguardano principalmente la qualità del servizio. L’attività del general contractor deve garantire:
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Una maggiore rapidità nell’esecuzione degli interventi.
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Una radicale riduzione degli sprechi e l’ottimizzazione dei costi.
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Un canale di comunicazione chiaro con il committente.
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Una garanzia postuma sulla qualità dei lavori.
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Il rispetto della legge e dell’integrità formale degli interventi e di tutto ciò che vi ruota attorno (es. finanziamenti, agevolazioni).
Trovare cantieri come general contractor: a chi rivolgersi?
Esistono lavori da general contractor più paganti e meno paganti. In genere, quelli più paganti riguardano opere complesse, che devono rispettare alcuni requisiti specifici e, allo stesso tempo, interessano grandi strutturare. Per esempio, l’efficientamento energetico totale di grandi condomini.
Come trovare questi lavori? Potete puntare al passaparola, e sperare nel colpo di fortuna. Potete invece andare sul sicuro e sfruttare le possibilità offerta da alcune piattaforme. Ovvero da portali che puntano a far incontrare domanda e offerta, e a farlo su scala elevata. Tra queste piattaforme spicca Edilnet.it, che fa dell’organizzazione e dell’accessibilità il suo punto di forza.
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