Quali sono gli interventi per migliorare la vivibilità della propria abitazione

Quali sono gli interventi per migliorare la vivibilità della propria abitazione
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Quando si parla di migliorare la vivibilità della propria abitazione, si può far riferimento ad una serie di interventi di carattere sistematico, che possono anche determinare una parziale trasformazione dell’edificio. Qui ti forniremo un breve elenco di interventi che aumenteranno il comfort di casa tua.

 

Gli interni di una casa molto confortevole.

 

 

 

In generale, se si vogliono migliorare le condizioni strutturali dell’abitazione, ottimizzare le prestazioni energetiche e incrementare il comfort abitativo, si possono realizzare interventi che variano a seconda del contesto e, nello specifico, dipendono dalle criticità che caratterizzano la casa o una sua parte.

 

In linea di massima, gli interventi che possono migliorare il comfort di una casa si dividono in cinque grandi aree: coibentazione termica, isolamento acustico, sostituzione o ammodernamento degli impianti, risanamento di murature, ripristino o rinforzo di strutture e parti strutturali.

 

La coibentazione termica include tutti gli interventi funzionali all’efficientamento energetico di una casa, allo scopo di eliminare, o comunque limitare, fenomeni quali la dispersione del calore e i ponti termici. L’isolamento acustico, invece, serve a filtrare i rumori prodotti da fonti esterne all’abitazione, così da aumentare il comfort abitativo.

 

Gli interventi di ammodernamento degli impianti, di risanamento, di ripristino e di rinforzo, infine, si rendono necessari quando gli apparati risultano obsoleti (e dunque potenzialmente pericolosi), le murature presentano segni di degrado, o le strutture palesano segni di degrado e di cedimento, anche parziale.

 

La valutazione del tipo di intervento deve essere stabilita in relazione a ciascun contesto di attuazione. Per avere un’idea più chiara di quali siano le soluzioni disponibili, il portale specializzato di Saint-Gobain Italia SG-LifeUpgrade.it, mette a disposizione alcune interessanti guide.

 

 

Gli interventi di coibentazione termica

 

Nel caso in cui l’edificio necessiti di un’implementazione o un miglioramento in termini di coibentazione termica, la scelta può ricadere tra diverse tipologie di intervento.

 

Il più efficace è senz’altro rappresentato dal cappotto termico, abbinato ad opportuni lavori di coibentazione delle coperture e dei solai di interpiano, ad esempio attraverso l’impiego di pannelli isolanti o la realizzazione di massetti isolanti da riempimento.

 

In alternativa, è possibile intervenire sulle strutture interne mediante la costruzione di contropareti e controsoffitti in lastre di cartongesso funzionali all’inserimento di uno strato di materiale isolante, come i pannelli di lana di vetro.

 

Miglioramento dell’isolamento e del comfort acustico

 

Gli interventi di isolamento acustico sono necessari al fine di proteggere gli ambienti interni dell’edificio dall’inquinamento acustico proveniente dall’esterno (ad esempio il traffico stradale) o derivante da strutture adiacenti (nel caso di appartamenti confinanti o sovrastanti), sia esso di origine naturale o artificiale.

 

Fra le soluzioni più performanti per il miglioramento dell’isolamento acustico dai rumori aerei, si annoverano le contropareti e i controsoffitti in lastre di cartongesso con isolante in lana di vetro nell’intercapedine, a rivestimento di pareti e solai esistenti. Senza dimenticare, poi, la possibilità di sostituire le superfici trasparenti installando doppi vetri alle finestre, sui lucernari e sugli altri serramenti della casa.

 

Altra fonte di disturbo in ambienti residenziali deriva dai rumori da impatto, come ad esempio il camminamento e il calpestio provenienti dall’appartamento sovrastante, che possono essere mitigati attraverso massetti galleggianti su appositi materassini-feltri anticalpestio.

 

 

Interventi di risanamento e di ripristino delle pareti umide

 

Una problematica molto comune che riguarda l’edilizia abitativa è connessa all’umidità, specie negli ambienti in cui vengono fisiologicamente prodotte grandi quantità di vapore, come in bagno e in cucina. Un accumulo eccessivo di umidità genera quasi sempre la formazione di condensa che, a sua volta, favorisce lo sviluppo di muffe, a scapito della salubrità dell’aria all’interno dell’ambiente abitativo e, di conseguenza, della salute stessa degli inquilini.

 

In questi casi, può essere utile realizzare tramezzi o strutture interne costituite da lastre in cartongesso a basso assorbimento di acqua e umidità, abbinate in alternativa ad una barriera al vapore.

 

Più nello specifico, il degrado degli edifici è spesso strettamente legato al fenomeno di umidità da risalita capillare attraverso le murature, che è causata appunto dalle proprietà capillari dell’acqua. L’acqua da risalita, imbibendo la muratura, trasporta con sé i sali solubili (solfati, cloruri e nitrati) raccolti nel terreno o nei supporti murari stessi, provocando un degrado fisico, un degrado chimico derivante dall’aggressività dei sali in soluzione, e, di conseguenza, un degrado biologico a causa dello sviluppo dei microrganismi potenzialmente nocivi.

 

Per contrastare l’innescarsi di questi fenomeni, occorre agire tempestivamente con interventi mirati, in particolare la rimozione degli intonaci ammalorati esistenti e la predisposizione di un sistema di risanamento, costituito da speciali intonaci altamente traspiranti. Questi ultimi possono inoltre essere corredati da finiture altrettanto traspiranti che permettano di controllare gli effetti dannosi dell’umidità da risalita attraverso la realizzazione di un equilibrio termo-igrometrico tra parete e ambiente.

 

Altra causa di degrado per le strutture, inoltre, può essere imputata all’azione dell’acqua piovana che danneggia gli elementi di finitura, con la conseguenza di esporre il cemento armato sottostante alle intemperie e all’anidride carbonica.

 

Questi due elementi generano un processo di carbonatazione che comporta l’ossidazione (ossia la formazione di ruggine) delle armature delle strutture e il conseguente distacco della parte corticale dell’elemento strutturale in calcestruzzo (il copriferro).

 

Il ripristino dei calcestruzzi danneggiati può avvenire attraverso un ciclo di lavorazione articolato in diverse fasi. La lavorazione comincia dalla demolizione delle parti di calcestruzzo degradate e dalla pulizia delle armature esistenti, seguite dal trattamento delle stesse attraverso l’applicazione di specifiche boiacche passivanti protettive, e infine dalla ricostruzione dei volumi mancanti mediante l’impiego di speciali malte tixotropiche fibrorinforzate.

 

Vi consigliamo di approfondire il tema leggendo la nostra apposita guida online che tratta – nello specifico – l’argomento dei costi per il ripristino del calcestruzzo ammalorato. Così da avere una panoramica completa prima di qualsiasi scelta.

 

 

 

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