Come trovare lavori edili in subappalto
Scopri il contenuto di questa pagina in breve
I lavori edili in subappalto rappresentano una risorsa per le imprese edili che intendono crescere e accedere a nuovi mercati. Il tema non è complesso, ma comunque corposo. Ne parliamo in questo articolo, dove affronteremo anche la questione dei requisiti e delle garanzie, nonché quello degli obblighi e delle tipologie di lavori.
Lavori edili in subappalto: cosa sono?
I lavori edili in subappalto sono esattamente ciò che il nome suggerisce: contratti con il quale un appaltatore regolarmente incaricato dal committente, subappalta a terzi l’esecuzione dei lavori o di una parte di essi. Il concetto di subappalto è fondamentale nell’edilizia, e coinvolge sia l’edilizia pubblica che l’edilizia privata. Qui di seguito, però, affronteremo solo il tema dei subappalti nell’edilizia privata.
Il subappalto nasce dall’esigenza di rivolgersi a terzi per l’esecuzione ottimale di interventi specifici e in virtù della fisiologica impossibilità, avvertita dalla maggior parte delle imprese, di sviluppare competenze allo stesso tempo approfondite e onnicomprensive.
Quello dei subappalti è quindi un mercato florido, nel quale le imprese edili specializzate in una certa tipologia di intervento possono trovare spazio per crescere e accedere a contesti che, di norma, sarebbero loro preclusi.
Subappalto in edilizia: obblighi, normative e tipologie di contratto
Il concetto di subappalto e le relative modalità di esecuzione sono disciplinate in primo luogo dal codice civile. Nello specifico, dagli articoli che vanno dal 1655 al 1677. Tutti gli articoli riguardanti il subappalto sono contenuti nel capo VII, libro IV, titolo III.
In linea di massima, si può affermare che gli obblighi del subappaltatore rispetto all’appaltatore coincidono con gli obblighi che l’appaltatore nutre nei confronti del committente.
La normativa, tra le altre cose, specifica che la condizione necessaria affinché un lavoro possa essere subappaltato è che tale possibilità sia regolarmente riportata e concessa nel contratto di appalto.
La scelta dell’impresa subappaltante è a discrezione dell’appaltatore. In linea teorica, non deve rendere conto al committente. E’ prassi, comunque, coinvolgere il committente nella scelta.
Il contratto che regola le prestazioni tra appaltatore e subappaltatore è detto contratto di subappalto. La sua redazione è normata dalla legge, sebbene vi siano alcuni margini di movimento.
La normativa inoltre specifica che l’importo delle prestazioni del contratto di subappalto deve essere superiore al 2% dell’importo dell’appalto stesso.
Importante è anche la questione della manodopera, il cui costo non deve essere inferiore al 50% (rispetto a quello previsto dal contratto d’appalto). E’ previsto anche un tetto massimo: il contratto di subappalto non deve esprimere importi superiori al 30% del contratto d’appalto.
Impresa subappaltatrice: quali requisiti?
I requisiti per poter stipulare un contratto di subappalto sono pochi e facilmente ottenibili. Anzi, si può affermare che sostanzialmente tutte le imprese edili capaci di esprimere una certa qualità e che operano nella legalità posseggano i requisiti per ottenere un subappalto.
Ad ogni modo, devono possedere requisiti di onorabilità, aver versato regolarmente i contributi e devono essere in regola con le norme di sicurezza sul lavoro.
Impresa subappaltatrice e garanzie sui lavori
Per quanto concerne le garanzie sui lavori, occorre fare riferimento in primo luogo alla sentenza della Corte di Cassazione n.24717 dell’8 ottobre 2018 e alla sentenza n.23903 dell’11 novembre 2009.
Tali sentenze specificano ulteriormente che, in termini di responsabilità, il rapporto tra subappaltatore e appaltatore è equiparato al rapporto tra appaltatore e committente.
Le sentenze disciplinano anche la questione dei vizi e delle difformità. Le accuse possono essere mosse solo dal committente, e solo in seconda battute essere verificate dall’appaltatore. Questa è una garanzia fondamentale per il subappaltatore, che può quindi evitare conflitti di interesse e di attribuzione.
Lavorare in subappalto: vantaggi e svantaggi
Dal punto di vista di un’impresa edile, quali sono i pro e i contro del subappalto?
Il vantaggio più grande consiste nella possibilità di fare riferimento a una domanda corposa e in crescita. Gli interventi edilizi sono sempre più specialistici, vista la costante evoluzione di tecniche e materiali. Dunque, la necessità di affidarsi a imprese terze e specializzate è sempre preponderante.
Altresì, la possibilità del subappalto apre le porte per accedere a interventi e a contesti che, di norma, sono precluse alle imprese che si muovono da sole.
Per quanto riguarda gli svantaggi, non se ne segnalano di importanti, se non la necessità di rispettare alcuni limiti. Essi coincidono con quelli che abbiamo menzionato qualche paragrafo fa (importo pari al 2% dell’appalto e non superiore al 30%), importo della manodopera pari al 50% a quello dell’appalto etc.).
Come ottenere un cantiere in subappalto?
Di norma, è l’appaltatore che contatta le imprese e propone il subappalto. Dunque, la risorsa principale per procacciarsi lavori in subappalto è la costruzione di un network di conoscenze. Faticoso, e non sempre redditizio.
Per fortuna, è possibile muoversi proattivamente, e tenere in mano le redini della propria attività. Come fare? Basta fare affidamento a portali che curano i contatti tra imprese che offrono subappalti e imprese che cercano subappalti.
Tra questi portali spicca Edilnet.it. Famoso per la cessione di preventivi agli utenti finali, e quindi per il ruolo di collante tra domanda e offerta, è una risorsa anche per le imprese alla ricerca dei subappalti. Mette in contatto non solo imprese e cittadini, ma anche imprese e imprese.
Lo fa seguendo i criteri della trasparenza e dell’efficacia. Il consiglio, per tutte le imprese che cercano subappalti, è di iscriversi al portale Edilnet.it.