Quanti anni dura l’insufflaggio?
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A quanto ammonta la durata dell’insufflaggio delle pareti? È una domanda lecita se hai deciso di procedere con questo intervento: la riposta dettagliata la trovi in questa guida informativa.
L’insufflaggio è un intervento che costa poco, non è invasivo eppure garantisce risultati significativi. Nella fattispecie, in una prospettiva di isolamento termico e acustico. Nei paragrafi che seguono spiegheremo quanto dura e quali fattori impattano sulla durata dell’insufflaggio.
Per cosa si usa l’insufflaggio?
L’insufflaggio è una tecnica di isolamento che prevede l’iniezione di materiali isolanti all’interno delle intercapedini dei muri perimetrali. Questo metodo serve a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, riducendo dispersioni termiche e consumi energetici, oltre a migliorare l’isolamento acustico. Insomma, incrementa il comfort abitativo e riduce i consumi.
Un dettaglio non di poco conto, se si considera che i costi per l’insufflaggio sono in genere inferiori a quelli degli interventi aventi la medesima finalità. Sono numerosi i materiali che possono essere insufflati. Ecco i più comuni:
- Fibra di cellulosa: materiale naturale ricavato da carta riciclata trattata con sali minerali per renderla ignifuga e resistente a muffe e insetti. È molto efficace nel garantire isolamento termico e acustico, grazie alla sua densità e capacità di trattenere l’aria.
- Schiuma poliuretanica: isolante sintetico che si espande rapidamente, adattandosi perfettamente alle cavità. È particolarmente indicata per sigillare intercapedini con forme irregolari e garantisce un’elevata impermeabilità, oltre a eccellenti proprietà isolanti.
- Perlite espansa: materiale inerte di origine vulcanica, leggero e resistente. Viene insufflata in granuli ed è particolarmente indicata per le sue proprietà termoisolanti e ignifughe. Non teme l’umidità, ma offre un isolamento acustico meno performante rispetto ad altri materiali.
- Lana di vetro: realizzata con fibre di vetro riciclate, è un materiale leggero ed economico. Garantisce un buon isolamento termico e acustico, ma può perdere efficacia in presenza di elevata umidità.
- Polistirene espanso: noto anche come EPS, è un materiale plastico rigido in granuli o pannelli. Viene scelto per la sua leggerezza, resistenza all’umidità e capacità di offrire un ottimo isolamento termico.
Come abbiamo visto, un materiale non vale l’altro. Ciascuno vanta un certo grado di efficacia ed è indicato in alcuni specifici casi.
Quanto dura l’insufflaggio?
La durata degli effetti dell’insufflaggio si può stimare in 20-25 anni, nella migliore delle ipotesi. Nella pratica, questa caratteristiche dipende da alcuni fattori tra i quali:
- Tipo di materiale utilizzato: la scelta di materiali isolanti di alta qualità, come fibra di cellulosa o schiume poliuretaniche, garantisce una maggiore resistenza nel tempo. Materiali scadenti o inadatti possono, di contro, degradarsi rapidamente, riducendo l’efficacia dell’insufflaggio nel tempo.
- Condizioni dell’intercapedine: la pulizia e lo stato interno dell’intercapedine influiscono sulla durata. Polvere, umidità o detriti possono compromettere l’adesione e la distribuzione uniforme del materiale isolante.
- Umidità e infiltrazioni: l’eventuale presenza di umidità o infiltrazioni d’acqua accelera il deterioramento dell’isolante. Installazioni senza adeguata protezione contro l’umidità riducono significativamente la durata degli effetti.
- Tecnica di installazione: un insufflaggio eseguito da professionisti qualificati garantisce una distribuzione ottimale del materiale isolante. Errori di posa, come la formazione di vuoti o una densità insufficiente, compromettono l’efficacia dell’intervento non solo nel lungo periodo, ma anche nel breve.
Il consiglio, dunque, è di prendere in considerazione tali elementi al momento di realizzare l’intervento. Solo in questo modo è possibile garantire all’insufflaggio una durata tale da ammortizzare i costi e massimizzare i benefici.
A chi chiedere per l’insufflaggio e come risparmiare?
Non sempre si può fare l’insufflaggio delle pareti. È necessario che vi siano delle intercapedini tra le pareti, e che queste siano sufficientemente spesse. Per verificare la presenza dell’intercapedine è possibile mettere in atto tecniche empiriche come la percussione del muro: se il suono è pieno allora c’è un muro solido senza intercapedine, viceversa un suono cavo ne indica la presenza.
Anche l’ispezione visiva, rimuovendo prese elettriche o interruttori, consente di vedere se c’è uno spazio vuoto tra i due strati di muro. In certi casi, però serve l’intervento di un professionista attrezzato con dispositivi appositi, come un sondino o dispositivi con ultrasuoni o radar.
Se gli esiti sono positivi, anche in considerazione dei vantaggi e della durata dell’insufflaggio, è consigliabile procedere. Ora, per quanto poco invasivo e poco costoso, il lavoro comporta comunque una spesa. La buona notizia è che l’importo può essere contenuto, con la comparazione di più offerte.
Solo un confronto analitico tra diverse proposte di imprese specializzate in isolamento termico e insufflaggio consente di farsi un’idea del mercato, dare un senso alle cifre e individuare una soluzione ottimale in termini di qualità e prezzo.
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