Quante classi energetiche si guadagnano con l’insufflaggio?
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L’insufflaggio porta a un miglioramento energetico dell’edificio e quindi a un avanzamento delle classi energetiche. Di quanto precisamente? Domanda più che legittima alla quale risponderemo nella guida che segue.
Quello del miglioramento energetico è un tema complesso e molto sfaccettato. Infatti, sono numerosi gli interventi che consentono di raggiungere questo risultato. Un risultato che viene solitamente identificato con l’avanzamento delle classi energetiche. A tal proposito, cosa si può dire dell’insufflaggio? Quante classi permette di guadagnare? Rispondiamo a queste domande. Ma prima, una panoramica sull’intervento.
Cos’è l’insufflaggio?
L’insufflaggio consiste nell’inserimento di materiale isolante, come fibre di cellulosa, poliuretano espanso o lana di vetro, all’interno delle intercapedini delle pareti. Il processo è rapido e consiste nel praticare piccoli fori nella parete, attraverso i quali viene insufflato il materiale isolante. Una volta riempite le cavità, i fori vengono sigillati, ripristinando l’estetica originale delle pareti.
È una scelta ideale per riqualificare edifici esistenti, anche perché economicamente sostenibile: i costi per l’insufflaggio sono generalmente inferiori rispetto a quelli in grado di produrre risultati simili. Grazie a questa metodologia, si riducono i consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento, con un conseguente risparmio economico sulle bollette e un impatto ambientale minore. Inoltre, l’insufflaggio elimina i ponti termici, prevenendo problemi legati alla formazione di condensa e muffa.
Come funzionano le classi energetiche?
Le classi energetiche fungono da unità di misura dell’efficienza energetica di un locale, della sua capacità di abbattere i consumi, di conservare la temperatura per inerzia. Vanno dalla A alla G e sono assegnate da un tecnico specializzato. Esso analizza alcuni specifici elementi, ovvero:
- Indice di prestazione energetica globale (EPgl): rappresenta il consumo totale di energia primaria dell’edificio per metro quadro all’anno affinché garantisca condizioni confortevoli.
- Tipologia e rendimento degli impianti: analisi del sistema di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e produzione di acqua calda sanitaria, con indicazione del loro livello di efficienza.
- Caratteristiche dell’involucro edilizio: valutazione di pareti, tetto, pavimento e serramenti in termini di trasmittanza termica, tenuta all’aria e isolamento acustico.
- Fonti energetiche utilizzate: distinzione tra fonti tradizionali e rinnovabili, con eventuale contributo di sistemi come fotovoltaico, pannelli solari termici o pompe di calore.
- Emissioni di CO2: quantità stimata di anidride carbonica emessa annualmente dall’edificio, indicatore della sostenibilità ambientale.
- Consumi stimati: calcolo dei consumi energetici standardizzati per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria.
Queste analisi sono riassunte dall’APE, Attestato di Prestazione Energetica, che ovviamente riporta anche la classe. L’APE dura dieci anni ed è chiamato in causa di frequente, in particolare quando si vende e quando si affitta.
Perché spingere per il miglioramento energetico?
Spingere per il miglioramento energetico significa godere di benefici che coinvolgono l’aspetto abitativo ed economico. Significa effettuare un investimento destinato a ritornare con vantaggi materiali e immateriali.
- Aumento del valore della casa: un edificio energeticamente efficiente è più appetibile. Gli interventi di miglioramento energetico aumentano la classe energetica e rendono l’immobile più competitivo, garantendo un maggiore ritorno sull’investimento in caso di vendita o locazione.
- Abbattimento dei consumi: migliorare l’efficienza energetica significa ridurre le dispersioni di calore e ottimizzare l’utilizzo degli impianti. Questo si traduce in bollette energetiche più basse e in un significativo risparmio economico nel lungo termine, oltre a una riduzione dell’impatto ambientale (dettaglio da non sottovalutare).
- Migliore comfort abitativo: un isolamento termico e acustico adeguato, unitamente a impianti moderni ed efficienti, contribuisce a mantenere temperature stabili in tutte le stagioni. La casa diventa più confortevole, riducendo problemi come sbalzi termici, umidità o muffa e migliorando complessivamente la qualità della vita degli occupanti.
Ovviamente questi vantaggi pesano in maniera diversa a seconda dell’obiettivo. Per esempio, se si ha in mente di vendere la casa a breve, l’aumento del valore della casa rappresenta un beneficio essenziale.
Quante classi energetiche si ottengono con l’insufflaggio?
Rispondiamo alla domanda che ha aperto questa guida: quante classi energetiche si guadagnano con l’insufflaggio? Per fornire una stima precisa, bisogna distinguere tra varie tipologie di materiali isolanti.
- Lana di vetro: è un materiale leggero, resistente e versatile. Garantisce un buon isolamento termico e acustico. L’intervento permette di guadagnare generalmente una classe energetica rispetto alla situazione iniziale, ma solo se combinato con altri interventi sull’involucro edilizio.
- Cellulosa: è un materiale ecologico, derivato dal riciclo della carta, che offre ottime prestazioni di isolamento. Il miglioramento energetico può portare a un aumento di una o due classi energetiche, a seconda dello spessore delle intercapedini e dello stato preesistente dell’edificio.
- Poliuretano espanso: il poliuretano espanso ha una conducibilità termica molto bassa, risultando estremamente efficiente per riempire intercapedini strette. Questo tipo di intervento può aumentare fino a due classi energetiche, soprattutto in edifici con elevata dispersione termica e in zone climatiche particolarmente rigide.
Nella migliore delle ipotesi, dunque, l’insufflaggio garantisce un avanzamento di due classi energetiche, che è comunque un’enormità e determina un netto miglioramento dell’efficienza energetica.
Come risparmiare sui costi dell’insufflaggio?
Come già specificato, l’insufflaggio non costa molto. Considerando anche la sua efficacia, non stupisce che sia molto apprezzato e richiesto dai proprietari di casa. La buona notizia, però, è che è possibile contrarre ulteriormente i costi. Per farlo, basta confrontare più preventivi, soluzione che permette di ottenere farsi un’idea di cosa offre il mercato e di distinguere le buone offerte da quelle non convenienti per trovarne una che spicchi per rapporto qualità prezzo.
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