Quale procedura seguire per una bonifica da amianto?

Quale procedura seguire per una bonifica da amianto?
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In questo articolo trattiamo un argomento molto controverso: la bonifica da amianto. Nello specifico, descriveremo le tecniche per bonificare ma anche l’iter che l’utente deve seguire sotto il profilo burocratico. Forniremo anche qualche qualche informazione utile sulla normativa.

 

Una bonifica amianto con degli operai a lavoro

 

Cos’è la bonifica da amianto e perché va fatta

 

La bonifica da amianto è l’attività che consente di mettere al sicuro le strutture gravate dalla presenza di questo materiale. Una presenza che, purtroppo, è frequente e abbondante. Infatti, fino al 1994, l’amianto è stato utilizzato in maniera intensiva, in quanto apprezzato per la resistenza e le capacità di isolamento termico. All’inizio degli anni 90, tuttavia, è stata dimostrata la sua tossicità. L’amianto disperde fibre nell’aria, le quali entrano facilmente in circolo attraverso la semplice respirazione, causando tumori ai polmoni spesso fatali.

 

La bonifica da amianto è un’attività molto complessa in quanto non sempre è possibile procedere con la semplice rimozione delle lastre. Sovente, è necessario mettere in campo tecniche avanzate per neutralizzare qualsiasi rischio. La questione è complicata anche perché procede da un iter specifico e lungo che coinvolge in prima persona il committente, ovvero il proprietario dell’immobile su cui gravano le strutture in amianto.

 

Come si esegue la bonifica da amianto

 

Sono tre le tecniche che possono essere eseguite per bonificare le strutture in amianto. Esse non sono intercambiabili, bensì sono riservate a specifiche casistiche. Ma andiamo con ordine.

 

  • Rimozione delle lastre. La rimozione delle lastre di amianto è una operazione abbastanza complicata, anche perché, se realizzata in modo non corretto, può causare essa stessa la dispersione di fibre tossiche. Tuttavia, a essa si ricorre quando l’amianto presenta uno stato di degrado molto avanzato.

 

  • Incapsulamento dell’amianto. E’ l’intervento che grava di meno sul profilo della struttura. Dunque, quando è possibile viene preferito a tutti gli altri. Ad ogni modo, consiste nell’applicazione di prodotti impregnanti che, di fatto, impediscono all’amianto di disperdere le fibre. Va detto, però, che è il più rapido ed economico. Tuttavia, va rinnovato con una certa frequenza in quanto soggetto agli agenti atmosferici.

 

  • Confinamento delle lastre. Questa tecnica consiste nella sovrapposizione di lastre isolanti, le quali impediscono alle fibre non tanto di “fuoriuscire” dall’amianto quanto di disperdersi nell’aria. E’ l’intervento che costa di meno ma che incide maggiormente dal punto di vista estetico sul profilo della struttura.

 

Se volete saperne di più sulle tecniche di bonifica vi consigliamo di visitare il sito https://www.mbamilano.it/bonifica-amianto/.

 

La corretta procedura, lato utente

 

A dire il vero, la procedura per la bonifica da amianto è piuttosto complessa sia dal punto di vista del committente sia dal punto di vista dell’impresa che deve effettivamente procedere con le opere di bonifica.

 

Cosa deve fare un proprietario di un immobile che viene a conoscenza della presenza di amianto nella sua proprietà? Ebbene, Per prima cosa deve denunciare all’ASL territoriale la presenza dell’amianto. Successivamente, deve procedere prima con l’analisi dello stato di degrado dell’amianto stesso, poi con la bonifica vera e propria. Questi ultimi due passaggi, ovviamente, devono essere eseguiti da tecnici e imprese qualificati.

 

La fase di analisi è fondamentale in quanto da essa dipende dall’orizzonte temporale entro cui devono essere eseguite le opere di bonifica. Dunque, tale fase è prevista dalla legge e anzi obbligatoria.

 

Nello specifico, a seguito dell’attività le analisi, si ricava un indice di degrado, il quale esprime un valore da 1 a 100.

 

  • Se l’indice di degrado è inferiore o pari a 25, il committente è esonerato da qualsiasi intervento: l’amianto, per adesso, non è pericoloso. Tuttavia, questa eventualità è molto rara.

 

  • Se l’indice di degrado è compreso tra 26 e 44, la bonifica deve essere eseguita entro tre mesi.

 

  • Se invece l’indice di degrado è superiore a 44, non è più sufficiente eseguire la bonifica ma si deve procedere direttamente con la rimozione, la quale deve avvenire entro un anno.

 

Le normative sull’amianto

 

Le normative sull’amianto ovviamente rispondono alle esigenze di sicurezza. Da questo punto di vista, appaiono complete ed esaustive. Va detto, poi, che il legislatore italiano è stato tra i primi a rendere obbligatorie le opere di bonifica.

 

Ad ogni modo, le normative da seguire sono:

 

  • La Legge n.257/92, la quale enuncia i principi e le procedure di massima per procedere alla bonifica.

 

  • Il Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994, che presenta i casi di esonero e descrive in maniera minuziosa i criteri di valutazione, le procedure di analisi, le tecniche e le metodologie per la bonifica vera e propria.

 

 


 

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