Lavori di ristrutturazione eseguiti male: come ottenere il risarcimento?

I lavori di ristrutturazione male eseguiti sono un’eventualità possibile che comporta perdita di denaro, peggioramento dell’esperienza abitativa o, addirittura, l’inagibilità dell’immobile. Se ti trovi in questa situazione, ti spieghiamo come chiedere un rimborso.

 

Come chiedere un risarcimento per lavori edili fatti male durante la ristrutturazione?

 

Cominciamo a capire cosa si intende per lavori edili fatti male, identificando i segnali che indicano la presenza di un problema. Successivamente, presenteremo le soluzioni disponibili e infine ci dedicheremo alla richiesta di risarcimento.

 

Quali sono i lavori edili male eseguiti?

 

La cattiva esecuzione dei lavori edili non è una questione di opinioni, o almeno non dovrebbe esserlo. L’espressione, almeno dal punto di vista giuridico, ha senso solo quando è corroborata da fatti, ovvero dalla presenza di problematiche visibili e dimostrabili. Ovvero…

 

  • Crepe nei muri: compaiono poco tempo dopo la fine dei lavori, anche in assenza di movimenti strutturali. Indicano una posa errata dell’intonaco o la mancata preparazione del fondo.

 

  • Infiltrazioni d’acqua: si manifestano in corrispondenza di tetti, terrazze o bagni. Segnalano errori di impermeabilizzazione o uso di materiali inadeguati.

 

  • Pavimenti non in piano: camminando si avvertono dislivelli o pendenze anomale. È sintomo di un massetto posato male o senza i dovuti controlli di livellamento.

 

  • Malfunzionamento impianti: prese elettriche che non funzionano o scarichi intasati. Indicano una progettazione frettolosa o un’esecuzione negligente degli impianti.

 

  • Finestre e porte che non si chiudono: l’infisso non combacia con il telaio o presenta attriti. Spesso è dovuto a una posa errata o a una scarsa attenzione alle misure.

 

Questi sono solo alcuni dei segnali che indicano dei lavori edili non a regola d’arte. Certo, basta uno o due di essi per giustificare una verifica approfondita e, poi, l’adozione di provvedimenti anche forti.

 

Come si contestano i lavori di ristrutturazione fatti male?

 

Una volta constatato che la ristrutturazione è stata eseguita male, è necessario pensare a una soluzione. Quale? Ecco le più efficaci.

 

  • Non pagare: sospendere il pagamento può essere una leva efficace, ovviamente se le problematiche emergono prima del saldo. Va però usata con cautela, quando i difetti sono evidenti e documentati, per evitare controdenunce. In ogni caso, e a dispetto di quanto credono molti, si tratta di una soluzione percorribile in caso di lavori fatti male e di gravi inadempienze (dimostrabili).

 

  • Lettera di diffida a adempiere: consiste nell’inviare una comunicazione formale in cui si intima all’impresa di rimediare entro un termine preciso. È utile quando si vuole mantenere aperto un dialogo ma formalizzare l’inadempienza. È spesso paragonabile, almeno negli effetti ultimi, a una lettera di messa in mora.

 

  • Mediazione di terzi: prevede l’intervento di un organismo neutrale per trovare un accordo tra le parti. È utile per risparmiare tempo e costi legali, e si consiglia quando l’impresa mostra una minima disponibilità al dialogo. Sulla base è comoda e utile, nella pratica è difficile che porta a dei risultati, giacché gli interessi di committente e impresa sono spesso inconciliabili.

 

  • Citazione in giudizio per richiesta di risarcimento: è la soluzione estrema, da percorrere quando ogni altro tentativo è fallito. Va scelta quando il danno è rilevante e documentabile, ed è spesso l’unica strada per ottenere un risarcimento completo.

 

Strumenti per contestare i lavori edili eseguiti male

 

Di seguito, una tabella che confronta le diverse soluzioni per risolvere il problema dei lavori fatti male.

 

Soluzione

In cosa consiste

Quando va preferita

Grado di efficacia medio

Grado di difficoltà

Non pagare

Sospensione totale o parziale del pagamento per fare pressione sull’impresa.

Quando i difetti sono chiari e documentabili, meglio se prima del pagamento finale.

medio

basso

Lettera di diffida ad adempiere

Comunicazione formale che impone all’impresa di rimediare entro un termine preciso.

Quando si intende formalizzare il problema e mantenere un margine di trattativa.

medio-alto

medio

Mediazione di terzi

Intervento di un soggetto imparziale per trovare un accordo extragiudiziale.

Se l’impresa mostra disponibilità e si vogliono evitare tempi e costi della causa.

medio-alto

medio

Citazione in giudizio

Azione legale volta a ottenere il risarcimento danni per via giudiziaria.

Quando il danno è rilevante, dimostrabile, e ogni altra strada è stata tentata.

alto

alto

 

N.B.: la citazione in giudizio è la soluzione più efficace, ma anche la più difficile da gestire.

 

Contenzioso imprese edili: quanto tempo per denunciare lavori fatti male?

 

La citazione in giudizio finalizzata alla richiesta di risarcimento è la strada potenzialmente più efficace ma anche la più impervia. Se non altro, perché l’iter è lungo e complesso e i costi per denunciare lavori di ristrutturazione realizzati male possono essere elevati.

 

Ma ci sono anche altri elementi da prendere in considerazione. Non ultimo, le tempistiche. La domanda da porsi in questo caso è: quanto tempo ho per denunciare? Secondo la legge italiana, il committente ha due anni di tempo dalla conclusione dei lavori per denunciare vizi e difetti, purché li abbia contestati entro 60 giorni dalla scoperta.

 

Allo stesso tempo, se il problema riguarda la stabilità o parti strutturali dell’edificio, la responsabilità dell’appaltatore può estendersi fino a 10 anni. Per il resto, è bene adottare alcune best practices per massimizzare le possibilità di vittoria.

 

  • Raccogliere prove fotografiche: documentare tutti i difetti visibili con foto datate permette di rafforzare la propria posizione in fase di causa.

 

  • Richiedere una perizia tecnica: il parere di un tecnico qualificato certifica l’esistenza dei difetti e può essere allegato alla documentazione processuale.

 

  • Conservare la documentazione contrattuale: contratti, preventivi, ordini di servizio e fatture vanno tenuti in ordine, perché dimostrano gli obblighi assunti dall’impresa.

 

  • Attivarsi tempestivamente: agire subito dopo la scoperta del difetto permette di rispettare i termini legali e dimostra buona fede.

 

Da tutto ciò emerge un principio base: la tempestività e la completezza della documentazione sono due alleate decisive per ottenere un risarcimento in caso di lavori edili fatti male.

 

Come evitare contenziosi per lavori fatti male con la ditta edile?

 

La risposta è semplice, per evitare problemi di lavori di ristrutturazione fatti male è necessario fare scelte informate. Nella pratica questo si traduce con una selezione accurata dell’impresa edile e con massima attenzione da parte del committente.

 

Seguire i lavori di persona, avere un capitolato dettagliato e un cronoprogramma preciso sono buone pratiche per prevenire le controversie sulla qualità dei lavori.

 

E per quanto concerne la scelta della ditta? Il consiglio è di fare riferimenti ai portali per chiedere preventivi online, come Edilnet.it che oltre a mettere in contatto tra committenti e professionisti, fornisce un servizio gratuito per ottenere le migliori offerte delle ditte di ristrutturazione casa nella zona.

 

 

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