I documenti per vendere casa nel 2019: guida completa
Ecco una lista dei documenti per vendere casa nel 2019 e informazioni circa il loro costo e le modalità per reperirli prima possibile.
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Quali documenti occorre presentare per vendere casa nel 2019? E’ la domanda che si pongono tutti gli aspiranti venditori. E’ inoltre una domanda più che legittima, dal momento che la risposta non è niente affatto scontata. Anzi, l’argomento presenta alcun elementi di complessità che possono essere risolti, spesso, solo dalla consulenza di un esperto. Nell’articolo che segue approfondiamo l’argomento, offrendo tutte le informazioni necessarie per aggirare lo scoglio burocratico.
Quali documenti servono per vendere casa nel 2019?
In primo luogo, è bene fare una precisazione. I documenti per vendere casa sono tanti. Nel corso degli anni, infatti, la normativa ha subito una evoluzione nella direzione della complessità, in modo da ridurre la commerciabilità di immobili ritenuti pericolosi dal punto di vista della sicurezza ed evitare contenziosi di tipo contrattuali.
Tuttavia, la questione può essere risolta agilmente se si acquisiscono le informazioni necessarie e ci si fa aiutare. Ad ogni modo, ecco la lista dei documenti per vendere casa e la relativa descrizione.
- Documento di identità
- Codice fiscale
- Certificato di stato libero o estratto di matrimonio
- Copia del permesso di soggiorno o vista di ingresso (solo per cittadini extra-UE)
- Atto di provenienza dell’immobile
- Planimetria catastale
- Visura catastale storica
- Attestato di Prestazione Energetica
- Copia del bonifico o dell’assegno
- Permesso di costruire
- Certificato di agibilità
- Copia del regolamento condominiale (se l’immobile è inserito in un condominio)
- Dichiarazione dell’amministrazione del condominio che attesta il pagamento delle spese condominiali
La lista, come si evince con un singolo colpo d’occhio, è molto lunga. Alcuni documenti, poi, suonano estranei all’orecchio del venditore comunque, che potrebbe quindi avvertire difficoltà nel reperirli. Ecco, dunque, qualche informazione a riguardo.
- Documento di identità. Su questo documento non c’è molto da dire. In ogni caso, può sorgere un dubbio: basta la patente? Spesso dipende dalla sensibilità del singolo notaio, ma per tagliare la testa al toro presentatevi con la classica carta d’identità.
- Codice fiscale. Basta qualsiasi documento che rechi in calce il codice fiscale. Molto banalmente, presentate la Tessera Sanitaria o la Carta Servizi regionale.
- Certificato di stato libero o estratto di matrimonio. E’ una classe di documenti importanti in quanto lo stato civile potrebbe modificare i rapporti di proprietà. Per esempio, il coniuge è proprietario al 50% degli immobili acquistati dopo il matrimonio, se non è stata operata una separazione di beni. L’estratto di matrimonio va ritirato presso gli Uffici dell’Anagrafe. Per lo stato libero, va bene una semplice dichiarazione, realizzata sotto dichiarazione di responsabilità penale e con il modulo scaricabile (spesso) dal sito del proprio Comune di residenza.
- Copia del permesso di soggiorno o visto di ingresso (solo per cittadini extra-UE). Anche su questo documento, come per quello di identità, non c’è molto da dire.
- Atto di provenienza dell’immobile. Documento fondamentale, anche perché l’universo delle compravendite è retto dal principio della “continuità documentale”. L’atto di provenienza può essere un rogito come anche una dichiarazione di successione. Dipende dal modo in cui il venditore è entrato in possesso dell’immobile.
- Planimetria catastale. Questo documento può essere richiesto al catasto o scaricato nella propria area riservata, all’interno del sito dell’Agenzia delle Entrate.
- Visura catastale storica. Idem come sopra.
- Attestato di Prestazione Energetica. E’ un documento che attesta le capacità energetiche di un edificio e viene redatto da un tecnico, il quale è spesso e volentieri un geometra, un architetto o un ingegnere. Costa sui 150-250 euro e ha una validità di 5 anni.
- Copia del preliminare. Non è obbligatorio firmare un preliminare di vendita, ma nel caso lo si sia firmato occorre presentarne una copia al momento del rogito.
- Copia del bonifico o dell’assegno. Il pagamento deve avvenire prima del rogito. Il venditore deve presentare copia della ricevuta del bonifico o dell’assegno, che deve essere circolare.
- Permesso di costruire. Ovvero, il titolo abilitativo con cui è stato costruito l’immobile.
- Certificato di agibilità. Documento che attesta l’abitabilità dell’immobile. Di norma, se l’edificio è stato costruito dopo il 1942, deve assolutamente avere un certificato di agibilità. In ogni caso, può essere redatto in ogni momento, purché non sussistano abusi edilizi.
- Copia del regolamento condominiale (se l’immobile è inserito in un condominio). Lo si può chiedere all’amministratore, semplicemente.
- Dichiarazione dell’amministrazione del condominio che attesta il pagamento delle spese condominiali. Anche questo è un documento di facile reperibilità, in quanto è sufficiente farne richiesta all’amministratore.
Documentazione per vendere casa nel 2019: la normativa
La normativa sulle compravendite è molto stringente, soprattutto dal punto di vista documentale. Chi vende casa deve presentare i documenti che abbiamo appena elencato. Tuttavia, la normativa riconosce alcuni casi particolari.
Per esempio, è possibile vendere senza certificato di agibilità. Ciò può accadere se l’immobile è interessato da un condono o una pratica di sanatoria edilizia. Tale situazione va ovviamente dichiarata nell’atto e il compratore deve dichiarare di essere a conoscenza di tale problema.
Il certificato di agibilità, tra l’altro, è stato interessato di recente dal Decreto Scia 2, che di fatto l’ha relegata ad autocertificazione elaborata e firmata da un tecnico sotto responsabilità penale. Dunque, se l’immobile, magari perché ante 1942, non ha il certificato di agibilità, questo può essere realizzato abbastanza agevolmente.
Documenti per vendere casa nel 2019: a chi rivolgersi?
Di base, se non volete giungere impreparati al rogito o causare inutili ritardi, il consiglio è di chiedere informazioni specifiche al notaio. Per quanto riguarda il reperimento dei documenti, abbiamo già offerto tutte le informazioni necessarie nel paragrafo precedente.
Ad ogni modo, le figure e gli uffici in gioco sono:
- Tecnici del settore edilizio, per la redazione dell’Attestato di Prestazione Energetica e del Certificato di Agibilità
- Ufficio anagrafe, necessario per alcuni documenti quali l’estratto di matrimonio
- Archivio storico, nel caso in cui si sia perduto l’atto di provenienza (ex rogito) e non si riesca a rintracciare il notaio che l’ha effettuato.
- Catasto, per reperire la planimetria e la visura catastale storica.
Documenti per vendere casa nel 2019: come risparmiare?
Nella stragrande maggioranza dei casi, reperire questi documenti e ottenere relativa copia è gratuito, o costa al massimo qualche euro (es. la planimetria e la visura). In alcuni casi il costo è molto più alto ma non è soggetto a negoziazione.
In altri casi, infine, la negoziazione è possibile. Il riferimento è all’Attestato di Prestazione Energetica e al Certificato di Agibilità, almeno per ciò che concerne la parte relativa alla parcella del tecnico. Il consiglio, se si punta al risparmio, è di contattare più professionisti e richiedere sempre il preventivo. Solo in questo modo, infatti, è possibile individuare un professionista che costi poco ma che, allo stesso tempo, esprima un certo livello di competenze.