Costo per l’impianto elettrico: come calcolarlo

Avete bisogno di un nuovo impianto elettrico, ma vorreste prima farvi un'idea della spesa da affrontare? Bene, ecco qual è il costo per l'impianto elettrico

Nei lavori di ristrutturazione, uno degli indispensabili interventi che solitamente vengono eseguiti riguarda il rifacimento dell’impianto elettrico. Ma quale costo per l’impianto elettrico va sostenuto?

 

 

Costo per l'impianto elettrico

 

Quando si parla di impianto elettrico ci si riferisce a tutto ciò che viene utilizzato per la trasmissione e l’uso dell’energia elettrica: tale impianto comprende infatti ogni genere di strumentazione utilizzata, sia elettrica che meccanica e fisica.

 

L’impianto elettrico può essere civile o industriale: il primo viene realizzato sia nelle abitazioni e sia nelle strutture di pubblico accesso (scuole, ospedali ecc;); il secondo è invece previsto in determinati luoghi di lavoro e di produzione, ed è utile alla movimentazione e automazione di macchinari e attrezzature industriali.

 

Un quadro di un impianto elettrico

 

Impianto elettrico: la sicurezza prima di tutto

 

Prima di parlare di costo per l’impianto elettrico, specifichiamo che il professionista a cui occorre affidare il compito di realizzare e di curare la manutenzione dell’impianto elettrico è l’elettricista, figura che non è affatto consigliabile sostituire procedendo con azzardati interventi di ‘fai da te’: certo, per poter disporre di un nuovo impianto elettrico, che sia per la cucina, per il giardino o qualsiasi altro ambiente, devono essere sostenuti determinati costi, ma solo la competenza e l’esperienza un professionista o comunque di un’impresa specializzata può garantire un lavoro completamente effettuato a norma di legge e accompagnato da dichiarazione di conformità.

 

Come viene eseguito l’Impianto elettrico

 

Un impianto elettrico viene effettuato secondo i seguenti passaggi:

  • tracciatura sul muro dell’impianto
  • scanalatura lungo le linee di tracciatura
  • collocazione e muratura di cassetta e di scatola di derivazione
  • posa e muratura del tubo
  • rasatura muro
  • inserimento dei cavi conduttori
  • collegamento di apparecchi
  • cablaggio della cassetta di derivazione
  • verifica finale

 

Un disegno di un progetto per un impianto elettrico

 

Costo per l’impianto elettrico

 

Entrando nel discorso relativo al costo per l’impianto elettrico, è molto importante sottolineare che quando ci si trova in presenza di un impianto elettrico ormai obsoleto ed eseguito senza rispettare precise norme stabilite dalla legge, innanzitutto si possono correre seri pericoli, ma non solo: un vecchio impianto elettrico offre ridotta efficienza energetica e aumenta i consumi, ‘gonfiando’ quindi le bollette e gravando sulla salute dell’ambiente.

 

Ecco perché in determinati casi, rifare l’impianto elettrico risulta essere una necessaria e importantissima scelta.

 

Quando occorre rifare o installare un impianto elettrico in un’abitazione oppure in una qualsiasi struttura, per definire la cifra relativa ai costi da sostenere per l’intervento è indispensabile tenere conto di tutti i punti luce di cui l’impianto dovrà disporre al termine del lavoro (punti luce relativi a interruttori, deviatori, prese di corrente, prese del televisore, portalampade eccetera).

 

Riportiamo indicativamente qui il prezzo medio di diversi i punti luce (esclusa manodopera!) per impianti elettrici (sia di categoria civile che industriale) incassati nella muratura e realizzati secondo le norme vigenti CEI-UNI, con prese di corrente ed apparecchi di comando standard.

 

Costi approssimativi dei punti luce

 

Un collegamento dei fili di un impianto elettrico

 

  • Costo di un punto luce 220V. + terra : da circa 14€ a circa 16€
  • Costo di un punto comando: da circa 28€ a circa 30€
  • Costo di un punto punto regolazione (dimmer): da circa 52€ a circa 55€
  • Costo di un punto comando luminoso: da.circa 28€ a circa 30€
  • Costo di un punto presa 2x10A + terra: da circa 28€ a circa 30€
  • Costo di un punto presa 2×10/16A + terra: da circa 30€ a circa 32€
  • Costo di un punto presa 2x16A + terra: da circa 30€ a circa 32 €
  • Costo di un punto presa Unel-universale: da circa 33€ a circa 35€
  • Costo di una presa aggiuntiva nella stessa scatola 10/16A + terra: da circa 11,50€ .a circa 12 €
  • Costo di un impianto di chiamata dotato di pulsante a targa fuoriporta: da circa 48€ a circa.50€
  • Costo di un punto presa televisore (tubo/scatola) da circa 33€ a circa 35€.
  • Costo di un punto presa per telefono con di conduttori- presa unificata o RJ: da circa 33€. a circa 35€
  • Costo di un centralino di protezione differenziale e di interruttori automatici magneto-termici per la protezione delle linee (6 KA) luce 10A e forza motrice 16A: da circa 23€ a circa 25€.

 

I prezzi appena riportati possono variare secondo il listino prezzo di professionisti e imprese ed è sempre bene ricordare che i costi di determinate opere sono solitamente più alti nelle città del Nord rispetto a quelli delle città del Sud. Vi consigliamo di approfondire il tema dei costi leggendo la nostra apposita guida online che tratta l’argomento “quanto costa impianto elettrico“ per avere una panoramica completa prima della scelta.

 

Inoltre, le cifre sopra riportate NON riguardano i costi di manodopera, le opere di muratura, gli interventi di tipologia straordinaria, posa di antifurti (cablato oppure wireless) e opere particolari.

 

Delle canne dove passeranno i fili dell'impianto elettrico

 

Costi approssimativi di manodopera per l’impianto elettrico

 

– Costo indicativo per la manodopera per ogni ora di lavoro

 

  • Tariffa oraria dovuta ad un operaio specializzato: all’incirca da 25,50€ a 27,50€
  • Tariffa oraria dovuta ad un operaio qualificato: all’incirca da 22,50€ a 24,50€
  • Tariffa oraria dovuta ad un operaio comune: all’incirca da 20€ a 22€ orari

 

Impianto elettrico: perché deve essere certificato?

 

L’impianto elettrico deve essere certificato? Se sì, perché? Si tratta di un obbligo o di una documentazione facoltativa, allorché utile? Rispondere a queste domande è più complicato di quanto si possa pensare.

 

Iniziamo col dire che il certificato, a volte, è obbligatorio. Nello specifico, è obbligatorio se l’impianto elettrico è stato realizzato dopo il 2008, anno in cui è entrata in vigore la normativa del 2008. Per gli impianti antecedenti, ma costruiti dopo il 1990, è sufficiente procurarsi la DiRi (dichiarazione di rispondenza), un documento redatto da un tecnico che semplicemente descrive l’impianto. Gli impianti antecedenti al 1990, invece, vengono considerati conformi se dotati di protezioni da contatto diretto o interruttore differenziale.

 

Se il certificato manca, e l’impianto è stato realizzato dopo il 2008, la responsabilità ricade sull’impresa costruttrice. Il proprietario però ne trae comunque detrimento. Infatti, in queste condizione l’immobile non può essere venduto.

 

Per ciò che concerne i casi in cui il certificato non è obbligatorio, va fatta una precisazione: è sempre bene reperirlo. Infatti, un immobile dotato di certificato di conformità vede aumentato il suo valore, dunque può essere venduto a un prezzo maggiore. Tale dinamica corrisponde a un bisogno di sicurezza, peraltro legittimo.

 

Il certificato può costare un po’ di soldi, ma i benefici dal punto di vista economico – se si intende vendere l’immobile – sono però superiori. Inoltre, la presenza del certificato consente al proprietario di superare il classico collo di bottiglia, e di far sì che la sua proposta di vendita spicchi in mezzo alle altre. Proprio perché per gli impianti ante 2008 il certificato è facoltativo , avercelo vuol dire partire con qualche possibilità in più.

 

 

Alcuni prodotti che vi consigliamo per realizzare un impianto elettrico

 

Credendo di farvi cosa gradita, elenchiamo alcuni prodotti che sono stati utilizzati con soddisfazione da alcuni nostri utenti quando hanno dovuto rifare l’impianto elettrico della loro casa:

 

 

Di seguito inseriamo alcune schede tecniche e descrizioni di prodotti per l’impianto elettrico che possiamo trovare in vendita e che hanno ottenuto delle recensioni positive da parte dei nostri lettori. Le inseriamo cercando di riassumere tutto in maniera chiara ed esplicativa e sperando che vi siano utili per una scelta finale più consapevole.

 

Centralino da Parete BTicino
Questa tipologia di centralino della Bticino alloggia fino a 12 moduli. Dal peso di 2,1 Kg e di dimensioni compatte (35 x 29,6 x 16 cm) può essere facilmente installato in qualsiasi abitazione. Molti dei nostri installatori lo hanno provato e ci hanno detto di essere rimasti molto soddisfatti. ➜ Vedi i modelli di Centralino da Parete BTicino più venduti.

 

Interruttore Magnetotermico BTicino
Questo interruttore magnotermico della BTicino è conforme alla norma CEI EN 60898-1 e presenta un potere di interruzione Icn di 4,5kA. Ci è stato segnalato da un nostro utente che lo ha installato nella sua casa di montagna: ha potuto constatare che scatta regolarmente in caso di corti o di sbalzi di corrente. ➜ Vedi i modelli di Interruttore Magnetotermico BTicino più venduti.

 

Centralino da Parete con Portello Electraline, 8 Moduli
Centralino da parete economico e compatto pesa solo 499 g e ha dimensioni 20 x 17,8 x 10,4 cm. E’ stato installato da un nostro cliente nella sua casa di Cagliari: è rimasto molto soddisfatto dalle sue prestazione e dal prezzo molto vantaggioso, tuttavia ci ha detto che le istruzioni non sono proprio adatte ad amanti del fai da te alle prime armi con lavori da elettricista. ➜ Vedi i modelli di Centralino da Parete con Portello più venduti.

 

Costo impianto elettrico. Abbatti il prezzo sfruttando le agevolazioni fiscali

 

Da diversi anni ormai, grazie alla varie Leggi di Stabilità, il rifacimento e la messa a norma di un impianto elettrico rientra fra le tipologie di lavori ammissibili al beneficio di alcune agevolazioni fiscali. In questo modo potrai rientrare, attraverso un sistema di detrazione fiscale, di una percentuale del costo che hai dovuto sostenere per il rifacimento dell’impianto elettrico della tua abitazione. Vediamo insieme qualche dettaglio in più.

 

Il rifacimento o la messa a norma di un impianto elettrico rientra in quegli interventi di manutenzione straordinaria, come definiti dal D.L. 133/2014, per cui è possibile richiedere e ottenere una detrazione Irpef del 50% per un massimo di spesa pari a 96.000 euro. Il rimborso di tale detrazione potrà avvenire nell’arco di dieci anni per quote annuali di pari importo. Inoltre, si potrà beneficiare di un’aliquota IVA agevolata al 10% sul costo del servizio reso dall’elettricista e dell’acquisto dei materiali necessari per l’ammodernamento del tuo impianto elettrico.

 

Volendo renderti le idee un po’ più chiare, proviamo a fare un esempio. Vuoi rifare l’impianto elettrico di casa tua e ti è stato presentato un preventivo per un costo complessivo di 5.000 euro. Ora, già questo preventivo sconta un’IVA agevolata al 10% invece che del 22% e, quindi, ti assicura un risparmio di 550 euro. Inoltre, una volta che avrai eseguito i lavori e saldato l’elettricista, potrai portare in detrazione la metà del costo che hai sostenuto per l’impianto elettrico che, in questo caso, sarà pari a 2500 euro.

 

Visto che il rimborso sarà spalmato in 10 quote annuali di pari importo, significa che ogni anno potrai dedurre 250 euro dal tuo imponibile Irpef.

 

Per poter beneficiare di questa agevolazione fiscale, tuttavia, devi fare attenzione a rivolgerti solo ad imprese o elettricisti regolarmente iscritti alla Camera di Commercio e che ti possano rilasciare regolare fattura, oltre a tutta la documentazione comprovante la conformità dell’impianto elettrico. Inoltre, ogni pagamento dovrà essere effettuato per mezzo di un “bonifico parlante” dove in causale dovranno essere specificati tutti gli estremi dell’intervento svolto, di chi lo ha commissionato e di chi lo ha eseguito.

 

Costo per l’impianto elettrico: per avere preventivi esatti il sopralluogo è indispensabile

 

Per poter conoscere con esattezza i costi da sostenere per un impianto elettrico è necessario compiere un attento sopralluogo, che comunque ogni ditta seria provvede sempre ad eseguire prima di fornire un preventivo al cliente, poiché i prezzi indicati senza una adeguata verifica effettuata sul posto, tendono normalmente a risultare poco affidabili.

 

Costo per l'impianto elettrico: fase di realizzazione

 

State pensando di ristrutturare la vostra casa e vi occorre un nuovo impianto elettrico?

 

In tal caso vi consigliamo vivamente di non affidare questo genere di intervento a persone prive della necessaria competenza per potervi garantire sicurezza e impianto a norma: non esitate invece a contattare nella vostra zona degli elettricisti professionisti per un indispensabile sopralluogo e per farvi ricevere preventivi senza impegno per il vostro nuovo impianto elettrico. Inoltre, ricordate che chiedendo più preventivi a ditte diverse presenti nella vostra città, potrete esaminare e confrontare le varie voci, quindi avrete eventualmente la possibilità di risparmiare scegliendo la proposta più vantaggiosa.

 

 

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