Caloriferi o riscaldamento a pavimento?

Caloriferi o riscaldamento a pavimento, tutto ciò che serve sapere per la scelta dell'impianto opportuno per il vostra casa.

Caloriferi o riscaldamento a pavimento?
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Quale impianto di riscaldamento scegliere, caloriferi o riscaldamento a pavimento? In questo articolo avrete un’attenta analisi sui pro ed i contro su entrambe le soluzioni per il riscaldamento nella vostra abitazione.

 

 

Caloriferi: pro e contro

 

I caloriferi, detti anche termosifoni e radiatori, sono quegli elementi terminali di un impianto di riscaldamento presenti in maniera diffusa nella stragrande maggioranza delle case, che irradiano calore all’interno degli ambienti grazie al passaggio di acqua calda o vapore. Ne esistono sostanzialmente di quattro tipi, in ghisa, in acciaio, in alluminio e in polipropilene.

 

Prima di impiantare i caloriferi all’interno di un appartamento è importante verificare alcune situazioni contingenti che saranno alla base della scelta, come ad esempio se si tratta di una ristrutturazione o di una nuova costruzione. La ristrutturazione prevede che ci si debba attenere alla situazione originaria, seppur completamente messa a nuovo, poiché l’istallazione dei caloriferi eseguita precedentemente è stata fatta seguendo criteri logici e tecnici. Dunque rimodernare installando caloriferi ad irraggiamento, per esempio, su un impianto studiato per caloriferi convenzionali, non potrà essere eseguita perché la struttura prevede temperature differenti e quindi possibilità di danni seri nel futuro.

 

Detto ciò, andiamo ad analizzare le tipologie di caloriferi ed i loro pro e contro:

 

Caloriferi in ghisa

 

Si tratta di termosifoni in lega ferrosa, la ghisa appunto, che nascono per essere prodotti in stampi.

 

I pro: sono radiatori che hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo, molto robusti, durevoli nel tempo, e hanno la capacità di riscaldarsi gradualmente e mantenere il calore per diverso tempo anche dopo che la caldaia sia spenta. Seguendo una logica legata al clima, sono perfetti per le zone temperate proprio per la loro caratteristica di surriscaldamento graduale e duraturo anche dopo la chiusura della caldaia, situazione ottimale per i luoghi in cui il freddo non è mai troppo aggressivo, e le ore di accensione del riscaldamento seguono un’impostazione condominiale centralizzata.

 

I contro: sono sostanzialmente ingombranti e poco gradevoli come linea estetica, dunque poco adattabili per quelle case, spesso moderne, che fanno del design e dello studio dei minimi particolari, il loro fiore all’occhiello. Sono soggetti ad accumulo di polvere.

 

Caloriferi in acciaio

 

Si tratta di termosifoni in lega ferrosa, l’acciaio appunto, che hanno come caratteristiche principali quella di essere malleabili e adatti a fusioni originali.

 

I pro: la loro capacità di essere assemblati e fusi in qualsiasi modo si voglia fare, li rende elementi particolarmente gradevoli per il design. Spesso diventano parte dell’arredamento con forme particolari, scelte o disegnate da arredatori d’interni. Adatti a tutti i climi, sono però da preferire ogni qual volta si abbia bisogno di calore pressoché immediato. Sono anche perfetti per ambienti lavorativi. Buona anche la resistenza nel tempo.

 

I contro: un fattore importante è certamente il prezzo, decisamente più alto di quelli in ghisa, che può raggiungere anche cifre considerevoli se vengono realizzati come elementi decorativi su progetto di arredatori e architetti. Il facile raggiungimento di temperature alte in breve tempo ha come controparte l’altrettanto semplice raffreddamento. Dunque sarebbero perfetti per ambienti popolati solo in alcune ore, come gli uffici, ma in quel caso risulterebbero comunque troppo costosi. Ma in case ben coibentate possono essere considerati molto performanti e utili.

 

Caloriferi in alluminio

 

Si tratta di termosifoni malleabili, e possono essere definibili come un punto d’incontro tra la ghisa e l’acciaio.

 

I pro: come caratteristiche sono davvero molto simili a quelli in acciaio, dunque facilmente adattabili ad ogni situazione e non disdegnano di essere utilizzati anche come elemento di design. Dunque raggiungono alte temperature rapidamente e rilasciano nell’ambiente il calore in tempi velocissimi. Il prezzo è molto conveniente e anche per questo motivo sono spesso scelti per il riscaldamento di uffici pubblici e privati. Tuttavia figurano bene anche in appartamenti privati, grazie anche alla loro grandezza ridotta, senza perdere nulla in qualità.

 

I contro: sono soggetti alla corrosione interna, dovuta al continuo passaggio dell’acqua calda, che di fatto ne determina una più breve vita rispetto agli altri. Inoltre producono alcune vibrazioni che possono anche determinare rumori. Non si tratta di qualcosa di molesto, tuttavia è opportuno menzionarlo tra le controindicazioni, specie per chi non sopporta la presenza in casa di fonti di rumori, seppur entro i limiti della decenza.

 

Caloriferi in polipropilene

 

Sono gli ultimi nati cronologicamente, e rappresentano un’innovazione totale, ma ancora poco diffusa.

 

I pro: Sono leggerissimi, durevoli nel tempo poiché sono praticamente assenti le congiunture e quindi i punti deboli con guarnizioni. Sono costituiti da resina propilenica con fibre, facilmente modellabili e realizzabili in diverse forme, dunque con un occhio anche al design. Non hanno particolari punti deboli e sono antistatici, dunque non soggetti ad accumuli fastidiosi di polvere. Il colore può essere realizzato in fase di progettazione il che equivale a non dover utilizzare vernici. Inoltre sono molto convenienti per via dei materiali altamente performanti e poco costosi.

 

I contro: apparentemente non sono presenti controindicazioni.

 

Riscaldamento a pavimento: pro e contro

 

Il sistema di riscaldamento a pavimento non può definirsi una novità visto che il suo primo utilizzo è risalente agli anni ’50. Tuttavia grazie all’evoluzione tecnologica dei giorni nostri può essere considerato un’alternativa molto interessante per il riscaldamento omogeneo degli ambienti abitativi. Come tutte le soluzioni da adottare, ci sono dei pro e dei contro, che andremo qui di seguito ad affrontare:

 

Il riscaldamento a pavimento è un sistema per riscaldare gli ambienti che ha avuto il suo punto di diffusione massima nel ventennio dagli anni ’50 ai ’70. Ma negli ultimi anni ha ripreso vigore grazie a nuove tecnologie di applicazione e alle esigenze di risparmio energetico cui stiamo andando incontro con il passare degli anni e con le diverse normative approvate e a cui dovremo far fronte in tempi brevi.

 

I vantaggi

 

Innanzi tutto partiamo dalla consapevolezza che il riscaldamento a pavimento rientra in quella ormai ampia categoria di risparmio energetico per il semplice fatto che la temperatura adottata per una diffusione omogenea del calore non supera i 40°, dunque decisamente inferiore ai normali caloriferi, di circa 80°.

 

Questo fattore permetterà un risparmio davvero considerevole nel futuro. I pannelli radianti dell’impianto, poiché distribuiti in maniera omogenea, permettono un corretto riscaldamento in ogni zona dell’ambiente garantendo un perfetto comfort termico che salirà gradualmente dal pavimento al soffitto, coprendo l’intera superficie.Solitamente gli impianti sono ad acqua calda, ma ne esistono ormai anche funzionanti a pompa di calore.

 

In questo caso l’aria calda potrà essere aria fredda in estate, dunque l’impianto sarà polivalente sia per l’inverno che per la stagione calda. Contrariamente a quanto creduto dai più, non esistono controindicazioni sui materiali da utilizzare per la pavimentazione. Persino il parquet, purché sia messo in posa da professionisti.

 

Gli svantaggi

 

I contro sono sostanzialmente imputabili ad alcune accortezze che determinano un serio lavoro nella costruzione dei pavimenti e degli impianti, e dunque ad un innalzamento dei costi di realizzazione. Innanzi tutto la presenza di pannelli isolanti adeguati (il calore non deve disperdersi in altre zone all’infuori del pavimento, e dunque risalire verso l’alto) in polistirolo o sughero.

 

Altro elemento importante è il foglio in pvc, usato per un maggiore contenimento dell’eventuale umidità. Le serpentine utilizzate per il passaggio dell’acqua calda devono essere di materiale misto, spesso metallo e polietilene, così che siano elastiche e performanti, e possano subire anche pressione dovuta dalla pavimentazione e dal peso dei mobili. Altra controindicazione è l’eventuale rottura dell’impianto.

 

C’è da ricordare che solitamente non accadono fastidiosi imprevisti, tuttavia dovesse succedere l’intervento prevederà la rimozione, anche parziale, del pavimento.Per una corretta messa in posa dell’impianto si dovrà aumentare lo spessore del pavimento di almeno 5 cm, perciò, prima dell’inizio dei lavori, sarà sempre opportuno considerare e valutare bene se esistono mobili fatti su misura precedentemente. Un’altra accortezza, che può essere una controindicazione, è che per un corretto funzionamento il riscaldamento dovrà rimanere acceso un’intera giornata, così che possa riscaldare adeguatamente gli ambienti e poi tenuto attivo per diverso tempo, dunque non un accendi/spegni tipico dei riscaldamenti centralizzati.

 

In ultimo, anche se ne abbiamo già parlato con gli esempi sopra citati, il “contro” più evidente è il prezzo in sé, che può raggiungere almeno un 50% in più di tutti gli altri impianti di riscaldamento. È anche vero che il tutto si risolverà nel tempo, perché l’abbattimento dei consumi permetterà un risparmio considerevole, tuttavia la spesa iniziale c’è. In più il perfetto funzionamento del riscaldamento a pavimento non può prescindere da altri fattori, come il rifacimento della caldaia, o l’introduzione di pompe di calore, o l’utilizzo di pannelli fotovoltaici.

 

Caloriferi o riscaldamento a pavimento: come scegliere

 

Come accennato precedentemente la scelta di un impianto di riscaldamento, sia esso con caloriferi o riscaldamento a pavimento non è semplicemente dettata dalla moda, dalla convenienza o dall’idea dell’inquilino o dell’architetto, bensì dalla situazione in sé. Se si tratta di una nuova costruzione, la libertà di scelta da parte dell’architetto sarà sostanzialmente libera.

 

Se invece siamo di fronte ad una ristrutturazione, in linea di principio le linee guida della casa in origine saranno mantenute, ovviamente rimodernate in toto, ma non rivoluzionate. Ad ogni modo sarà sempre utile rivolgersi a ditte specializzate che potranno così fornire ogni tipo di valutazione dei lavori ed effettiva possibilità di intervento.

 

Caloriferi o riscaldamento a pavimento: a chi rivolgersi?

 

Per la realizzazione degli interi impianti di riscaldamento, siano essi con classici caloriferi o riscaldamento a pavimento, sarà sempre opportuno rivolgersi a ditte idrauliche specializzate, con personale qualificato. Non sono lavori che possono essere ricondotti al fai da te. Per la sostituzione di un calorifero, invece, basta la professionalità di un idraulico.

 

Caloriferi e riscaldamento a pavimento: come risparmiare

 

Per risparmiare sui caloriferi e sul riscaldamento a pavimento vi consigliamo di utilizzare il web e ricercare preventivi gratuiti forniti dalle ditte specializzate, confrontando il tutto potrete trovare certamente qualche risparmio che non vada ad intaccare la qualità.

 

Se invece dovete semplicemente cambiare i vostri caloriferi ormai vecchi o rovinati, potrete acquistarli via internet, con una semplice ricerca potrete trovare ciò che vi serve e scegliere il prezzo più conveniente. Poi per l’istallazione dovrete rivolgervi al vostro idraulico di fiducia, oppure consultare nuovamente i motori di ricerca online, così da poter scegliere il preventivo più interessante per le vostre tasche.

 

 

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