Agevolazioni fiscali ristrutturazione casa: cosa sapere
Ristrutturare da oggi non è più impossibile. Combinando le agevolazioni fiscali ristrutturazione casa con la scelta di un'impresa conveniente, si risparmia!
Scopri il contenuto di questa pagina in breve
- La detrazione IRPEF al 50% per i costi di ristrutturazione casa
- La detrazione IRPEF al 50%: per quali tipologie di lavori
- Agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa. La maggior detrazione IRPEF per l’adeguamento antisismico
- Adempimenti per poter beneficiare delle detrazioni IRPEF per la ristrutturazione casa e l’adeguamento antisismico
- Agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa. Detrazioni per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici
- Agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa. Detrazione Irpef o Ires al 65% per interventi di efficienza energetica
- Incentivi fiscali 2021: quali sono?
Al fine di rilanciare il settore dell’edilizia, e di avvantaggiare quanti desiderano ristrutturare casa, lo Stato ha predisposto tutta una serie di agevolazioni fiscali ristrutturazione casa ed immobili. Esploriamo insieme questo mondo di opportunità!
La detrazione IRPEF al 50% per i costi di ristrutturazione casa
Chi ha deciso di effettuare interventi di ristrutturazione per la propria casa, o per parti comuni di edifici residenziali, può beneficiare di una detrazione IRPEF relativa ai costi sostenuti per la realizzazione di questi interventi. Nello specifico:
- Si potrà beneficiare di una detrazione del 50% per le spese sostenute, con un tetto massimo di 96000,00 euro per ogni immobile.
- La detrazione ammissibile sarà, invece, del 36% – per un limite di 48.000,00 euro – per lavori di ristrutturazione. Tuttavia, sembrerebbe che la prossima Legge di Stabilità vedrà una proroga della detrazione al 50% anche per l’anno prossimo, con un’ipotesi di estensione. (per maggiori informazioni visita il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate alla sezione Detrazione Ristrutturazioni Edilizie)
Ecco il video ufficiale dell’Agenzia delle Entrate che spiega cosa è e come funziona il bonus ristrutturazioni:
Questa agevolazione fiscale per la ristrutturazione di casa si applica a tutte le spese sostenute nel corso dell’anno e deve essere ripartita fra tutti coloro che hanno partecipato alle spese di ristrutturazione. Nel caso in cui i costi di ristrutturazione sostenuti nel corso dell’anno siano riferibili alla prosecuzione di lavori iniziati in anni precedenti, si potrà accedere alla detrazione IRPEF al 50% solo nella misura in cui non si sia oltrepassato il limite dei 96.000,00 euro.
Nel caso in cui gli interventi di ristrutturazione abbiano interessato le parti comuni di un condominio si potrà accedere all’agevolazione per l’anno in cui è stato fatto il pagamento dei lavori da parte dell’amministratore di condominio, facendo fede la data in cui è stato effettuato il bonifico in favore della ditta o delle imprese che hanno eseguito i lavori. In questo caso, ogni singolo condomino potrà beneficiare della detrazione Irpef al 50% per la quota di sua pertinenza, a patto che l’abbia effettivamente pagata al condominio prima della scadenza dei termini per presentare la dichiarazione dei redditi.
La detrazione Irpef al 50% (o al 36%) verrà suddivisa in 10 quote annuali dello stesso importo, partendo dall’anno in cui si sono sostenuti i costi della ristrutturazione casa. Si deve notare che ogni contribuente potrà portare in detrazione una quota non eccedente l’Irpef dovuta per l’anno in questione: volendo essere più chiari si può, sostanzialmente, dire che non è possibile chiedere il rimborso per somme superiori all’imposta dovuta.
Possono beneficiare di agevolazione, oltre che i proprietari degli immobili, anche quanti – a qualsiasi titolo – godono di diritti reali sugli stessi e ne pagano le spese.
Inoltre, può beneficiare della detrazione pure il familiare convivente del proprietario o del titolare del diritto di godimento, a condizione che ne sostenga le spese e che bonifici e fatture siano intestati a suo nome.
Da notare, anche, che i servizi prestati e i materiali acquistati nel quadro di una ristrutturazione edilizia agevolabile ai fini Irpef sconteranno un’aliquota IVA agevolata al 10%.
La detrazione IRPEF al 50%: per quali tipologie di lavori
Sono ammissibili alla detrazione Irpef al 50%, le spese sostenute per i seguenti interventi di:
Manutenzione ordinaria – Per quanto concerne gli interventi di manutenzione ordinaria (come ad esempio la riparazione o la sostituzione delle finiture, la sostituzione di pavimenti e serramenti o il mantenimento in efficienza degli impianti esistenti) possono essere ammessi al beneficio solo quegli interventi che riguardano le parti comuni dei condomini. In questa circostanza ogni condomino potrà beneficiare dell’agevolazione in base alla propria quota millesimale.
Manutenzione straordinaria – Secondo le disposizioni del DL 133/2014 sono interventi di manutenzione straordinaria tutte quelle opere e modifiche volte al rinnovo e alla sostituzione anche di componenti strutturali di una casa o di un edificio.
Inoltre, in una manutenzione straordinaria, rientrano pure gli interventi di realizzazione o miglioramento dei bagni e degli apparati tecnologici, purché la volumetria dell’immobile non subisca mutamenti e non vi siano cambiamenti nella destinazione d’uso. Pure il frazionamento immobiliare o l’accorpamento di diversi immobili rientrano nella categoria delle manutenzioni straordinarie e sono ammissibili a beneficiare della misura di agevolazione, a patto che le volumetrie complessive non siano alterate e che siano mantenute le originarie destinazioni d’uso.
Restauro e risanamento conservativo – in questa categoria rientrano tutte quelle opere volte alla conservazione di un edificio tramite interventi che ne assicurino una corretta funzionalità nel rispetto delle caratteristiche strutturali, formali e tipologiche. Alcuni esempi di interventi di restauro e risanamento conservativo ammessi al beneficio della detrazione Irpef al 50% possono essere l’adeguamento delle altezze dei solai o il recupero di situazioni di degrado.
Ristrutturazione edilizia – il legislatore individua come “ristrutturazioni edilizie” tutti quegli interventi che possono portare addirittura alla trasformazione di un immobile: demolizioni seguite da fedeli ricostruzioni (cioè senza incrementi di volumetrie e cubature), modifiche delle facciate, realizzazione di verande e balconi sono tutti esempi di possibili ristrutturazioni edilizie che possono beneficiare, nel quadro delle agevolazioni per la ristrutturazione della casa, della detrazione del 50% ai fini Irpef.
Oltre alle spese relative alle realizzazioni di autorimesse pertinenziali, installazione di ascensori, eliminazione di barriere architettoniche, rifacimento di servizi igienici e impianti – solo per citare alcuni esempi – è possibile portare in detrazione anche le spese effettuate per la progettazione e il ricorso a professionisti, per l’acquisto dei materiali e per gli oneri e le imposte comunali.
Agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa. La maggior detrazione IRPEF per l’adeguamento antisismico
Data la particolare natura del nostro territorio e gli ultimi eventi che si sono verificati nel Centro Italia il legislatore ha previsto, nell’ambito di tutte le agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa, la possibilità di una maggior detrazione ai fini Irpef qualora l’intervento di ristrutturazione sia finalizzato all’adozione di misure antisismiche volte a proteggere case site in zone ad alto rischio (zone di rischio sismico 1 e 2).
L’attuale impianto di questa agevolazione per l’adeguamento antisismico di prime case e costruzioni adibite ad attività produttive prevede la possibilità di beneficiare di una detrazione IRPEF o IRES al 65%, fino a un massimo di 96.000,00 euro, per le spese sostenute.
Sembra cosa certa che la prossima Legge di Stabilità riconfermerà e, anzi, potenzierà la portata di questa misura. Infatti, stando alle informazioni attuali, sembrerebbe che la ripartizione delle quote da portare in detrazione potrà avvenire in 5 anni invece degli attuali 10 mentre l’aliquota detraibile potrebbe essere innalzata fino al 75% o 80%.
Inoltre, sembrerebbe che la portata della misura sarà estesa anche alle seconde case. I criteri per l’individuazione dei soggetti che possono beneficiare della detrazione al 65% per l’adeguamento antisismico sono gli stessi che abbiamo visto per la detrazione concessa per le ristrutturazioni edilizie. Ovviamente anche in questo caso si potrà beneficiare di un’aliquota IVA agevolata al 10% relativamente a parte dei servizi e dei materiali utilizzati per la realizzazione dei lavori.
Adempimenti per poter beneficiare delle detrazioni IRPEF per la ristrutturazione casa e l’adeguamento antisismico
Ovviamente, per poter beneficiare delle agevolazioni previste per gli interventi di ristrutturazione casa e di adeguamento antisismico, bisogna adempiere ad alcune formalità burocratiche e mantenere prova di tutti i giustificativi di spesa.
Nello specifico si dovranno indicare, in sede di dichiarazione dei redditi, tutti i dati catastali relativi all’immobile e, inoltre, sarà necessario:
Inviare una comunicazione all’ASL di competenza – E’ necessario fornire all’ASL competente per il territorio le seguenti informazioni:
- il nome di chi ha commissionato i lavori di ristrutturazione e l’ubicazione dell’immobile,
- tipologia e natura dei lavori che si andranno ad eseguire,
- i dati dell’azienda che andrà a svolgere i lavori con allegata una dichiarazione relativa al rispetto della normativa in materia di contribuzione e sicurezza sul lavoro
- la data di inizio dei lavori.
Pagamento per mezzo di bonifici “parlanti” – Per poter giustificare le spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione casa è indispensabile che queste siano state pagate con bonifici bancari (o postali) “parlanti”. Per poter essere definito “parlante” un bonifico deve contenere le seguenti informazioni:
- nella causale vi deve essere il riferimento alla norma di cui si intende beneficiare,
- il codice fiscale di chi si avvarrà della detrazione,
- il numero di partita IVA o il codice fiscale del beneficiario del pagamento.
Sono esentate dal pagamento con bonifico “parlante” tutte quelle spese che non è possibile pagare con questo strumento come, ad esempio, le imposte di bollo e gli oneri di urbanizzazione.
Conservare tutta la documentazione – oltre alle ricevute dei bonifici dovranno essere conservate tutte le ricevute fiscali o le fatture relative alle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione. Questa documentazione dovrà essere resa sempre disponibile per qualsiasi controllo.
Qualora i lavori di ristrutturazione abbiano interessato le parti comuni di un condominio sarà sufficiente che l’amministratore del condominio rilasci, a tutti i beneficiari, una sua dichiarazione in cui afferma di aver adempiuto a tutti gli obblighi di legge e che specifichi l’importo che ogni singolo condomino può portare in detrazione.
Ulteriore documentazione – per poter accedere ai benefici dell’agevolazione si deve anche essere in possesso della seguente documentazione:
- se la casa non è stata ancora censita si deve poter disporre della domanda di accatastamento,
- ricevute di pagamento per quanto concerne l’IMU, qualora dovuta,
- per gli interventi in aree condominiali, la delibera dell’assemblea di condominio con cui si approvano i lavori con relativa tabella di ripartizione della spesa fra i vari condomini,
- tutta la documentazione amministrativa (autorizzazioni, concessioni, ecc.) prevista per i tipi di lavori che si devono realizzare o una dichiarazione attestante che i lavori da realizzare rientrano fra quelli agevolabili e la loro data di inizio.
Nel caso in cui per la copertura delle spese di ristrutturazione o adeguamento antisismico della casa si sia fatto ricorso a mutui o finanziamenti si potrà richiedere di accedere alle agevolazioni a patto che l’intermediario finanziario provveda ai pagamenti dell’impresa che effettuato i lavori per mezzo di bonifico “parlante” e che il contribuente possa disporre delle ricevute dei vari bonifici.
Agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa. Detrazioni per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici
Se nel corso dell’intervento di ristrutturazione si sono acquistati anche mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica (appartenenti almeno alla classe A+), si può accedere a un’altra agevolazione: il cosiddetto “Bonus Mobili”. Anche per quanto riguarda questa misura, sembra che la Legge Finanziaria vada nella direzione di una sua proroga.
Pertanto, chi dovesse decidere di rimodernare anche gli arredi e gli elettrodomestici potrà richiedere una detrazione Irpef al 50% per una spesa massima di 10.000,00 euro per singolo immobile.
Per poter usufruire del “Bonus Mobili” è necessario che l’acquisto di arredi ed elettrodomestici sia avvenuto in una data posteriore a quella di inizio dei lavori di ristrutturazione. Non ricadono nell’ambito di applicazione di questa agevolazione gli acquisti di pavimentazioni, porte, finiture e complementi d’arredo; mentre invece possono essere portate in detrazione le spese relative al trasporto e all’installazione di grandi elettrodomestici e mobili.
Oltre che con bonifico “parlante” si può provvedere al pagamento di questi beni anche con carte di credito o di debito, mentre non saranno ritenute giustificabili spese effettuate con assegni e contanti.
Anche in questo caso si dovrà fare attenzione a conservare tutta la documentazione relativa al pagamento (ricevute di bonifici e di pagamenti con carte di credito), oltre che le fatture di acquisto specificanti la tipologia, la quantità e la natura dei beni.
Agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa. Detrazione Irpef o Ires al 65% per interventi di efficienza energetica
Il cosiddetto Bonus Energia è una misura che consente di ottenere una detrazione fiscale al 65% ai fini Irpef o Ires per tutti quegli interventi che mirano a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici esistenti di qualsiasi categoria catastale.
Anche in questo caso sembra che con la Legge di Stabilità vi sarà una proroga e un ulteriore potenziamento della misura: è attualmente allo studio l’ipotesi di portare le detrazioni ammissibili secondo questa misura ad un’aliquota compresa fra il 75% e l’85% e la ripartizione delle quote rimborsabili su di un periodo di 5 anni invece degli attuali 10. Anche nel caso di interventi di riqualificazione energetica si potrà beneficiare, per interventi e acquisto di “beni significativi”, di un’aliquota IVA agevolata al 10%.
I limiti di spesa massimi, in questa circostanza, variano in base alla tipologia di intervento che si intende realizzare, secondo il seguente schema:
- interventi di riqualificazione energetica che interessano edifici esistenti potranno beneficiare della detrazione fino a una spesa massima di 100000,00 euro,
- interventi che vadano a migliorare la coibentazione dell’involucro esterno degli edifici anche grazie alla sostituzione degli infissi, sono ammissibili fino a una soglia di 60000,00 euro,
- anche l’installazione di pannelli solari sarà possibile entro un limite di 60000,00 euro,
- per sostituire gli impianti di riscaldamento invernale con altri apparecchi energeticamente più efficienti (anche alimentati a biomasse) si potrà beneficiare dell’Ecobonus fino a un importo di 30000,00 euro,
- mentre per l’acquisto e la posa in opera di schermature solari il limite previsto è quello dei 60000,00 euro.
Oltre alle persone fisiche che sono proprietarie degli immobili o che possono vantare un diritto reale su di essi (e i loro familiari conviventi), possono accedere all’EcoBonus anche persone che esercitano arti e professioni e persone giuridiche (società di capitali e di persone, associazioni, enti senza fine di lucro).
Tuttavia, si deve notare che il Bonus Energia non è cumulabile con le altre agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa. Come nel caso della detrazione Irpef per le ristrutturazioni edilizie, le spese ammissibili ai fini dell’agevolazione includono i costi sostenuti per l’acquisto dei materiali e la loro posa in opera, oltre a quelli relativi alla realizzazione del progetto e alle consulenze tecniche per l’ottenimento delle relative certificazioni energetiche.
Per poter beneficiare dell’Ecobus sarà necessario acquisire la seguente la documentazione:
- l’asseverazione che dimostri la conformità degli interventi ai requisiti tecnici richiesti,
- l’attestato di certificazione o riqualificazione energetica, che dovrà essere rilasciato al termine dei lavori e che attesterà il livello delle prestazioni energetiche dell’edificio,
- la scheda informativa, che dovrà contenere tutti i dettagli relativi all’esecuzione dei lavori e di chi li ha commissionati.
Anche in questo caso dovrà essere conservata, ed eventualmente messa a disposizione delle autorità di controllo, tutta la documentazione relativa alle spese sostenute e le ricevute dei bonifici “parlanti” che sono stati effettuati.
Per approfondire ulteriormente le dinamiche relative alle agevolazioni fiscali e i relativi costi di ristrutturazione, vi invitiamo a consultare la nostra guida completa sulla ristrutturazione della casa e i suoi costi.
Incentivi fiscali 2021: quali sono?
Ecco una testimonianza ricevuta da un lettore del blog:
Cercando informazioni sulle agevolazioni fiscali per la riqualificazione della casa sono finito su questo sito e non ho solo trovato chiarimenti e spiegazioni dettagliate sull’argomento ma ho anche visto che potevo chiedere dei preventivi senza impegno.
Questa è una bella occasione che va sicuramente considerata. La mia casa oltre ad avere delle vecchie finestre che vanno cambiate, ha il pavimento della cucina con piastrelle di ceramica tutte consumate.
Ha anche dei soffitti molto alti che vorrei abbassare per poter risparmiare sulle spese di riscaldamento. Ho dunque intenzione di richiedere dei preventivi qui sul vostro sito e spero proprio di potermi trovare bene.
Oscar M. (Torino)
Ecco una testimonianza ricevuta da un lettore del blog:
Come probabilmente molti altri, anch’io mi sono ritrovato a dover ristrutturare una parte della casa senza sapere da che parte iniziare. Anzi, io veramente non avevo nemmeno idea di quali effettive spese avrei dovuto sostenere. Il problema è che in molti casi non si sa bene a chi dare retta, perché capita di trovare chi ti consiglia questo, chi ti consiglia quello, che di dice una cifra, chi te ne dice un’altra e via dicendo. Anche le soluzioni che vengono proposte sono a volte molto diverse tra loro…e spesso i professionisti applicano una tariffa ai loro preventivi.
Voglio però testimoniare che approfittando di Edilnet, senza dover spendere nulla sono stato contattato da alcune ditte della mia città. Dopo aver considerato i loro preventivi e senza impegno ho scelto quello che mi sembrava il migliore.
La ditta che mi ha eseguito le opere mi ha anche spiegato con chiarezza e precisione la procedura da seguire per ottenere le agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni e non posso che essere più che soddisfatto di ogni cosa. Adesso so che ci siete e non mi dimenticherò di certo di voi.
Un cordiale saluto
Ennio B. (Barletta)
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Il 28 aprile, in un’intervista al Sole 24 Ore, il ministro dello sviluppo economico ha annunciato un rafforzamento dell’ecobonus, la misura di detrazione fiscale che esiste da oltre un decennio.
Da quanto trapelato si tratterebbe di un aumento della percentuale di detrazione dagli attuali 65% (o 50% per alcuni interventi), al 120%.
In sostanza vieni pagato per fare gli interventi di efficientamento energetico.
Questo è chiaramente un provvedimento eccezionale per sostenere il comparto dell’edilizia (che è strategico in Italia) in seguito alla crisi dovuta al coronavirus.
Però da quanto annunciato dovrebbe durare almeno fino al 2022.
Prima di cantare vittoria però è giusto chiarire alcuni passaggi.
Punto Primo.
Al momento stiamo parlando di una intervista del Ministro Patuanelli rilasciata al Sole 24 Ore.
Quindi si tratta di intenzioni.
Queste intenzioni verranno trasferite in un DEF. Che per chi non sapesse di cosa si tratti è un “Documento di Economia e Finanza”, con cui il governo comunica al parlamento gli indirizzi che intende prendere in merito alla politica finanziaria.
Quindi siamo ancora lontani da una legge in merito.
Punto Secondo.
Sembra (tocca sempre parlare al condizionale) che non sarà esteso a tutti gli interventi di efficientamento energetico attualmente previsti dall’ecobonus.
Infatti questa detrazione fiscale ha numerose misure che definiscono quali opere hanno diritto alla detrazione fiscale, a che percentuale ammonta e i limiti di detrazione a cui si può avere diritto (quanti euro in sostanza).
Sembra che sarà riservato a:
Isolamento termico delle facciate e/o delle coperture (occhio che non riguarda la sostituzione degli infissi ma muri e solai…)
Sostituzione degli impianti termici con pompe di calore
Sostituzione degli impianti a gasolio
In realtà racchiudono molti degli interventi di efficientamento energetico che si fanno anche nelle ristrutturazioni…
Tra l’altro sembra che, se si eseguirà l’isolamento delle facciate e coperture e contemporaneamente la sostituzione degli infissi…si potrà usufruire della detrazione al 120% anche per questi ultimi.
Punto Terzo.
Parlano anche di reinserire lo sconto in fattura che avevano introdotto l’anno scorso e poi tolto in tutta fretta per la rivolta di imprese/artigiani/fornitori.
Dovrebbe funzionare così: l’utente finale non paga nulla e chi realizza i lavori o fornisce il materiale si accolla la spesa e un credito di imposta del 120%.
Su questo sono realmente dubbioso…
Punto Quarto.
Chiaramente rimane una detrazione da spalmare in 10 rate annuali e valgono tutte le altre regole attualmente in vigore per l’ecobonus.
Quindi, sinteticamente:
Non è un credito di imposta ma uno sconto sulle tasse.
Tutte le pratiche edilizie/burocratiche/etc. devono essere perfettamente in regola altrimenti in caso di controllo ciao ciao detrazione.
Bisogna fare la comunicazione all’enea con tutti gli allegati (comprese le attestazioni di fornitori e tecnici).
Bisogna pagare con bonifici parlanti.
Buone notizie quindi per chi deve ristrutturare?
Sembra di sì, ma staremo a vedere.
Una cosa è certa: diventa sempre più importante fare una ristrutturazione a “regola d’arte”…non solo dal punto di vista tecnico ma anche progettuale, burocratico e amministrativo.
Il tempo del “fai da te” è finito. Hai bisogno di pianificare e gestire nel modo corretto la tua ristrutturazione.
Devi sapere di quali professionisti devi avvalerti e quando devi coinvolgerli.
Grazie del commento e dell’aggiornamento su queste novità.
Un saluto
Rob. team Blog Edilnet
Grazie dell’articolo