Agevolazioni fiscali ristrutturazione casa: cosa sapere
Ristrutturare da oggi non è più impossibile. Combinando le agevolazioni fiscali ristrutturazione casa con la scelta di un'impresa conveniente, si risparmia!
Scopri il contenuto di questa pagina in breve
- Incentivi per ristrutturare casa: quali sono i vantaggi?
- Come funzionano i “bonus casa” in Italia?
- Chi può chiedere le agevolazioni fiscali sulla ristrutturazione?
- Quali sono gli adempimenti per le agevolazioni fiscali sulla casa?
- Come sfruttare al massimo gli incentivi per ristrutturare casa: l’arma dei preventivi
Gli incentivi fiscali per ristrutturare la casa sono strumenti efficaci per supportare il comparto edile e, allo stesso tempo, per ‘sgravare’ gli oneri di riqualificazione. Ma siccome si tratta di un istituto normativo piuttosto complesso, per semplificare le cose abbiamo realizzato questa guida agile e completa.
Le agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa vantano due peculiarità: da un lato risultano utili per raggiungere gli obiettivi economici di tutti gli attori in gioco (Stato, cittadini, ditte edili) e dall’altro sono molto variabili.
Quasi ogni anno, infatti, il legislatore di turno mette mano ad alcuni elementi, con modifiche, correzioni o integrazioni. Altri, invece, ricorrono in maniera tutto sommato costante. Sono proprio questi a generare i più grandi fraintendimenti, dunque su questi che porremo la nostra attenzione.
Incentivi per ristrutturare casa: quali sono i vantaggi?
Il primo passo per comprendere la reale utilità delle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa consiste nell’analizzarne gli effetti. Come avrete sicuramente intuito, essi riguardano più soggetti.
Riguardano innanzitutto il cittadino comune, che ha a disposizione uno strumento per risparmiare o, come minimo, recuperare (in parte) il denaro speso per le ristrutturazioni. Ciò garantisce l’accesso anche ai lavori più corposi a una vasta platea di persone.
Ma le agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa avvantaggiano anche le ditte edili. Va da sé che, se più persone possono permettersi la ristrutturazione, maggiore margine di manovra ci sarà per chi la realizza.
Infine, le agevolazioni avvantaggiano lo Stato, inteso come attore il cui scopo è favorire le attività economiche e la crescita dei settori più produttivi.
Come funzionano i “bonus casa” in Italia?
Parliamo ora di un elemento che, nonostante rimaneggiamenti che si susseguono di anno in anno, appare quasi come immutabile: il meccanismo delle detrazioni fiscali, ovvero le modalità con cui i cittadini fruiscono degli incentivi.
Tale meccanismo è, in fondo, semplice: parte della spesa si trasforma in credito IRPEF. Tale credito può essere fruito in detrazione in un numero variabile di anni, in genere compreso in un arco temporale che varia da 5 a 10 anni.
Un altro elemento immutabile consiste nelle caratteristiche degli interventi agevolabili. In passato, quasi ogni tipologia di lavoro aveva il suo bonus. Oggi, questa stringente corrispondenza è venuta meno, ma si segnala ancora una certa specializzazione.
Fatto sta che a essere agevolati sono gli interventi di rilievo, in qualche modo pesanti, che generano effetti di natura non solo estetica ma anche funzionale. Sicché, ad essere agevolati raramente sono gli interventi sulle finiture, bensì gli interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione pesante, ovvero capaci di modificare la planimetria, di rafforzare le strutture etc.
Ad esempio il rifacimento del tetto, il frazionamento dell’immobile, il consolidamento delle fondamenta rientrano in questa categoria. Ugualmente sono agevolabili i lavori con una finalità specifica, per esempio la riqualificazione energetica degli immobili, il miglioramento della risposta sismica, l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Il consiglio è di visionare le fonti istituzionali come la pagina dell’Agenzia delle Entrate sulle agevolazioni per capire quali sono i bonus edilizi in vigore e non rischiare di commissionare un intervento scoperto.
Nota bene: un elemento allo stesso tempo ricorrente è variabile, consiste nei limiti di spesa. Ciò significa che tutte le agevolazioni sono vincolate al rispetto di alcuni limiti e questi possono cambiare da interventi a intervento e di anno in anno.
Chi può chiedere le agevolazioni fiscali sulla ristrutturazione?
“Se ristrutturo casa posso chiedere l’agevolazione fiscale sempre?”. La domanda è lecita, ma la risposta richiede alcune precisazioni. Come detto, soltanto alcune categorie di interventi rientrano negli incentivi per la ristrutturazione. Ugualmente, anche i diritti che si vantano sull’immobile incidono in modo fattuale sul tipo di detrazione, ovvero sull’aliquota della detrazione fiscale.
Degli interventi abbiamo detto, adesso diamo un accenno al secondo aspetto. Qui la distinzione fondamentale è tra “prima casa” e “seconda casa”. Ad oggi questo distinguo fa la differenza, perché le abitazioni principali hanno un bonus maggiorato rispetto alle altre.
Attenzione però perché è ancora aperta l’interpretazione giuridica sul significato “abitazione principale” che designa l’immobile dove la persona risiede abitualmente, cosa che escluderebbe di fatto chi compra un immobile da ristrutturare per farla diventare successivamente la casa di residenza. Un cavillo sul bonus casa che rischia di impattare in modo negativo sull’effettiva validità delle agevolazioni.
Quali sono gli adempimenti per le agevolazioni fiscali sulla casa?
Accedere concretamente alle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione della casa non è complesso dal punto di vista sostanziale ma lo è sul piano formale. Ciò è dovuto al fatto che i requisiti per l’accesso raramente si rivelano stringenti, a differenza delle procedure che possono risultare ostiche ai più.
Ad ogni modo, se si escludono le agevolazioni per la riqualificazione energetica, che richiedono una comunicazione ulteriore all’organismo Enea, a risultare centrale è il cosiddetto bonifico parlante. Si tratta di un bonifico “speciale”, che permette di giustificare le spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione casa fornendo una prova a beneficio di eventuali controllori.
Per poter essere definito “parlante” un bonifico deve contenere le seguenti informazioni:
- nella causale bisogna comunicare i riferimenti di legge riguardanti l’agevolazione di cui si intende beneficiare;
- riportare il codice fiscale di chi si avvarrà della detrazione, ovvero del credito di imposta;
- indicare numero di partita IVA o il codice fiscale del beneficiario del pagamento, ovvero della ditta edile che realizzerà i lavori agevolati.
Ricorda inoltre di conservare tutta la documentazione come le ricevute dei bonifici e le ricevute fiscali o fatture relative alle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione. Tale documentazione dovrà essere resa sempre disponibile per qualsiasi controllo.
Documentazione per le agevolazioni sulla ristrutturazione di un condominio
Qualora i lavori di ristrutturazione abbiano interessato le parti comuni di un condominio sarà sufficiente che l’amministratore del condominio rilasci, a tutti i beneficiari, una sua dichiarazione in cui afferma di aver adempiuto a tutti gli obblighi di legge e che specifichi l’importo che ogni singolo condomino può portare in detrazione.
Per accedere ai benefici dell’agevolazione si deve anche essere in possesso anche della delibera dell’assemblea di condominio con cui si approvano i lavori con relativa tabella di ripartizione della spesa fra i vari condomini.
Oltre a ciò, serve anche la documentazione amministrativa per gli interventi in aree condominiali (autorizzazioni, concessioni, ecc.) prevista per i tipi di lavori che si devono realizzare, oppure una dichiarazione attestante che i lavori da realizzare rientrano fra quelli agevolabili e la loro data di inizio.
Come sfruttare al massimo gli incentivi per ristrutturare casa: l’arma dei preventivi
L’unico modo per sfruttare appieno le potenzialità delle agevolazioni fiscali consiste nel ridurre ulteriormente la spesa, e quindi ottenere un doppio risparmio per ristrutturare.
Come fare? Il metodo più semplice e insieme più performante è confrontare diversi preventivi delle migliori imprese edili di ristrutturazione casa vicino a te per farsi un’idea dai prezzi di mercato, analizzare le varie offerte e individuare quella con il miglior rapporto qualità prezzo.
Certo, affinché questo metodo renda sul serio è necessario entrare in possesso dei preventivi giusti, ovvero dettagliati e omogenei, caratteristica che agevola l’analisi comparata.
Con la ricerca manuale, ossia contattando personalmente una impresa dopo l’altra, si rischia di perdere tempo e di ritrovarsi alla fine con proposte difettose, o dal punto di vista della convenienza o dal punto di vista della trasparenza.
Più intelligente è affidarsi ai portali di preventivi online, come Edilnet.it che garantisce ipotesi di costo a stretto giro e funzionali al confronto. Con pochi clic compili la richiesta e ottieni gratis fino a 4 offerte competitive dai professionisti di zona, da analizzare senza impegno.
Il 28 aprile, in un’intervista al Sole 24 Ore, il ministro dello sviluppo economico ha annunciato un rafforzamento dell’ecobonus, la misura di detrazione fiscale che esiste da oltre un decennio.
Da quanto trapelato si tratterebbe di un aumento della percentuale di detrazione dagli attuali 65% (o 50% per alcuni interventi), al 120%.
In sostanza vieni pagato per fare gli interventi di efficientamento energetico.
Questo è chiaramente un provvedimento eccezionale per sostenere il comparto dell’edilizia (che è strategico in Italia) in seguito alla crisi dovuta al coronavirus.
Però da quanto annunciato dovrebbe durare almeno fino al 2022.
Prima di cantare vittoria però è giusto chiarire alcuni passaggi.
Punto Primo.
Al momento stiamo parlando di una intervista del Ministro Patuanelli rilasciata al Sole 24 Ore.
Quindi si tratta di intenzioni.
Queste intenzioni verranno trasferite in un DEF. Che per chi non sapesse di cosa si tratti è un “Documento di Economia e Finanza”, con cui il governo comunica al parlamento gli indirizzi che intende prendere in merito alla politica finanziaria.
Quindi siamo ancora lontani da una legge in merito.
Punto Secondo.
Sembra (tocca sempre parlare al condizionale) che non sarà esteso a tutti gli interventi di efficientamento energetico attualmente previsti dall’ecobonus.
Infatti questa detrazione fiscale ha numerose misure che definiscono quali opere hanno diritto alla detrazione fiscale, a che percentuale ammonta e i limiti di detrazione a cui si può avere diritto (quanti euro in sostanza).
Sembra che sarà riservato a:
Isolamento termico delle facciate e/o delle coperture (occhio che non riguarda la sostituzione degli infissi ma muri e solai…)
Sostituzione degli impianti termici con pompe di calore
Sostituzione degli impianti a gasolio
In realtà racchiudono molti degli interventi di efficientamento energetico che si fanno anche nelle ristrutturazioni…
Tra l’altro sembra che, se si eseguirà l’isolamento delle facciate e coperture e contemporaneamente la sostituzione degli infissi…si potrà usufruire della detrazione al 120% anche per questi ultimi.
Punto Terzo.
Parlano anche di reinserire lo sconto in fattura che avevano introdotto l’anno scorso e poi tolto in tutta fretta per la rivolta di imprese/artigiani/fornitori.
Dovrebbe funzionare così: l’utente finale non paga nulla e chi realizza i lavori o fornisce il materiale si accolla la spesa e un credito di imposta del 120%.
Su questo sono realmente dubbioso…
Punto Quarto.
Chiaramente rimane una detrazione da spalmare in 10 rate annuali e valgono tutte le altre regole attualmente in vigore per l’ecobonus.
Quindi, sinteticamente:
Non è un credito di imposta ma uno sconto sulle tasse.
Tutte le pratiche edilizie/burocratiche/etc. devono essere perfettamente in regola altrimenti in caso di controllo ciao ciao detrazione.
Bisogna fare la comunicazione all’enea con tutti gli allegati (comprese le attestazioni di fornitori e tecnici).
Bisogna pagare con bonifici parlanti.
Buone notizie quindi per chi deve ristrutturare?
Sembra di sì, ma staremo a vedere.
Una cosa è certa: diventa sempre più importante fare una ristrutturazione a “regola d’arte”…non solo dal punto di vista tecnico ma anche progettuale, burocratico e amministrativo.
Il tempo del “fai da te” è finito. Hai bisogno di pianificare e gestire nel modo corretto la tua ristrutturazione.
Devi sapere di quali professionisti devi avvalerti e quando devi coinvolgerli.
Grazie del commento e dell’aggiornamento su queste novità.
Un saluto
Rob. team Blog Edilnet
Grazie dell’articolo