Accertamento tecnico preventivo, cos’è e quando richiederlo

Un accertamento tecnico preventivo è un particolare tipo di procedimento giudiziale. Scopriamo insieme cos'è e quando richiederlo.

 

 

Quando ci si trova di fronte ad una situazione in cui si è verificato un danno oggettivo, sia esso ad un edificio o a degli oggetti, e si desideri adire le vie legali, può essere utile richiedere un accertamento tecnico preventivo.

 

Di solito questo avviene in tutti i casi in cui si voglia definire lo stato attuale delle cose, nel timore che queste possano cambiare e deteriorarsi andando a mutare, di conseguenza, quella che potrebbe essere la successiva valutazione in sede giudiziaria. In questo caso, allora, è necessario ricorrere all’accertamento tecnico preventivo, spesso indicato con l’acronimo ATP.

 

Cos’è l’accertamento tecnico preventivo?

 

L’accertamento tecnico preventivo è un procedimento cautelare che serve a stabilire lo stato delle cose prima che questo venga modificato e a capire le cause tecniche che ne hanno determinato il vizio.

 

accertamento tecnico preventivo danni casa

 

A questo strumento si può ricorrere nelle prima fasi di una causa, prima che venga emesso un giudizio. Nel caso di una contestazione può essere infatti necessario ricorrere ad una ispezione giudiziale che verifichi la situazione al momento della richiesta, prima che qualunque tipo di intervento di modifica venga messo in atto.

 

Un esempio molto frequente è dato da ambienti o macchinari che, avendo subito danneggiamenti, necessitano di una riparazione nell’immediato, senza dover aspettare i tempi per l’espletamento di tutte le formalità legali.

 

In alcune situazioni, soprattutto dove il protrarsi delle condizioni alterate degli ambienti o delle cose potrebbe costituire un pericolo, rischiare di modificarsi o necessitare un urgente ripristino dello status quo ante, è necessario un accertamento tecnico preventivo.

 

La normativa in merito all’accertamento tecnico preventivo

 

L’accertamento tecnico preventivo è regolato dagli articoli 696 e 696bis del codice civile.
L’articolo 696 (Accertamento tecnico e ispezione giudiziale), facendo riferimento agli articoli 692 (Assunzione di testimoni) e 693 (Istanza), dispone che chi ha urgenza di far verificare, prima del giudizio, lo stato di luoghi o la qualità o la condizione di cose, può richiedere che sia disposto un accertamento tecnico o un’ispezione giudiziale.

 

In base, poi, agli articoli 694 (Ordine di comparizione) e 695 (Ammissione del mezzo di prova), il presidente del tribunale, il pretore o il conciliatore nomina un consulente tecnico e fissa la data d’inizio delle operazioni.

 

L’articolo 696bis (Consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite) prevede che una consulenza tecnica, in via preventiva, può essere richiesta anche al di fuori delle condizioni di cui al primo comma dell’articolo 696, ai fini dell’accertamento e della relativa determinazione dei crediti derivanti dalla mancata o inesatta esecuzione di obbligazioni contrattuali o da fatto illecito.

 

Quando richiedere un accertamento tecnico preventivo?

 

L’istanza di accertamento tecnico preventivo va presentata per ogni situazione in cui sia necessario congelare lo stato attuale delle cose, prima che si intervenga con modifiche di ripristino o recupero.

Potrebbe verificarsi l’esigenza di riportare alla normalità un ambiente, un edificio, o il funzionamento di macchinari in tempi brevi, prima che un giudice si sia pronunciato sulla causa in corso.

 

Questo succede anche nei casi in cui la condizione attuale presenti un pericolo e si debba procedere con urgenza alla sua sistemazione. Talvolta può rendersi necessaria una valutazione tecnica anche nel caso in cui si tema un deterioramento delle prove utili ai fini del giudizio finale.

 

Come richiedere l’accertamento tecnico preventivo?

 

E’ fondamentale avere la certezza che vi siano le condizioni per una richiesta formale al giudice di un accertamento tecnico preventivo. Per questo è consigliabile avvalersi della supervisione di un perito di fiducia, che attesti la reale presenza di danni o pericoli, o modifiche contestabili.

 

Tecnico che effettua accertamento preventivo danni tetto

 

Avuta la conferma dal perito, si può procedere all’istruzione della pratica in cui è necessario elencare le ragioni del ricorso, i danni subiti, gli aspetti tecnici contestati, i motivi per cui è richiesta l’urgenza. L’istanza deve essere preparata da un avvocato, che ne informerà la controparte e poi la presenterà al Presidente del Tribunale competente sul territorio.

 

Questo nominerà un consulente tecnico d’ufficio (CTU), che si muoverà in maniera autonoma per procurarsi tutta la documentazione necessaria per scrivere una relazione da consegnare entro i tempi stabiliti dal Tribunale.

 

Una volta depositata, l’istanza di accertamento tecnico preventivo potrà essere dichiarata improcedibile solo entro i tempi della prima udienza.

 

Quanto costa l’accertamento tecnico preventivo?

 

Le spese dell’accertamento tecnico preventivo sono a carico della parte richiedente. Questo perché, nel caso in cui l’istanza non venga accettata, la persona che ne ha fatto richiesta si faccia carico anticipatamente di tutti i costi relativi alla pratica.

 

In seguito all’esito del giudizio finale, quindi, si potrà procedere con il riaddebito dei costi a carico del soccombente, in quanto considerate spese giudiziali.

 

La cifra finale è data dai costi per le varie pratiche di iscrizione a ruolo, notifiche, richiesta di copie, a cui si aggiungono i compensi del consulente tecnico e l’onorario dell’avvocato.

 

La parte relativa alle pratiche burocratiche parte da una base di circa 500,00 € per arrivare anche a 2000,00 €.

 

 

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