Ristrutturazioni degli spazi pubblici: cosa c’è da sapere
La ristrutturazione degli spazi pubblici non è un’attività che mira esclusivamente a dare un nuovo look alle città, ma si prefigge un risultato più ampio. Infatti, è il caso delle operazioni di riprogettazione d’interi quartieri che hanno permesso anche di risolvere alcune problematiche sociali, oltre ad aumentare la vivibilità, il valore del luogo e l’impatto estetico.
Le ristrutturazioni dello spazio pubblico servono a rendere fruibile uno spazio a disposizione dei cittadini, ma si tratta anche di modalità d’intervento che permettono di rivedere gli ambienti da un punto di vista della sostenibilità. È in questa direzione, infatti, che si sono mossi i governi dei principali Paesi UE prevedendo anche delle forme di finanziamento e agevolazioni destinate ai progetti di urban design.
Finanziamenti europei per lo sviluppo urbano
Ridisegnare gli spazi delle città è diventato cruciale e molti sono stati gli interventi che hanno permesso di valorizzare zone dimenticate e di creare valore per la comunità. L’Unione Europea, per supportare queste azioni, ha messo a disposizione delle risorse per la realizzazione di soluzioni innovative – come possiamo vedere sul sito web lab23.it – per l’arredo urbano. Questi elementi, infatti, devono offrire un servizio ai cittadini, ma anche coniugare funzionalità e design.
Il programma URBACT (sito ufficiale https://urbact.eu/) ha permesso a molti paesi di disporre di circa 96,3 milioni di euro per realizzare soluzioni di urban design orientate alla sostenibilità, un tema urgente e importante, sempre più sentito in tutta Europa.
Nel settore del placemaking, d’altronde, la ristrutturazione degli spazi urbani ha fatto sempre da volano anche per sostenere la crescita economica e culturale e per attrarre potenziali investitori.
Interventi di rigenerazione urbana, perché sono importanti
Gli spazi urbani e le aree pubbliche cittadine sono aperti a tutti e costituiscono un simbolo di valori quali inclusione, accoglienza e multiculturalità. Le aree urbane, quindi, hanno ruolo sociale e, per questo motivo, si è tentato negli anni un lavoro di recupero e riprogettazione degli spazi urbani.
Ristrutturare un territorio, modificarne le strutture architettoniche, rivedere e rinnovare gli arredi urbani, vuol dire permettere alla comunità di vivere appieno questi spazi per vederli sotto una nuova luce e tutto ciò porta a un miglioramento economico, sociale e ambientale.
La rigenerazione urbana è diventata una priorità dei Governi e delle amministrazioni locali e, infatti, come possiamo leggere sul sito finanze.gov.it la Legge di Bilancio 2020 ha previsto un fondo di circa 8,5 miliardi di euro da erogare ai Comuni impegnati in progetti di rigenerazione urbana che non hanno come obiettivo solo il redesign a livello estetico, ma che mirano soprattutto a contrastare il degrado sociale, migliorare la vivibilità e curare il decoro urbano.
Il recupero di strutture edilizie dismesse, che in Italia sono davvero molte, come case cantoniere, scuole, centri polifunzionali e stazioni ferroviarie, ha dato vita a splendide iniziative. Ad esempio, le vecchie linee ferroviarie sono state integrate in circuiti turistici e virtuosi per promuovere le economie locali, mentre alcune case cantoniere sono state trasformate in guest house e sedi di associazioni culturali.
Ci sono molte iniziative di ristrutturazione degli spazi pubblici anche solo temporanee: è il caso, ad esempio, di strutture che vengono utilizzate per ospitare eventi e per erogare servizi che diventano dei veri e propri “contenitori” di iniziative che danno una marcia in più al tessuto economico e sociale di una comunità.