Nuova certificazione APE: cosa aspettarsi con la direttiva Case Green?
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Una nuova certificazione APE è in vista? Si prospetta un cambiamento dell’Attestato di Prestazione Energetica in linea con la normativa Case Green. Ne parliamo qui per capire cosa ci aspetta.
La direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), nota anche come Direttiva Case Green, è l’insieme di disposizioni che promette di rivoluzionare il panorama urbanistico a livello europeo. Il suo impatto riguarderà anche la certificazione APE che dovrà adeguarsi ai nuovi standard.
Scopriamo quali sono e cosa cambia sia a livello pratico che burocratico per chi deve fare redigere l’APE e anche per chi desidera procedere con interventi di riqualificazione energetica.
Cos’è l’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica
Prima di spiegare come la normativa Case Green impatterà sull’APE, è bene introdurre questo documento, presentare le sue finalità e individuare i casi in cui si rende necessario.
L’APE (Attestato di Prestazione Energetica) è un documento che riporta informazioni precise sulle capacità energetiche di un immobile. Lo scopo è palesare il fabbisogno energetico e classificare l’immobile sul piano energetico.
Per esempio, la lettera A indica un immobile con un fabbisogno energetico basso e quindi molto qualificato sotto questo profilo. Immobili di questo tipo, in genere, richiedono una quantità di energia minima per mantenere le temperature su livelli ideali.
Di contro, la lettera G indica un immobile con un fabbisogno molto alto, poco o nulla qualificati sotto questo punto di vista. Immobili di questo genere, come facilmente intuibile, richiedono molta energia per mantenersi caldi di inverno e freschi d’estate.
Per inciso, gli immobili di classe A in genere presentano elementi quali il cappotto termico, finestre in triplo vetro, tetti ventilati, pompe di calore, caldaie a condensazione etc. Gli immobili di classe G, o su di lì, sono invece realizzati con tecniche vetuste e non presentano componenti in grado di ridurre i consumi energetici.
A cosa serve l’APE?
Attualmente, la certificazione APE è un documento fondamentale per svolgere molte attività:
- Vendita di immobili: l’APE va allegato all’atto, i suoi dati (in forma sintetica) riportati nell’atto medesimo.
- Locazione di immobili: stesso discorso per gli affitti. Lo scopo, in entrambi i casi, è informare il beneficiario dell’immobile del fabbisogno energetico dell’immobile e quindi consentirgli di fare una previsione sull’entità delle bollette.
- Ristrutturazione di immobili: nei casi in cui le ristrutturazioni interessanti il 25% della superficie dell’edificio e/o siano finalizzati alla riqualificazione energetica.
- Accesso agli incentivi: il riferimento è all’eco bonus, che vincola l’accesso agli interventi che migliorano la classe energetica. Il documento è fondamentale in quanto certifica, mediante il sistema a lettera, il punto di partenza.
Quali sono le novità della normativa Case Green?
La normativa, o per meglio dire la direttiva Case Green (si tratta di un provvedimento dell’Unione Europea) promette di cambiare le carte in tavola.
Lo scopo della direttiva è duplice. Da un lato uniformare i sistemi di classificazione dei paesi UE. Dall’altro, spingere verso l’abbattimento delle emissioni da parte degli immobili. Uno scopo ambizioso: un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050.
Per farlo, sono previste, in linea teorica, misure semi coercitive, come l’impossibilità di commerciare immobili con basse prestazioni energetiche.
La normativa Case Green impatta sull’APE proprio a causa dell’obiettivo di uniformità. Proprio da esso procedono tutte le modifiche, formali e sostanziali, all’Attestato di Prestazione Energetica.
Cosa contiene la nuova certificazione energetica APE?
Dunque, cosa contiene la Nuova certificazione APE? Ecco gli elementi salienti, almeno in base agli ultimi pronunciamenti del legislatore.
- Nuovo sistema di classificazione, ovvero in linea con il sistema proposto dall’Unione Europea. Sono previste sempre le lettere dalla A e la G, ma i meccanismi di assegnazione sono un po’ più stringenti.
- Consumo di energia primaria e finale, ovvero l’energia utilizzata direttamente dai consumatori finali, inclusi elettricità, gas, carburanti e altre forme, dopo la produzione e distribuzione.
- Fabbisogno di energia, espresso in kWh.
- Emissioni di gas serra, disponibile presumibilmente sotto forma di stima.
- Eventuale energia rinnovabile prodotta, per esempio quella realizzata mediante impianti fotovoltaici.
A tutto ciò si potranno aggiungere le altre informazioni già presenti nell’APE. Es. quelle di carattere più descrittivo riguardanti gli impianti, i serramenti, i materiali dei rivestimenti e altro ancora.
Questa nuova certificazione APE non entrerà in vigore subito, ma nel 2026 (esattamente come il Passaporto della Ristrutturazione). Dunque, vi è ancora tempo per i certificatori e il legislatore. I primi potranno metabolizzare con tranquillità le nuove voci da coprire.
Il secondo potranno individuare in tempo le eventuali discrasie della nuova APE e intercettare gli eventuali errori di “accomodamento” (tra la APE europea e la nuova APE italiana).
Elaborazione dell’APE e adeguamenti: costi e tecniche per risparmiare
Di base, l’APE non costa molto. I prezzi medi si aggirano sui 150-200 euro. Non è dato sapere quanto costerà la nuova certificazione APE, e se i certificatori, vista la mole aggiuntiva di lavoro, chiederanno cifre più alte.
Va detto, poi, che l’APE è solo uno dei tanti adempimenti da realizzare in vista di qualcosa di più importante, come per esempio una ristrutturazione ai fini di riqualificazione energetica. Sono i costi relativi ad essa che vanno monitorati con maggiore attenzione, giacché si parla quasi sempre di svariate migliaia di euro.
Eppure, è possibile risparmiare, tanto sull’APE quanto sugli interventi in sé. Come fare? Ovviamente, mediante l’uso intelligente dei preventivi.
Il metodo è semplice: si raccolgono preventivi, si confrontano, si individua quello meno costoso. Nella pratica, può diventare complesso, soprattutto se si procede manualmente, contattando singolarmente e personalmente le singole imprese e i singoli professionisti: si perdono tempo e un mucchio di energie.
Molto meglio affidarsi ai portali specializzati, come Edilnet.it. che offre un servizio gratuito per chiedere preventivi online alle migliore imprese edili e ai tecnici specializzati. Basta un clic per ricevere nel minor tempo possibile fino a 4 proposte trasparenti e pronte all’analisi.