Coronavirus e Ristrutturazioni: quali sono le linee guida da rispettare
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L’emergenza Covid-19 impatta pesantemente sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. In particolare le attività edili, come le ristrutturazioni, dovranno immediatamente adeguarsi alla normativa in materia. Vediamo quindi quali sono gli ultimi aggiornamenti relativi a Coronavirus e linee guida per i cantieri: ovvero cosa dicono i protocolli sui dispositivi da usare e le misure preventive da attuare.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha siglato, qualche giorno fa, un nuovo protocollo contenente le misure da adottare sui cantieri per contrastare la diffusione del Coronavirus. Le linee guida – sottoscritte, oltre che dal ministro per il Lavoro e le Politiche Sociali, anche dalle principali sigle dei sindacati e delle rappresentanze dei lavoratori – sono visibili sul sito mit.gov.it a questo link ufficiale.
Nel protocollo si affrontano diversi temi, tutti urgenti per il settore edilizio che sta tornando operativo sul territorio nazionale proprio in questi giorni, o che tornerà ad esserlo nelle prossime settimane. Ecco alcune delle domande pratiche alle quali il documento prova a dare risposta: l’informazione che il datore di lavoro deve garantire al lavoratore e gli obblighi conseguenti di quest’ultimo; le precauzioni igieniche e di organizzazione del lavoro (p.e. turnazione); la gestione degli spazi comuni come le mense o gli spogliatoi; i processi di sanificazione e di pulizia ordinaria e straordinaria; la gestione di una persona sintomatica in cantiere.
Covid-19 e ristrutturazioni: misure preventive di informazione
Il datore di lavoro deve garantire, a chiunque abbia accesso al cantiere, una corretta informazione sugli obblighi a proprio carico derivanti dalle disposizioni delle Autorità in materia. Ecco quali sono:
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Obbligo di controllare la temperatura corporea e se tale temperatura risulterà pari o superiore a 37,5° sarà interdetto l’accesso al cantiere.
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Conferma di presa visione delle disposizioni generali delle Autorità per il corretto comportamento sul luogo di lavoro, come per esempio la distanza di sicurezza, l’igiene personale e l’uso dei dispositivi di protezione individuale.
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Notifica tempestiva al datore di lavoro in merito agli eventuali sintomi della malattia quali tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie, febbre persistente etc.
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Divieto di accesso al cantiere per chi proviene da zone a rischio (come da mappa OMS) e per chi ha avuto, nei precedenti 14 giorni, contatti con soggetti positivi al Coronavirus.
Per quanto concerne i dispositivi di sicurezza, oltre ai DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) di ‘ordinanza’ – fra i quali ricordiamo casco, visiera di protezione o occhiali da lavoro, guanti, funi di protezione o imbracature, scarpe antinfortunistica etc. – l’emergenza Covid-19 ne impone di ulteriori.
Qui di seguito indichiamo quelli che sono evidenziati nel protocollo del 24 aprile 2020 del MIT:
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Per le lavorazioni che impongono una distanza interpersonale inferiore al metro è fatto obbligo di indossare le mascherine, con una postilla relativa alla reperibilità sul mercato di tali dispositivi: “Data la situazione di emergenza, in caso di difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità sanitaria e del coordinatore per l’esecuzione dei lavori ove nominato ai sensi del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81“.
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Qualora non fossero possibili organizzazioni di lavoro diverse (vedi turnazioni) e la distanza sociale fosse giocoforza ridotta, oltre all’uso delle mascherine sarà necessario l’utilizzo di altri DPI, come guanti e tute da lavoro, occhiali protettivi etc. Nel documento si specifica che “il datore di lavoro provvede a rinnovare a tutti i lavoratori gli indumenti da lavoro, prevedendo la distribuzione a tutte le maestranze impegnate nelle lavorazioni dei dispositivi individuali di protezione, anche con tute usa e getta“.
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Le aree comuni, come mense e spogliatoi, ma anche le cabine di guida dei mezzi meccanici, devono essere pulite giornalmente con adeguata sanificazione e l’accesso a tali luoghi deve essere contingentato. Oltre al numero ridotto di accessi agli spazi comuni, tali locali devono essere continuamente ventilati e il tempo di sosta ridotto allo stretto indispensabile.
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I lavoratori e tutti coloro che sono impegnati sul cantiere, devono adottare scrupolose precauzioni igieniche, con particolare riferimento al frequente lavaggio delle mani con appositi presidi sanitari messi a disposizione sul luogo di lavoro.
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Varie ed eventuali su Covid-19 e ristrutturazioni
Le linee guida per il contenimento del coronavirus sui cantieri edili, specificano poi altre casistiche più particolari. Come per esempio l’organizzazione del lavoro su turnazioni, ovvero secondo un ‘cronoprogramma’ delle lavorazioni, finalizzate a ridurre al minimo i contatti fra i lavoratori, organizzati in ‘squadre’ con orari flessibili per entrata e uscita, pausa etc. Per quanto riguarda l’ingresso al cantiere dei fornitori esterni, si specifica che l’accesso ai luoghi chiusi comuni del cantiere non è consentito. Quindi il carico / scarico devono avvenire rispettando la misura minima di distanza e possibilmente in luogo aperto.
Una sezione del protocollo del MIT è riservato alla gestione di una persona positiva al Covid-19 sul cantiere. Le prime operazioni da compiere sono quelle di pulizia e sanificazione dei locali, compresi anche i mezzi meccanici e gli eventuali alloggiamenti. È in capo al datore di lavoro la responsabilità di collaborare con le autorità sanitarie del territorio per individuare i ‘contatti stretti’ avvenuti in cantiere del soggetto il cui tampone al Coronavirus abbia dato esito.
Infine, nel documento ministeriale, sono dettagliate le ragioni di emergenza e di causa di forza maggiore per Coronavirus che consentono di far decadere le penali in capo alle imprese e alle ditte per i ritardi accumulati e per gli inadempimenti sulle consegne rispetto ai termini del contratto.
A seguire una valida guida video sulla sicurezza in cantiere e le misure di Prevenzione e Protezione Covid-19. Buona visione…
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4 maggio 2020…oggi è ufficialmente finito il lockdown.
Lo so, non è una notizia che ti coglie impreparato.
In realtà, come saprete meglio di me, per molte persone non è cambiato molto.
Però oltre 4 milioni di persone tornano al lavoro.
Poco fa un amico mi ha mandato la foto dall’autostrada che porta a Salerno (dove vivo e lavoro) mostrandomi come fosse completamente intasata.
Comunque non ti scrivo per parlare del traffico ma perché oggi potrebbero ripartire ufficialmente anche i cantieri edili privati (quelli pubblici sono ripartiti la settimana scorsa).
Non posso affermare che tutti i cantieri riprendono sicuramente perché le normative sulla sicurezza hanno messo molti paletti ed è necessario, per le imprese, adeguarsi a queste condizioni.
Infatti stamattina ho una riunione di coordinamento in un cantiere per esporre le misure di sicurezza che l’impresa deve prendere (e ti assicuro sono tante e alle volte inattuabili…).
Purtroppo, per cause di forza maggiore, non ho potuto farla la settimana scorsa, così tocca farla stamattina.
In questo periodo di grossa incertezza mi sono reso conto di una cosa: chi prima del lockdown aveva deciso di ristrutturare casa, ora si sta ponendo molte domande.
Le condizioni sono cambiate, probabilmente i soldi sono meno di prima e non c’è più spazio per commettere errori.
Speriamo bene. Un saluto
Buongiorno e grazie del commento. Si speriamo che questa brutta storia finisca e che tutto torni ad essere normale.
Un saluto
Rob. Team Blog Edilnet