Comprare casa senza balcone: opportunità o rischio?
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Comprare casa senza balcone è una buona idea? E se sì in quali casi? Ne parliamo qui, fornendo anche alcuni consigli per aggiungere questo fondamentale elemento.
Comprare casa senza balcone, sulle prime, potrebbe apparire come una scelta azzardata, o per lo meno una forzatura dettata da uno stato di necessità. Anche in tale situazione contingente comunque è possibile analizzare alcuni vantaggi (uno in particolare), per poi studiare l’opportunità di aggiungere il balcone successivamente all’acquisto.
Quali sono gli svantaggi di una casa senza balcone?
Ovviamente, comprare casa senza balcone significa sobbarcarsi gli svantaggi connessi all’assenza del balcone. Svantaggi che sono facilmente intuibili, e che spingono a correre ai ripari, ovvero ad aggiungere tale elemento alla struttura. Budget permettendo, ovvio, visto che i costi per la costruzione di un balcone potrebbero essere significativi.
Ad ogni modo, ecco gli svantaggi.
- Sensazione di claustrofobia: la mancanza di un balcone può innescare una sensazione di chiusura, soprattutto in case di dimensioni ridotte. L’assenza di uno sbocco esterno riduce l’accesso diretto all’aria fresca e alla luce naturale, penalizzando la vivibilità e il comfort quotidiano.
- Limitazioni pratiche: l’assenza di balconi influisce su attività quotidiane come la stenditura del bucato, che richiede alternative meno pratiche e/o costose, come l’uso della asciugatrice o il posizionamento dello stendino all’interno. Tuttavia, diventa complicato anche fumare o svolgere piccoli lavori di bricolage senza disturbare in casa. Infine, risulta estremamente difficile, coltivare piante.
- Riduzione del valore della casa: le case senza balcone tendono ad avere un valore di mercato inferiore, poiché molti acquirenti considerano lo spazio esterno una necessità. Questo può rappresentare uno svantaggio sia in termini di rivendita che di attrattività generale dell’immobile.
Ci sono vantaggi in una casa senza balcone?
Ovviamente, il vantaggio di comprare una casa senza balcone è sostanzialmente economico. La verità è che l’assenza del balcone incide parecchio, dunque può essere utilizzata come grimaldello per strappare un prezzo di favore.
In media, si potrebbe risparmiare tra il 6 e l’8%, a seconda dell’ubicazione dell’appartamento. Ovviamente, l’impatto è maggiore quando l’appartamento è posto a piani alti (nella fattispecie la “distanza” verso l’aria aperta è più lunga). Per inciso, questi dati sono affidabili in quanto realizzati da Immobiliare.it e da Realitiycs, azienda specializzata in indagine sul mercato immobiliare.
In ogni caso, non sono percentuali di poco conto. Ipotizziamo due appartamenti versanti nel medesimo stato e della medesima grandezza, la cui unica differenza sta nell’assenza/presenza del balcone. Ebbene, l’appartamento senza balcone potrebbe costare 187.000 euro, mentre l’appartamento con balcone 200.000 euro.
Costruire un balcone: quali permessi sono necessari?
Gli svantaggi di comprare casa senza balcone sono spiacevoli, in grado di minare l’esperienza abitativa e di incidere sul patrimonio personale. Insomma, pensare all’aggiunta del balcone è più che legittimo. E lo è a prescindere, sia che si intenda abitare sia che si intenda vendere l’immobile (e quindi innescare un aumento di prezzo).
Quando si punta alla costruzione di un balcone, il primo pensiero va alla burocrazia. In effetti, se non gioca un ruolo da protagonista, comunque dà qualche grattacapo. Anche perché la costruzione del balcone richiede il permesso più pesante in assoluto, il Permesso di Costruire. Esso costa qualche migliaio di euro, impone la produzione di una documentazione significativa, è vincolato a un pronunciamento esplicito dell’ente.
Ma non è finita qui. Se l’appartamento è situato in un condominio, è necessario il permesso dell’assemblea. D’altronde, costruire un balcone significa agire su una parte comune, ovvero sulla facciata. Ci si potrebbe chiedere con quale maggioranza l’assemblea dovrebbe autorizzare la costruzione del balcone. Dopo alcuni tiri e molla, la giurisprudenza sembra ora orientata a considerare l’unanimità come requisito necessario.
Un consiglio per chi vuole nutrire qualche chance in più di convincere tutti i condomini: optare per il balcone incassato, ovvero che occupa esclusivamente la superficie dell’appartamento, senza crearne ex novo e quindi senza sporgere dall’edificio. Questa tipologia di balcone è più discreta ed esercita un impatto ridotto sulla facciata (ma comunque rilevante).
Aggiungere un balcone: come ridurre il costo?
Ricapitolando: comprare casa senza balcone fa risparmiare. Allo stesso tempo, fa spendere. Ovviamente, per la costruzione del balcone dopo l’acquisto. Il trucco sta nel ridurre, per quanto possibile, il costo di costruzione. Esiste un metodo infallibile per farlo: confrontare diverse offerte.
Il confronto di un numero congruo di preventivi (es. quattro) permette di farsi un’idea dei prezzi di mercato, imparare a distinguere una buona offerta da una cattiva offerta, individuare sempre una soluzione migliore delle altre. Meno costosa, certo, ma anche in grado di esprimere una qualità sufficiente e in linea con i principi di sicurezza, estetica, funzionalità.
Tutto sta nell’ottenere i preventivi giusti. La richiesta “manuale”, impresa dopo impresa, non è una soluzione percorribile. È faticosa, fa perdere tempo e non fornisce alcuna garanzia sulla qualità dei preventivi.
Meglio affidarsi ai portali di richiesta preventivi come Edilnet.it, che si caratterizza per l’ampio network di professionisti di zona e per una interfaccia accessibile: bastano un paio di clic per chiedere preventivi online completi, dettagliati e pronti al confronto alle imprese edili specializzate in costruzione balconi.