Come progettare un ambulatorio veterinario: guida aggiornata

Costruire un ambulatorio veterinario è il sogno di molti neolaureati e professionisti che vogliono mettersi in proprio e avviare una propria attività. Ma quali caratteristiche dovrebbe avere un ambulatorio veterinario?

 

Come progettare un ambulatorio veterinario: guida aggiornata

 

Nella guida che segue rispondiamo a questa e alle altre domande pratiche di chi desidera aprire il proprio ambulatorio veterinario, ristrutturando un locale ex novo.

 

Vediamo quali sono i permesse e se ci sono finanziamenti utili. Infine, non mancherà anche qualche consiglio per risparmiare.

 

Che caratteristiche deve avere un ambulatorio veterinario?

 

In linea di massima, tutti sanno com’è fatto un ambulatorio veterinario. Allo stesso tempo, deve possedere precise caratteristiche, buona parte delle quali vanno a quello che suggerisce l’immaginario collettivo. Ecco una panoramica:

 

  • Locali obbligatori: un ambulatorio veterinario deve comprendere una sala d’attesa confortevole per i clienti e i loro animali, sale visita multiple per ridurre i tempi di attesa, un locale per gli spogliatoi del personale e aree dedicate agli adempimenti amministrativi, come uffici e reception.

 

  • Servizi: i servizi igienici devono essere accessibili sia al personale che ai clienti. Devono essere puliti e ben mantenuti, con una buona ventilazione e accesso facilitato anche per persone con disabilità.

 

  • Impianti: gli impianti idrici devono garantire un flusso costante di acqua potabile e avere un buon sistema di scarico. L’impianto di ventilazione deve assicurare un ricambio d’aria adeguato, mantenendo una buona qualità dell’aria e una temperatura confortevole per animali e persone. Gli impianti elettrici devono rispettare gli standard della norma CEI 64-8. Per inciso, gli ambienti veterinari vengono classificati da questa norma come locali di gruppo 0 (per le zone senza dotazione strumentale) e locali di gruppo 1 (per le zone con finalità diagnostica e terapeutica).

 

  • Dimensioni della sala visite: la sala visite deve essere spaziosa e adeguata ad accogliere animali di varie dimensioni. Deve permettere al veterinario di muoversi agevolmente intorno al paziente, offrendo spazio sufficiente per le attrezzature mediche necessarie. Idealmente, dovrebbe avere una superficie minima di 12-15 metri quadrati.

 

  • Dimensioni degli spogliatoi: gli spogliatoi per il personale devono essere comodi e funzionali, con armadietti personali e spazi per cambiarsi in modo riservato. Anche gli spogliatoi per i clienti, se previsti, devono garantire privacy e praticità. Uno spazio minimo di 6-8 metri quadrati è consigliabile.

 

Le attrezzature indispensabili

 

Oltre alla suddivisione degli spazi, chi vuole progettare e costruire un ambulatorio veterinario deve occuparsi della strumentazione, delle attrezzature, dell’impiantistica. Nello specifico dovrebbe dotarsi di…

 

  • Tavolo da chirurgia;

 

  • Set di ferri chirurgici;

 

  • Frigorifero (per la conservazione dei farmaci);

 

  • Sistemi di sterilizzazioni o apparecchi simili;

 

  • Microscopi;

 

  • Armadietti per la conservazione dei farmaci;

 

  • Erogatori di fluidi gassosi per l’anestesia;

 

  • Strumenti di diagnostica avanzata, es. per radiografie, tac, risonanza magnetica nucleare.

 

Attenzione alle finiture

 

Nondimeno, progettare e costruire un ambulatorio veterinario significa anche prendere decisioni circa l’aspetto che l’ambulatorio deve avere. Deve decidere le finiture, i rivestimenti, gli elementi decorativi. Lo scopo è associare all’ambulatorio un’atmosfera consona, che garantisca un’esperienza comoda ai clienti.

 

Nello specifico, le finiture, i rivestimenti e l’arredamento di un ambulatorio veterinario devono essere funzionali, igieniche e accoglienti.

 

I pavimenti devono essere facili da pulire e resistenti, preferibilmente in materiali come il vinile o la ceramica. Le pareti dovrebbero essere rivestite con vernici lavabili e colori chiari per trasmettere una sensazione di pulizia e tranquillità.

 

L’arredamento deve includere mobili resistenti e facili da disinfettare, come tavoli e sedie in acciaio inossidabile o plastica dura.

 

Le sale d’attesa devono essere dotate di sedute confortevoli e resistenti, L’illuminazione deve essere sufficiente e ben distribuita, preferibilmente con luci a LED, sinonimo di risparmio ma anche capaci di fare atmosfera.

 

Quali permessi servono per costruire un ambulatorio veterinario?

 

Di base, se sono necessari interventi di ristrutturazione, come capita sempre, è necessario dotarsi del Permesso di Costruire, che è il titolo abilitativo più complesso e costoso.

 

Di norma, si pensa che questo titolo faccia riferimento ai lavori pervasivi, che impattano sulla planimetria. In realtà, è riservato anche agli interventi che, a prescindere dalla loro pervasività, cambiano la destinazione d’uso di un locale.

 

Ovviamente, ciò non conta se il locale era già adibito a questo genere di attività. In quel caso, occorre distinguere da intervento a intervento. Per esempio, la CILA (permesso leggero, che si ottiene quasi in autodichiarazione) è riservata agli interventi che modificano la planimetria.

 

Analogamente, la SCIA (permesso intermedio) è riservato agli interventi che modificano gli elementi strutturali.

 

Ci sono finanziamenti per ristrutturare un ambulatorio veterinario?

 

I costi per la costruzione di un ambulatorio veterinario, anche a partire da un locale già esistenti, sono numerosi. Occorre modificare la suddivisione degli spazi, stravolgere le finiture, installare impianti, acquistare strumentazione. Nella migliore delle ipotesi, si spendono parecchie decine di migliaia di euro.

 

Ma c’è una buona notizia: a disposizione di chi vuole compiere questo importante passo vi sono dei finanziamenti. Questi sono erogati dall’Enpav, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Veterinaria. Stiamo parlando di veri e propri prestiti con tasso agevolato, dall’importo massimo di 50.000 euro, che supportano il veterinario (o chi per lui).

 

  • Nell’acquisto di attrezzature, arredi, beni strumenti necessari all’avvio dell’attività;

 

  • Nella ristrutturazione dell’immobile che ospiterà l’ambulatorio.

 

Per inciso, i prestiti coprono anche spese che non riguardano l’avvio dell’attività, ovvero gli interventi chirurgici gravi per il veterinario e i suoi familiari, la partecipazione ai corsi di formazione.

 

Aprire un ambulatorio veterinario: come risparmiare?

 

I finanziamenti sono molto utili, ma il loro accesso è vincolato ai fondi effettivamente stanziati, che cambiano di anno in anno. Dunque, ci si deve preparare al peggio, ovvero a fare da sé. Qui viene in soccorso una soluzione reale, che permette di risparmiare anche il 20-30%. In cosa consiste questa soluzione? Ovviamente, nell’impiego astuto dei preventivi.

 

Si tratta di acquisirne parecchi, confrontarli e individuare la soluzione più conveniente. Fare da sé, ovvero richiedere i preventivi uno per uno, è complesso e faticoso.

 

Meglio affidarsi ai portali specializzati, come Edilnet.it che mette a disposizione un servizio gratuito per chiedere preventivi online per costruire o ristrutturare il tuo ambulatorio veterinario.

 

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