Sistemi anticaduta: cosa sono, tipologie, quando servono

Sistemi anticaduta, necessari e spesso obbligatori. Ecco una panoramica su questi dispositivi e alcune informazioni specifiche su tipologie, componenti e normativa. Parleremo anche dei migliori metodi per risparmiare senza per questo mettere in secondo piano la qualità del servizio e la sicurezza/efficacia dei dispositivi.

 

Anche un semplice moschettone è un sistema anticaduta.

 

 

 

Cosa sono i sistemi anticaduta?

 

I sistemi anticaduta sono esattamente ciò che suggerisce il nome: un insieme di dispositivi e di modalità che proteggono un individuo dalla caduta da grandi altezze. Nel caso specifico, i lavoratori.

 

I sistemi anticaduta sono disciplinati dal legislatore, anche a livello internazionale, e forniscono una valida tutela soprattutto per chi deve lavorare in quota.

 

Nella stragrande maggioranza dei casi, i lavori sono di tipo edile, o comunque coinvolgono elementi di strutture posti in altezza, come per esempio i tetti. In alcuni casi, i sistemi anticaduta, quando ben congegnati, possono persino sostituire i ponteggi e le impalcature.

 

Per inciso, un buon sistema anticaduta non si limita a proteggere il lavoratore, ma gli garantisce la piena mobilità. Insomma, non deve essere di impaccio nell’esecuzione delle attività.

 

 

Cosa dice la normativa sui sistemi anticaduta?

 

Da questo punto di vista, la legge non riserva molte sorprese ed è anzi piuttosto chiara in merito. I sistemi anticaduta sono sempre necessari quando i lavoratori si trovano a operare ad altezze che superano i due metri.

 

I dispositivi anticaduta, ovviamente, devono essere prodotti, installati e gestiti in un certo modo. In questo caso, a fare fede sono le varie normative “UNI”. Nello specifico, a definire i casi e i modi con cui proteggere i lavoratori che operano in quota interviene la UNI EN 363:2008. La UNI EN 361:2003, invece, definisce i requisiti di alcuni dispositivi di sicurezza.

 

Per quanto concerne la legislazione italiana, che recepisce quella europea, si può fare riferimento all’articolo 115 del Decreto Legislativo n.81 del 2008, maggiormente noto come Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro.

 

 

Un lavoratore edile collegato ad una linea vita.

 

 

Sistemi anticaduta: quali tipologie?

 

Il panorama dei sistemi anticaduta, benché ampiamente regolato dal legislatore nazionale e comunitario, è piuttosto complesso. Tuttavia, è possibile individuare due macro-tipologie di sistemi.

 

  • Sistemi di prevenzione. Lo scopo di questi sistemi è letteralmente impedire la caduta del lavoratore. Dunque, non vi è alcun giogo tra i punti di ancoraggio e il dispositivo concretamente indossato dal lavoratore. Questi sistemi, per poter funzionare, devono contenere elementi che assorbono l’energia scaturita dalla perdita del supporto.

 

  • Sistemi di discesa controllata. Questi sistemi non impediscono la caduta ma la rendono molto più dolce e ne neutralizzano la componente potenzialmente traumatica. Vengono adoperati quando le modalità di esecuzione del lavoro richiedono movimenti lungo l’asse verticale.

 

 

Come sono fatti i sistemi anticaduta?

 

Al netto delle differenze tra i sistemi anticaduta, possiamo individuare alcune componenti ricorrenti.

 

  • Dispositivo di ancoraggio. È l’elemento che permette al dispositivo di ancorarsi a una parte della struttura che garantisca la necessaria presa.

  • Dispositivo di presa del corpo. È nel concreto il DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) che assicura il lavoratore. Nello specifico, coincide con quella che in gergo viene chiamata “imbracatura”.

  • Dispositivo di collegamento. È l’elemento che collega il dispositivo di ancoraggio con il dispositivo di presa per il corpo.

  • Linea vita. È l’elemento installato nella struttura al quale fissare il dispositivo di ancoraggio.

 

 

Quanto costa un sistema anticaduta?

 

Quando si parla di dispositivo anticaduta, sono due le macro-voci di spesa da considerare.

 

  • La prima riguarda il committente del lavoro, e consiste nell’installazione della linea vita, nel caso in cui questa non fosse già presente.

  • La seconda riguarda l’impresa che realizza il lavoro, e consiste nell’acquisto dei dispositivi di protezione, spesso raccolti in un kit.

 

Nel primo caso, i costi possono aggirarsi sul migliaio di euro: per maggiori informazioni consigliamo la lettura della nostra guida “Linea vita: quali i prezzi?”. Nel secondo caso, si parla di qualche centinaio di euro.

 

 

Un operatore con imbracatura anticaduta.

 

 

Sistemi anticaduta: come risparmiare?

 

Come abbiamo visto, in entrambi i casi i prezzi sono piuttosto variabili. È un elemento positivo, in quanto presuppone la possibilità di risparmiare. Come fare? Come al solito, è necessario utilizzare in maniera sapiente l’arma del preventivo.

 

Si tratta, in definitiva, di raccogliere preventivi, confrontarli e optare per la soluzione che sembra garantire il miglior rapporto qualità/prezzo.

 

Il consiglio è di fare affidamento ai portali di confronto preventivi, in quanto consentono di ottenere tante ipotesi di spesa e senza alcuno sforzo. Il miglior portale per questo genere di acquisti è Edilnet.it, che si caratterizza per la qualità e l’ampiezza del parco imprese, nonché per una interfaccia user-friendly, alla portata di tutti.

 

 

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