Ripristino dello stato dei luoghi: cosa è e quando farlo?

Parliamo di urbanistica e cerchiamo di capire a cosa ci si riferisce con la dicitura “ripristino dello stato dei luoghi”. In particolare, approfondiamo in quali casi è fatto obbligo di rimozione di una struttura, di un manufatto, o di un immobile e come fare per prevenire situazioni onerose e problematiche di questo genere.

 

La demolizione di una costruzione abusiva con conseguente ripristino dello stato dei luoghi.

 

 

 

Quando viene sancito l’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi?

 

In urbanistica, si parla di obbligo di ripristino dello stato dei luoghi quando è imposto al soggetto che trasgredisce le norme in materia di rimuovere un immobile, o manufatti simili, perché privo di titolo abilitativo o realizzato senza autorizzazione edilizia.

 

In tale situazione, previo controllo degli organi preposti, si fa obbligo di ricostituire lo stato legittimo dal punto di vista urbanistico e/o la regolarità dell’immobile medesimo, rimuovendo ogni struttura genericamente definibile come abusiva. Così facendo il bene e il luogo vengono ricondotti nelle condizioni di “normalità” urbanistica secondo quanto sancito dalla Pubblica Amministrazione, come ad esempio l’amministrazione comunale.

 

Vediamo adesso, quali sono le due principali casistiche nelle quali viene fatto obbligo di ripristino urbanistico e/o edilizio:

 

  • quando si opera in assenza di un permesso di costruire;

  • quando si opera con variazioni sostanziali o addirittura in totale difformità rispetto a quanto descritto nei permessi.

 

Quando si verifica una delle due ipotesi, la Pubblica Amministrazione avvia l’iter relativo al ripristino dello stato dei luoghi.

 

Accertata l’irregolarità, viene fatto obbligo al responsabile dell’opera di demolire il manufatto o di rimuovere la parte verificata come abuso. Qualora il soggetto responsabile non procedesse all’attuazione entro 90 giorni dall’ingiunzione, il bene è acquisito come patrimonio comunale e il passaggio di proprietà viene trascritto negli appositi registri.

 

Infine, il bene (ormai del demanio) è demolito a spese del soggetto trasgressore al quale viene imputata anche una sanzione pecuniaria, da 2.000 a 20.000 euro, per inottemperanza dell’ordine.

 

 

A chi rivolgersi per il ripristino dello stato dei luoghi?

 

Quando si riceve un’ingiunzione di ripristino dello stato dei luoghi, occorre muoversi come previsto dalla normativa edilizia per evitare di incorrere in ulteriori sanzioni. Qualora si tratti di interventi di manutenzione straordinaria e di risanamento, che richiedono l’apertura di un cantiere e l’impiego di ditte edili abilitate da DURC, sarà necessario presentare una CILA o una SCIA a seconda della tipologia di opere richieste.

 

Nella maggior parte dei casi è consigliato di essere assistiti da un tecnico di fiducia, competente in materia, che possa valutare il da farsi a seconda della gravità dell’irregolarità riscontrata. Il progettista, o responsabile dei lavori, indicherà quali interventi attuare per ripristinare lo stato dei luoghi, in base alla normativa vigente. Per esempio, se l’area compromessa fosse soggetta a vincoli di tipo paesaggistico/urbanistico, dovrà essere fatta richiesta di nulla osta da parte dell’Ente competente in materia: a questo riguardo puoi leggere la nostra guida ai prezzi “Autorizzazione paesaggistica: quale il costo?”, che ti aiuterà ad approfondire il tema.

 

 

La demolizione di una costruzione abusiva.

 

 

È possibile risparmiare senza incorrere in problemi?

 

Quando ci si rivolge a ditte non professioniste, oppure si cercano scorciatoie di qualunque tipo, non è improbabile cadere in sanzioni. Può anche capitare di ritrovarsi in buona fede in situazioni di irregolarità più o meno gravi. In ogni caso, la soluzione è sempre la stessa: scegliere professionisti fidati, che agiscano secondo la Legge e che siano a norma nella loro attività.

 

Affidarsi a tecnici aggiornati e abilitati e a ditte specializzate è fondamentale sia per prevenire i problemi, come quello dell’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi, che per risolverli. Il primo passo è quindi quello di una selezione accurata.

 

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