Report Allianz Trade: default per 8500 imprese edili entro il 2025?

Report Allianz Trade: default per 8500 imprese edili entro il 2025?
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Report Allianz Trade: i dati sul livello di solvibilità delle aziende Eurozona

 

Il Report di Allianz Trade, che prende in esame le aziende di Paesi di ambito Eurozona per evidenziare l’andamento delle insolvenze, getta ombre sul prossimo futuro. Dopo due assestamenti, pari al +1% nel 2022 e al + 7% nel 2023, la tendenza per l’anno in corso sembrano assestarsi sul +9% con ulteriore crescita nel 2025.

 

E in Italia le cose sono altrettanto poco confortanti: con un aumento delle insolvenze stimato attorno al +19%, un dato che se confermato mette a rischio oltre 9.000 aziende sul territorio nazionale.

 

Fin qui la fotografia macro, ma quali sono nel dettaglio le conseguenze nel comparto dell’edilizia?

 

Il settore edile fronteggia un altro nero? Le parole di Antonio Lombardi

 

Il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi, analizza i dati del Report di Allianz Trade focalizzando la sua attenzione sulle sofferenze dell’edilizia che, per il terzo anno consecutivo, vede un numero crescente di imprese del settore a rischio liquidazione giudiziale.

 

Nel 2024 si prevedono dati ancor più preoccupanti. Soprattutto nell’edilizia e in tutto il suo vastissimo indotto: urgono interventi per una uscita dal Superbonus meno onerosa per le aziende, attraverso un sistema di acquisizione dei crediti che coinvolga immediatamente la Cassa Depositi e Prestiti”, commenta Lombardi.

 

In particolare, si stimano 8.500 aziende che potrebbero “chiudere” a seguito dell’incedibilità dei crediti collegati ai lavori ammessi al Superbonus Ristrutturazioni e al Superbonus 110%.

 

Banche e istituti finanziari hanno già da tempo cominciato a serrare le porte a questo tipo di acquisto del credito e la Legge 69/24 ha definitivamente cambiato le regole del gioco. Gioco che rischia di travolgere le imprese che si trovano ad avere cassetti fiscali pieni e casse vuote, con conseguenze che potrebbero essere molto gravi anche sul piano occupazionale.

 

La crescita delle insolvenze in Italia settore per settore

 

La fotografia degli analisi di Allianz Trade inquadra il problema delle insolvenze in Italia non soltanto per il settore edile.

 

Dai dati consolidati emerge una tendenza quasi inarrestabile: + 27% la differenza tra le crescita di insolvenze nel primo trimestre (+4%) e nel quarto trimestre (+31%) del 2023. I settori che pagano lo scotto maggiore sono il commercio (23%), il commercio-manifatturiero (17%) e l’edilizia (16%).

 

Come detto, per il 2024 e per il 2025 non sono previste inversioni nel trend: l’economia non trainante, le difficoltà di esigere crediti e la mancanza di liquidità gravano sulle imprese e affossano quelle più deboli, colpite dai tassi di interessi elevati e dall’aumento dei prezzi.

 

L’intervento di Cdp è plausibile?

 

Il presidente Lombardi ha invocato nel suo commento al Report Allianz Trade ha rimarcato la necessità di nuovi meccanismi di acquisizione del credito da parte della spa del Ministero del Tesoro, ovvero la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp).

 

Da più parti, in effetti, questa istituzione finanziaria statale è stata chiamata in causa per farsi carico dei crediti fiscali generati dai bonus edilizi, agevolando la ripresa del mercato e scongiurando situazioni come quelle paventate dal report sulle insolvenze.

 

Al momento però è difficile credere che Cdp possa entrare in gioco: la cassa dello Stato è stata tenuta lontana da Superbonus e Superbonus 110% e si stima che a fronte di 219 miliardi complessivi abbia acquistato un appena 179 milioni di euro di crediti fiscali edilizi.

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