Acquisto e vendita di macchine edili: tutti gli incentivi e i bonus per le imprese del settore

Acquisto e vendita di macchine edili: tutti gli incentivi e i bonus per le imprese del settore
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La vendita di macchine edili è attualmente supportata da tutta una serie di incentivi e bonus in grado di favorire l’attività delle imprese del settore. Ne parliamo qui, fornendo una panoramica delle iniziative predisposte dal legislatore, offrendo qualche consiglio su come procedere e riflettendo anche sulle opportunità che, indirettamente, offrono gli “altri bonus”, quelli riservati ai committenti.

 

Cantiere edile in corso

 

Gli incentivi per l’acquisto e la vendita di macchine edili

 

La compravendita di macchine edili è un aspetto fondamentale per il settore. D’altronde, dalla qualità e dall’efficienza delle macchine dipende il tenore dei servizi che le imprese sono in grado di offrire. Rappresentano, dunque, un asset strategico. Non stupisce come il fabbisogno di nuove macchine edili sia in crescita, anche tra le imprese ormai ben collaudate.

 

Per fortuna, il legislatore è intervenuto con una serie di incentivi in grado di ridurre la spesa per l’acquisto dei macchinari. Gli incentivi non riguardano esclusivamente le imprese edili, ma sono proprio queste a beneficiarne in misura maggiore, vista l’importanza che ancora oggi il settore ricopre per l’economia italiana.

 

Il riferimento è soprattutto al credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali. In buona sostanza, si procede con l’acquisto e, successivamente, si detrae una parte della spesa dalle imposte. Il risparmio, o per meglio dire il recupero, può essere molto ingente. Dipende comunque da alcuni elementi. Ecco un prospetto.

 

  • Investimenti fino a 2,5 milioni: credito d’imposta pari al 40%.

  • Investimenti da 2,5 a 10 milioni: credito di imposta pari al 20%.

  • Investimenti superiori ai 10 milioni: credito di imposta pari a 10%.

 

In ogni caso, il credito d’imposta va fruito in tre anni. Si divide il credito in tre quote di uguale importo, le quali vengono portate in compensazione periodo di imposta dopo periodo di imposta.

 

I requisiti per accedere al credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali

 

L’agevolazione è riservata non solo alle imprese ma anche agli esercenti di arti e professioni. Tuttavia, è preclusa alle attività che:

 

  • Si trovano in uno stato di liquidazione volontaria, liquidazione coatta amministrativa, fallimento.

 

  • Si trovano in concordato preventivo senza continuità aziendale.

 

  • Hanno subito sanzioni interdittive.

 

  • Non sono in regola con la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

A ben vedere, i requisiti sono piuttosto accomodanti. Dunque, l’agevolazione è accessibile a un gran numero di imprese edili (e non). Anche alla luce dell’importanza strategica che i macchinari ricoprono, il consiglio è di approfittarne subito. La condizione necessaria è ovviamente individuare un buon punto vendita di macchine edili. Per esempio, TST s.r.l., che da parecchi anni funge da riferimento per le imprese che vogliono rimanere aggiornate e quindi dotarsi di macchinari tecnologicamente avanzati. Per inciso, non si limita a vendere i macchinari, ma li produce anche. Inoltre, si occupa anche del noleggio di macchine edili, proponendo quindi una vasta gamma di soluzione alle imprese.

 

I finanziamenti a fondo perduto per le imprese edili

 

Un altro incentivo interessante è il finanziamento di ON – Oltre Nuove Imprese. È riservato alle imprese nuove, costituite da meno di cinque anni o di imminente costituzione. Di nuovo, si rivolge a imprese di diversi settori, ma torna particolarmente utile a quelle che operano nel settore edile.

 

Il finanziamento cambia in base all’anzianità dell’impresa:

 

  • Se l’impresa non ha raggiunto i tre anni di età, possono essere finanziate spese fino 1.500.000 euro. In questo caso, una quota pari o inferiore al 20% è assegnata in modalità “fondo perduto”, mentre la quota restante viene concessa nella forma del prestito a tasso zero risarcibile in dieci anni.

 

  • Se l’impresa esiste da non meno di tre anni ma non più di cinque anni, il finanziamento nel suo complesso può arrivare a 3.000.000 euro. Anche in questo caso una parte può essere concessa a fondo perduto, e nello specifico non oltre il 15%, mentre l’altra viene concessa in prestito a tasso zero con risarcimento entro i dieci anni.

 

Il finanziamento di ON è riservato alle imprese costituite da giovani e da donne. Il 51% della compagine sociale e del capitale sociale dev’essere “coperta” da queste due categorie.

 

I bonus per le ristrutturazioni edilizie, un’occasione da cogliere

 

Quando si parla di incentivi alle imprese è bene tenere a mente anche gli “incentivi ai clienti”. Rappresentano un fattore formidabile di supporto alla domanda, e di conseguenza impattano positivamente anche sulle attività delle imprese.

 

Il meccanismo è comunque simile: il committente paga un intervento edile e successivamente detrae una parte della spesa dalle imposte, per la precisione dall’IRPEF. In base al tenore degli interventi, tuttavia, può variare la percentuale di spesa detraibile, il limite di spesa e gli anni necessari a fruire interamente dell’agevolazione. Va comunque menzionata la cessione del credito, ovvero la possibilità di cedere a terzi il diritto alla detrazione e ottenere in cambio un benefit. Questo può tradursi in una somma di denaro ma anche in uno sconto in fattura, se la cessione avviene a favore dell’impresa che realizza l’intervento.

 

Di seguito, citiamo alcune delle agevolazioni più importanti e le relative aliquote di detrazione.

 

  • Agevolazione per le ristrutturazioni edilizie, riservata ai lavori edili che coinvolgono elemento strutturali: detrazione al 50%

 

  • Ecobonus, riservata ai lavori che permettono un sensibile miglioramento dell’efficienza energetica: detrazione al 65%

 

  • Sismabonus, riservata ai lavori che aumentano la resistenza degli edifici ai terremoti: detrazione al 50, 70, 75, 80, 85% a seconda dei reali effetti degli interventi e delle caratteristiche dell’immobile.

 

  • Superbonus, riservata a chi esegue lavori che impattano in maniera drammatica sull’efficienza energetica, come l’installazione del cappotto termico, da associare magari ad alcuni interventi meno impattanti da questo punto di vista (secondo il prospetto ufficiale rilasciato delle istituzioni): detrazione al 90%.

 

 

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