Perché la fossa biologica perde e come intervenire?
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La fossa biologica è un elemento delicato, il cui malfunzionamento comporta disagi notevoli. Ne parliamo qui sotto, spiegando come fare fronte a eventuali perdite e fornendo consigli per intervenire tempestivamente.
Il primo passo per affrontare adeguatamente il tema della fossa biologica che perde consiste nel comprendere come funziona la fossa biologica. Tanto per cominciare, si tratta di un tipo di fognatura, o per meglio dire un sistema di trattamento delle acque reflue.
Si presenta come una struttura dalla forma cava e rettangolare, in cemento o più raramente in vetroresina. Accoglie i rifiuti liquidi e solidi, i quali vengono decomposti dai batteri anaerobici. Il processo produce liquidi più puliti, che vengono espulsi nel terreno tramite tubi di drenaggio, e fanghi, che vanno prelevati regolarmente.
Perdita dalla fossa biologica: quali sono le cause?
Una fossa biologica che perde è un’eventualità decisamente negativa. Essa, infatti, causa gravi problemi igienici e ambientali. Le perdite possono causare la fuoriuscita di liquami nel terreno circostante, con rischio di contaminazione delle falde acquifere e di compromissione della qualità dell’acqua potabile.
Inoltre, i liquami possono diffondere cattivi odori, attirare insetti e infestanti, rappresentando un pericolo per la salute umana e degli animali. Motivi per cui intervenire nell’immediato non è un’opzione ma una necessità, aggiungendo alla spesa per l’installazione della fossa biologica anche quella, potenzialmente elevata, della riparazione.
Ad ogni modo, ecco le cause più comuni di una fossa biologica che perde:
- Deterioramento strutturale: col tempo, le pareti della fossa biologica possono subire danni per effetto della corrosione, delle variazioni di temperatura e della pressione del terreno circostante. Questo deterioramento provoca crepe e fessure, da cui i liquami possono fuoriuscire. I materiali maggiormente soggetti a questo fenomeno sono i cementi e le plastiche.
- Problemi di installazione: una fossa installata in modo non corretto, con materiali scadenti o senza un’adeguata protezione, è soggetta a perdite. Errori nella posa, nella sigillatura dei collegamenti o nell’isolamento possono creare punti deboli che favoriscono la fuoriuscita dei liquidi.
- Ostruzioni e sovraccarico: se la fossa è sovraccarica o se i tubi di drenaggio sono bloccati, la pressione interna aumenta e può danneggiare la struttura, causando fuoriuscite.
Come si ripara la fossa biologica che perde?
La riparazione della fossa biologica è appannaggio dei professionisti del settore. Tuttavia, è utile conoscerne la procedura, in modo da maturare consapevolezza sul problema e sugli sforzi necessari a risolverlo. Ecco le fasi della riparazione.
- Ispezione e individuazione della perdita: la prima fase consiste nell’individuare esattamente il punto di perdita. Questo richiede un’ispezione approfondita della fossa biologica, sia esternamente che internamente, per capire se il problema deriva da crepe nelle pareti, da guarnizioni difettose o da ostruzioni nei tubi di scarico.
- Svuotamento della fossa: prima di procedere con le riparazioni, è necessario svuotare completamente la fossa biologica. Questo permette di lavorare in sicurezza e garantisce che i liquidi non continuino a fuoriuscire durante l’intervento.
- Pulizia delle superfici danneggiate: una volta svuotata, le aree danneggiate devono essere pulite accuratamente per rimuovere eventuali residui e fanghi che potrebbero interferire con le riparazioni. Questa fase è fondamentale per permettere una corretta adesione dei materiali di riparazione e sigillatura.
- Riparazione della struttura: le crepe e le fessure possono essere sigillate utilizzando specifici materiali di riparazione come resine epossidiche, malte impermeabilizzanti o sigillanti per cemento. Se i danni sono estesi, potrebbe essere necessario applicare una guaina impermeabilizzante lungo le pareti interne della fossa.
- Controllo finale e riempimento: dopo la riparazione della perdita della fossa biologica, si esegue un controllo per verificare la tenuta. Successivamente, la fossa può essere riempita nuovamente con acqua pulita per testare il corretto funzionamento.
Come mantenere in buono stato la fossa biologica?
La risposta è semplice: adottare un comportamento consono per evitarsi di trovarsi a correre ai ripari per la fossa biologica che perde. Ciò significa…
- Evitare l’uso eccessivo di prodotti chimici: prodotti come candeggina, disinfettanti e detergenti aggressivi possono danneggiare i batteri che decompongono i rifiuti organici nella fossa. È bene utilizzare prodotti biodegradabili o specifici per fosse biologiche per preservare l’efficacia del sistema e prevenire ostruzioni.
- Non gettare materiali non biodegradabili: è fondamentale evitare di scaricare assorbenti, salviette, oli, grassi e materiali non biodegradabili nei tubi di scarico, poiché possono causare ostruzioni e ridurre la funzionalità della fossa biologica. Insomma, evitare l’intasamento della fossa biologica è fondamentale.
- Ridurre il consumo d’acqua: un uso eccessivo di acqua può sovraccaricare la fossa, compromettendo il processo di decomposizione. Le best practices comprendono l’uso delle lavatrici e lavastoviglie a solo a pieno carico e una più equa distribuzione del consumo d’acqua nel corso della giornata.
Ovviamente, la manutenzione vera e propria è un altro paio di maniche, e richiede l’intervento di professionisti autorizzati. In genere, è consigliato un intervento professionale ogni 1-3 anni, dipendentemente dalla dimensione della fossa e dal numero di abitanti.
Durante la manutenzione, i professionisti effettuano lo svuotamento dei fanghi, utilizzando pompe e attrezzature specializzate per rimuovere i rifiuti accumulati. Dopo lo svuotamento, si procede alla pulizia interna della fossa e alla verifica delle condizioni strutturali, delle guarnizioni e delle tubature di scarico.
Ancora più delicato è il discorso della riparazione delle fessure (che causano le perdite). Queste vengono sigillate con materiali impermeabilizzanti come resine epossidiche o malte specifiche per cementi. Se necessario, si installano guaine impermeabilizzanti per rinforzare la struttura.
A chi chiedere per riparare la fossa biologica e come risparmiare?
Il contributo dei professionisti, per la manutenzione ordinaria e la riparazione della fossa biologica che perde, è dunque fondamentale. Peccato che imponga un certo sforzo economico. La buona notizia è che è possibile ridurlo senza ricadute sulla qualità del servizio. Come fare? Ovviamente, confrontando diverse offerte.
Ciò consente di farsi un’idea del mercato, imparare a riconoscere le buone offerte dalle cattive, individuare una soluzione appetibile in termini di rapporto qualità prezzo.
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