Micropali per consolidare fondamenta: guida completa
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Le crepe che appaiono nei muri, sul soffitto o sul pavimento talvolta sono meri problemi estetici che si ripercuotono soltanto sull’aspetto della parete, frutto di normali movimenti di assestamento, ma in altri casi possono rilevare severi problemi di stabilità che interessano le fondamenta dell’edificio. Questo genere di fenomeni si verifica spesso quando ci si trova in presenza di fondazioni non molto profonde e di terreni ad alta percentuali di argille.
Crepe nei muri: perché rappresentano un problema di stabilità?
I cedimenti delle fondazioni consistono nell’abbassamento differenziale di una struttura o di una sua parte. La struttura subisce un forte ritiro a causa di precipitazioni rade in estate oppure in prossimità di falde acquifere.
Essi possono avvenire per diverse ragioni quali:
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piogge eccessive successive a periodi di lunga siccità
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variazione del livello di falde acquifere
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incremento del carico degli edifici in seguito a lavori di ampliamento
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eventi sismici
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traffico veicolare o lavori di scavo nelle vicinanze
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perdite nelle reti idriche
La comparsa di crepe nei muri rappresenta un segnale di pericolo su problemi di stabilità dell’edificio. La cosa migliore da fare, quando appaiono, consiste nel rivolgersi a degli specialisti per comprendere se si tratta di effettivi problemi di sicurezza da correggere.
Questi potranno consigliare l’intervento di consolidamento più appropriato per aumentare la capacità del terreno di sorreggere il carico dell’edificio correttamente.
I micropali pressoinfissi di Systab sono un tipo di apparecchiature che ha preso piede negli ultimi anni per rimediare a cedimenti delle fondazioni di un certo livello.
Cosa sono i micropali pressoinfissi per consolidare le fondamenta?
I micropali pressoinfissi sono pali in acciaio ad alta resistenza S355 di diametro inferiore ai 250 mm e dalla lunghezza in genere compresa tra i 5 e i 12 m, che vengono collocati dentro il terreno mediante martinetti idraulici. Il collegamento palo-struttura viene raggiunto con piastre in acciaio
Si tratta di una modalità di consolidamento fondazioni molto flessibile e versatile, rappresentando un sistema molto apprezzato per aumentare la sicurezza degli edifici e correggere le cause alla base delle crepe nei muri. Grazie a questa tecnologia è possibile donare un nuovo equilibrio all’edificio dirigendo il carico verso strati del sottosuolo più resistenti.
Rispetto ai pali tradizionali, che necessitano di un ulteriore cedimento della struttura per entrare in carico e svolgere la loro funzione, i micropali pressoinfissi sono immediatamente attivi grazie al precarico.
Sono molto indicati per terreni a base di argilla, infatti permettono di spostare il peso della struttura in profondità, donandole stabilità. Dopo l’infissione, i pali verranno precaricati con un carico maggiore di quello di esercizio, al fine di provocare il cedimento primario nel nuovo terreno fondale, facendo sì che non avvengano cedimenti futuri.
I micropali sono molto vantaggiosi per consolidare le fondamenta degli edifici per merito di:
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un ottimo rapporto qualità/prezzo
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assenza di materiale di risulta
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bassa invasività che permette agli occupanti dell’edificio di permanere
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tempi di svolgimento molto rapidi
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cantiere di breve durata e dai costi contenuti
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lavori ridotti sul terreno per l’inserimento dei pali
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nessuna necessità di fanghi e malte cementizie
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ingombro minore rispetto alle metodologie tradizionali
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possibilità di eseguire ricarico in corso d’opera, per fare fronte a successivi aumenti di carico
I micropali sono attrezzature molto consigliate per sopperire alla cedevolezza e compressibilità di terreni composti di torbe e argille, per loro natura più inclini a subire cedimenti.
I micropali quindi permettono di trasferire il carico verso porzioni di terreno più stabili, per sorreggere l’edificio in maniera più salda. I micropali pressoinfissi sono un metodo di consolidamento molto indicato in caso di cedimenti di ampia portata, in quanto la grande quantità di terreno da consolidare richiederebbe costi e trasporto di materiali molto ingenti, con risultati non sempre garantiti.
Quali sono le tecniche più indicate per il consolidamento delle fondazioni?
Non esiste una tecnica a priori più indicata di un’altra per correggere i cedimenti che fanno apparire le crepe negli edifici. Tendenzialmente, ma non è una regola, si può dire che le resine biochimiche espandenti sono più vantaggiose quando si tratta di correggere cedimenti di entità contenuta, siccome a certi livelli di dissesto
I professionisti geotrutturisti si occupano di svolgere indagini geologiche con ad esempio prove penetrometriche per esplorare il terreno in profondità e comprendere cause e portata del terreno, oltre che a verificare la presenza di falde acquifere nelle vicinanze. Gli esperti svolgono un’indagine geologica (come ad esempio una penetrometria) per verificare le condizioni del terreno e comprendere la portata del cedimento.
Un’altra tecnica rinomata per consolidare le fondamenta consiste nell’iniezione di resine espandenti. Si tratta di liquidi chimici biocompatibili che vengono pompati nel sottosuolo, studiati per rigonfiarsi in occasione degli spazi vuoti o semplicemente per dare una compattazione.
In questo modo si agisce per rimuovere una percentuale di vuoti incrementando la portanza del terreno rendendo il suolo più stabile e meglio in grado di reggere il carico dell’edificio.
I micropali possono essere utilizzati assieme alle resine espandenti. Le due metodologie infatti non si escludono a vicenda, al contrario possono contribuire entrambe a rafforzare la base degli edifici grazie alle rispettive proprietà e modalità d’uso.