Le responsabilità del progettista nella ristrutturazione

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla responsabilità del progettista nell’ambito dei lavori di ristrutturazione.

Quali sono le responsabilità del progettista nella ristrutturazione? Quando viene chiamato in causa per rispondere del suo operato? Cosa dice la normativa in merito? Nell’articolo che segue, la risposta a questa e ad altre domande.

 

 

Chi è un progettista?

 

Il progettista, molto banalmente, è il tecnico che redige un progetto. Nel caso dei lavori di ristrutturazione, è il tecnico che redige il progetto dei lavori che verranno realizzati.

 

Quali figure professionali possono ricoprire il ruolo di progettista? In genere, a ricoprire tale ruolo sono architetti e ingegneri regolarmente iscritti all’Albo. Va specificato, però, che nel caso di progettazione di impianti, il professionista deve possedere ulteriori abilitazioni.

 

Il progettista lavora a stretto contatto sia con il committente che con l’impresa edile. Del primo accoglie richieste ed esigenze circa gli interventi da realizzare. Con il secondo collabora in vista dell’esecuzione vera e propria dei lavori.

 

Un progettista al lavoro.

 

Perché un progettista per ristrutturare?

 

Il progettista è sempre necessario quando si intendono realizzare lavori di ristrutturazione? La risposta è… No, non sempre è necessario. Alcuni lavori, infatti, possono essere effettuati senza progetto, e quindi non vi è la necessità di fare riferimento a un tecnico. Il riferimento è ai lavori di edilizia libera, che non richiedono il possesso di un titolo abilitativo, le cui pratiche di ottenimento – è bene ricordarlo – prevedono sempre il progetto e la relazione tecnica.

 

Il riferimento è ai lavori che riguardano le finiture (es. la classica sostituzione del pavimento), i serramenti, i sanitari etc.

 

Ne consegue che è sempre necessario il progettista quando i lavori sono molto più pesanti, e coinvolgono per esempio la planimetria (es. quando si abbatte un tramezzo o lo si eleva), gli elementi strutturali (tetto, impianti, pilastri etc.) o la volumetria (es. ampliamento dell’immobile).

 

Interni ristrutturati su progetto.

 

Quali sono le responsabilità del progettista?

 

Prima di tutto è bene sgomberare il campo da qualsiasi fonte di incertezza e rispondere alla domanda: il progettista è sottoposto a una qualsiasi forma di responsabilità? La risposta è sì. Molto banalmente, se non compie bene il suo lavoro e in virtù dei suoi errori cagiona danni all’edificio, risponde civilmente. Ovvero, più prosaicamente, con un risarcimento.

 

A tal proposito, però, va detto che il progettista risponde solo di quanto realizzato da egli stesso, ovvero degli eventuali errori o vizi del progetto. Se questo è nella norma, ma i lavori sono stati realizzati male, la responsabilità è dell’impresa costruttrice.

 

Questa, sia chiaro, è la versione ufficiale. Nella realtà la questione è molto più complessa, in quanto le responsabilità, e anzi le mansioni del progettista e dell’impresa si sovrappongono (in un senso e nell’altro). Non sono rare, quindi, le sentenze che hanno condannato entrambe le parti, ovvero sia il progettista sia l’impresa, a risarcire in solido il cliente. Ovviamente, prima di minacciare il ricorso alla giustizia, è bene informarsi sentenze e codici alla mano e, soprattutto, chiedendo consiglio a un avvocato esperto in materia edilizia.

 

Responsabilità del progettista e normativa

 

Dal punto di vista normativo la questione è complessa. Accanto a un impianto legislativo che, sulla carta, non dovrebbe lasciare adito a grossi dubbi, sono emerse sentenze della Cassazione in grado di fare giurisprudenza (come logico e fisiologico che sia) e completare, certo in modo non completamente lineare, leggi e regolamenti esistenti.

 

Ad ogni modo, la coordinata normativa principale è costituita da un preciso e unico articolo del codice civile, ovvero l’art 1669 c.c. Esso, tra le altre cose, fa riferimento ai vizi e ai danni per cui il progettista è responsabile, e opera una distinzione tra responsabilità del progettista e responsabilità dell’impresa.

 

Il consiglio, comunque, è di leggere anche alcune sentenze della Cassazione ovviamente facendosi aiutare nella loro interpretazione da un legale. Il riferimento, in particolare, è alla sentenza n. 13882 del 18 giugno 2014.

 

Il progetto in 3D per la ristrutturazione degli interni di una casa.

 

Come scegliere un progettista?

 

Ovviamente, tutti i timori e le domande sulle responsabilità del progettista non hanno ragione di esistere se il tecnico sa il fatto suo, e realizza un buon lavoro.

 

Onde evitare guai, e costosissime cause in sede civile, rivolgetevi solo a progettisti in gamba. Come fare a individuarli? Il primo consiglio è di puntare sì al risparmio, ma senza mettere in secondo piano le competenze. Confrontate i preventivi (le uniche arme per risparmiare a disposizione del cliente) ma anche esperienze, lavori pregressi, feedback degli ex clienti.

 

Riservatevi molto tempo per la valutazione e la scelta. Non agite di fretta: potreste pentirvene amaramente.

 

 

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