Impianto elettrico in cucina: cosa occorre sapere
Dovete installare l'impianto elettrico in cucina? Ecco una guida sul procedimento da seguire e utili consigli per riuscire a risparmiare sui costi!
Scopri il contenuto di questa pagina in breve
- Impianto elettrico in cucina: idee chiare per risultati eccellenti
- Impianto elettrico in cucina: come viene distribuito
- Impianto elettrico in cucina: alcuni suggerimenti
- La cappa: elemento fondamentale nel progetto dell’impianto elettrico in cucina
- Impianto elettrico in cucina: cosa prevedere oltre a prese e interruttori?
- Quanto costa realizzare un impianto elettrico in cucina?
Quando si decide di ristrutturare la propria casa, l’impianto elettrico in cucina (e non solo!) è un intervento indispensabile per ottenere sicurezza ed efficienza. E’ bene conoscere la distribuzione degli elementi, come prese e interruttori, ma anche farsi un’idea di quanto costa.
La cucina è la stanza in cui si trascorrono solitamente diverse ore della giornata, non solo per consumare i pasti, ma anche per svolgere altre attività domestiche, come cucinare, stirare ecc., e l’utilizzo di una svariata serie di elettrodomestici è ormai un’abitudine a cui è difficile saper rinunciare: ecco perché un nuovo impianto elettrico, realizzato nel pieno rispetto delle norme vigenti, è importante sia per prevenire pericoli e danni a volte creati da impianti ormai obsoleti, sia per ottenere maggiore praticità, funzionalità e risparmio sui consumi.
Impianto elettrico in cucina: idee chiare per risultati eccellenti
Dell’impianto elettrico in cucina è possibile fare le proprie scelte solo a grandi linee, poiché la sistemazione definitiva degli interruttori è un compito che spetta ovviamente al personale abilitato. In ogni caso è sempre una buona scelta quella di disporre di idee piuttosto chiare per rendere più semplice l’elaborazione del progetto.
Per ciò che concerne l’illuminazione, è bene realizzarla a settori, diffusa in maniera differente e tramite elementi da poter utilizzare separatamente.
Tutto ciò rende possibile disporre di luci che possiamo definire ‘d’atmosfera” quando ad esempio si sceglie di cenare con un’illuminazione più soft.
Impianto elettrico in cucina: come viene distribuito
Dovendo provvedere all’impianto elettrico in cucina, innanzitutto è necessario disporre di uno schema impianto elettrico realizzato a norma e stilato da un tecnico abilitato: con tale schema, che potrà essere utile per le successive manutenzioni ed eventuali riparazioni, vengono previste tutte le varie uscite dei cavi di alimentazione tenendo ovviamente conto della collocazione dei mobili, delle prese e dei punti luce, nel rispetto della normativa prevista dalla legge.
L’impianto elettrico inizia a svilupparsi partendo dal quadro elettrico (ci si riferisce all’interruttore magneto-termico ed all’ interruttore differenziale, il quale viene maggiormente conosciuto con il termine “salvavita”), installato solitamente in zona ingresso dell’abitazione. Dal centralino singolo vengono distribuite le linee di alimentazione delle prese e del circuito-luce, indispensabile per illuminare tutta la casa.
Nell‘impianto elettrico in cucina, le prese a muro, necessarie per l’utilizzo di elettrodomestici come frigorifero, lavatrice, congelatore ecc., devono essere poste a 30 centimetri da terra, mentre ulteriori prese e tutti gli interruttori si devono collocare a 110 centimetri da terra, quindi comodi a usare, risultando posizionati sopra al top.
Va però rispettata ameno una distanza di 60 cm., sia dal lavello e sia dai fornelli. Per quanto riguarda il posizionamento dei punti presa, precisiamo che devono essere utilizzati quelli di genere standard e altri di tipologia Schuko, adatti ad per apparecchi caratterizzati da alta potenza (16 ampere), e ne deve essere installato un numero tale da poter dare la necessaria alimentazione ad ogni elettrodomestico/apparecchio previsto.
Impianto elettrico in cucina: alcuni suggerimenti
Sappiamo bene che in cucina è molto importante poter disporre di un comodo piano di lavoro: il top risulta infatti essere un ottimo piano d’appoggio, anche per l’utilizzo di piccoli elettrodomestici: è quindi consigliabile chiedere al personale autorizzato che si occupa di eseguire l‘impianto elettrico, di posizionare, oltre ad un’uscita dei cavi per alimentare la luce, anche una presa sotto-pensile, raggruppando l’alimentazione in un solo interruttore sa sistemare sullo schienale della cucina, cioè la parte situata tra i moduli base ed pensili.
Per quanto riguarda l’illuminazione, il tradizionale lampadario centrale ormai è da definire decisamente ‘fuori moda’ e poco funzionale, poiché è facile che in qualunque punto si decida di operare, la zona di lavoro venga ‘disturbata’ dalla propria ombra: nell’impianto elettrico di cucina è sicuramente consigliabile disporre di corpi illuminanti posti in aree laterali oppure collocati in diversi punti strategici.
Molti amano disporre di piccoli faretti (collocati alla base dei pensili oppure sotto ampie mensole), i quali non solo vengono impiegati come luce di servizio per la cucina, ma anche per illuminare in maniera particolare soltanto la zona di lavoro.
La cappa: elemento fondamentale nel progetto dell’impianto elettrico in cucina
Quando si prepara il progetto dell’impianto elettrico in cucina, non si può fare a meno di pensare alla cappa: indispensabile per eliminare gas di combustione, fumi, odori e condensa.
Se essa si collega a una canna fumaria ad utilizzo esclusivo, quest’ultima deve essere isolata per non permettere ai fumi di condensare internamente, ed è bene che sia dotata di una particolare valvola di ritegno che va a chiudersi quando la ventola viene spenta: tale accorgimento fa sì che la cappa, anche se spenta, non scambi aria con l’esterno, disperdendo aria calda della stanza o permettendo l’ingresso di eventuale aria fredda.
Impianto elettrico in cucina: cosa prevedere oltre a prese e interruttori?
E’ bene sottolineare che quando si provvede a realizzare l‘impianto elettrico della cucina, non bisogna soltanto occuparsi di interruttori e prese: occorre infatti pensare ai rilevatori di fumo e quelli per le fughe di gas.
Inoltre, se di decide di posizionare un televisore, è necessaria l’uscita per l’antenna. Sarebbe poi una buona scelta quella di predisporre in cucina, per praticità, anche l’allacciamento per citofono e telefono.
Quanto costa realizzare un impianto elettrico in cucina?
Ovviamente non è semplice dare un costo preciso di un impianto elettrico. In linea generale, possiamo approssimativamente affermare che ogni punto-luce può costare dai 45/50 € ai 55/60 € (comprendendo materiale e manodopera), ma per conoscere con precisione il costo dell’impianto elettrico della cucina occorre un sopralluogo eseguito da personale competente, il quale potrà così stabilire con esattezza la cifra da investire.
Il nostro suggerimento è quello di contattare alcuni elettricisti specializzati per ottenere senza impegno dei dettagliati preventivi: confrontandoli si potrà poi decidere a chi affidare l’incarico, cercando eventualmente di risparmiare optando per la proposta più vicina al proprio budget di spesa.