Edilizia libera: le novità del decreto Salva Casa
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Novità importanti per l’edilizia libera in seguito alla modifiche apportate dal recente Decreto Salva Casa, già approvato dal Consiglio dei ministri. Le modifiche interessano proprietari immobiliari e aziende del settore e meritano di essere approfondite.
Tra le novità principali introdotte dal Decreto Salva Casa vi sono l’ampliamento degli interventi di edilizia libera, la sanatoria per le irregolarità minori e la semplificazione delle procedure burocratiche.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Cos’è il decreto Salva Casa e quali sono le principali modifiche per l’edilizia libera?
Il cosiddetto Decreto Salva Casa, approvato il 24 maggio dal Consiglio dei ministri n.82/2024 del 24 maggio affronta le misure in materia semplificazione edilizia e urbanistica.
L’obiettivo finale, nelle intenzioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, suo promotore, è quello di di semplificare e regolarizzare numerose situazioni legate alle costruzioni e ristrutturazioni immobiliari in Italia.
Una delle principali novità riguarda l’ampliamento degli interventi possibili in edilizia libera, ossia quelli che non richiedono permessi particolari.
Tra questi, ora rientrano le Vetrate Panoramiche Amovibili (VEPA) e le tende da sole. Le VEPA possono essere installate senza permessi, a patto che non creino spazi chiusi permanenti e rispettino specifici requisiti di impatto visivo e architettonico.
Il decreto introduce inoltre la possibilità di realizzare piccoli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria senza la necessità di autorizzazioni, come:
- riparazione o sostituzione di infissi;
- posa di pavimentazioni esterne;
- sistemazione di giardini.
Viene facilitata anche l’installazione di impianti di climatizzazione, impianti fotovoltaici e antenne paraboliche, che possono essere effettuati senza il bisogno di permessi specifici.
Inoltre, la normativa del Salva Casa prevede l’eliminazione di alcuni oneri burocratici per le opere di restauro e risanamento conservativo, promuovendo così la valorizzazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente.
Qual è l’impatto sui dehors realizzati durante la pandemia?
Il Decreto Salva Casa affronta anche la questione dei dehors costruiti durante la pandemia da Covid-19, permettendo di mantenere le strutture temporanee realizzate per fini sanitari, assistenziali ed educativi.
Questi spazi, utilizzati da ristoranti e bar per garantire il distanziamento sociale, possono essere mantenuti anche dopo l’emergenza sanitaria, favorendo una maggiore continuità operativa per molte attività commerciali.
Il mantenimento di queste strutture temporanee rappresenta un importante supporto per gli esercizi commerciali, che possono continuare a utilizzare spazi esterni per accogliere i clienti in sicurezza e con maggiore capacità.
Tuttavia, i Comuni conservano il diritto di richiederne la rimozione in qualsiasi momento, qualora queste strutture interferiscano con la pianificazione urbana, la sicurezza pubblica o altri aspetti della gestione del territorio. Le amministrazioni locali, quindi, avranno la responsabilità di bilanciare le esigenze delle attività commerciali con quelle della comunità, garantendo che l’utilizzo degli spazi pubblici sia armonioso e rispettoso delle normative vigenti.
Per agevolare questa transizione, il decreto prevede anche delle linee guida per l’adeguamento dei dehors, che devono rispettare criteri estetici e funzionali stabiliti dai comuni. Questi criteri includono l’utilizzo di materiali sostenibili, la minimizzazione dell’impatto visivo e il mantenimento della sicurezza strutturale.
Come vengono gestite le tolleranze esecutive di cantiere?
Il provvedimento introduce una sanatoria per le irregolarità minori negli edifici costruiti prima del 1977, consentendo di regolarizzare piccole discrepanze tra quanto costruito e quanto dichiarato.
Questo permette di sanare difformità non strutturali, come leggere differenze nelle dimensioni delle stanze o nella disposizione degli elementi interni.
Vengono inoltre modificate le tolleranze esecutive di cantiere, ora variabili in base alla superficie dell’immobile. Le nuove tolleranze vanno dal 2% al 5% della superficie totale, rendendo più flessibile la gestione delle inevitabili variazioni che possono verificarsi durante la costruzione.
Le variazioni includono piccoli spostamenti delle pareti interne, modifiche nelle finiture o lievi differenze nelle altezze dei locali.
La regolamentazione delle tolleranze esecutive mira a ridurre il contenzioso legale tra costruttori e proprietari, semplificando la certificazione di conformità e accelerando i processi di approvazione finale dei progetti edilizi.
Inoltre, il Decreto Salva Casa prevede che le tolleranze esecutive possano essere applicate anche retroattivamente a edifici esistenti, fornendo un meccanismo per sanare irregolarità storiche senza dover intraprendere costosi e lunghi processi di ristrutturazione.
Cosa cambia per i passaggi burocratici?
Significative semplificazioni burocratiche sono previste dal Decreto Salva Casa. Viene superato il principio della doppia conformità, richiedendo solo il rispetto delle norme attuali e di quelle vigenti all’epoca della costruzione.
Questo significa che, per ottenere il permesso di costruire, non sarà più necessario dimostrare che l’immobile rispetta sia le norme attuali che quelle in vigore al momento della costruzione.
Inoltre, il principio del silenzio-assenso sostituisce quello del silenzio-rigetto, agevolando l’approvazione delle pratiche edilizie in assenza di una risposta formale entro un termine prestabilito, riducendo così i tempi di attesa e l’incertezza burocratica.
Un altro cambiamento significativo riguarda l’introduzione della modulistica unica digitale, che standardizza i documenti necessari per le diverse pratiche edilizie e ne consente la gestione completamente online.
Questa digitalizzazione delle procedure mira a ridurre gli errori e a velocizzare l’intero processo, rendendo più trasparenti e accessibili le informazioni relative ai progetti edilizi.
Il decreto prevede anche la creazione di sportelli unici per l’edilizia presso i Comuni, che fungono da punti di riferimento per cittadini e professionisti, offrendo assistenza e informazioni sulle pratiche edilizie. Questi sportelli unici dovranno coordinarsi con le altre amministrazioni competenti per garantire un iter procedurale più snello ed efficiente.
Impatto del Salva Casa sulle ristrutturazioni
Il nuovo decreto introduce dunque misure significative sulle procedure edilizie, finalizzate a regolarizzare situazioni pregresse e a stimolare il mercato immobiliare.
Sul settore edile l’impatto sperato è quello di promuovere i lavori di ristrutturazione e favorire le costruzioni, eliminando il principio della doppia conformità e introducendo il silenzio-assenso.
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