Direzione lavori edili: cosa c’è da sapere?

La direzione dei lavori edili è un’attività fondamentale per garantire l’integrità e la conformità dei lavori. La questione è più complessa di quanto si possa immaginare, se non altro perché la disciplina che regola l’obbligatorietà della direzione dei lavori è sfaccettata e abbraccia numerose casistiche. Ne parliamo in questa esaustiva guida.

 

Un tecnico qualificato controlla un cantiere in costruzione in qualità di responsabile direzione lavori.

 

La direzione lavori è un concetto che si scontra con il senso comune. Il significato attributo dall’immaginario collettivo è diverso da quello reale. Dunque, iniziamo con una definizione breve ma chiara, per poi descrivere il ruolo del direttore dei lavori e fornire qualche indicazione sui costi.

 

Cos’è la direzione dei lavori edili?

 

La direzione dei lavori edili è un’attività tecnica che ha l’obiettivo di garantire che un’opera venga eseguita secondo il progetto approvato, nel rispetto delle tempistiche, dei costi previsti e delle normative vigenti.

 

Si tratta di un’attività di coordinamento e controllo che comporta una presenza costante o periodica in cantiere, a seconda delle fasi lavorative.

 

Come vedremo più dettagliatamente nei prossimi paragrafi, il direttore dei lavori verifica che le imprese esecutrici operino correttamente, controlla l’utilizzo dei materiali specificati nel capitolato, valuta l’andamento delle lavorazioni e può disporre eventuali modifiche migliorative o correttive.

 

Durante l’esecuzione dell’opera, la direzione dei lavori gestisce anche gli stati di avanzamento e le eventuali varianti, mantenendo la coerenza tra l’opera in costruzione e i documenti progettuali. Cura la contabilità di cantiere, redige i verbali di sopralluogo e le comunicazioni ufficiali tra le parti coinvolte.

 

Nei momenti critici, rappresenta un punto di riferimento tecnico sia per il committente sia per le imprese, contribuendo a prevenire o risolvere controversie. La sua azione può estendersi anche al controllo delle misure di sicurezza, al coordinamento con altre figure professionali e alla validazione della conformità urbanistica o tecnica dell’opera completata.

 

Quando è obbligatoria la direzione dei lavori edili?

 

Se i costi della direzione dei lavori possono essere uno spauracchio per alcuni committenti, le buone notizie sono due: da un lato, come vedremo sotto, è possibile risparmiare e dall’altro la direzione dei lavori edili è obbligatoria solo quando l’intervento edilizio richiede una SCIA o un Permesso di Costruire.

 

Per inciso, la SCIA, ovvero la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, è necessaria per interventi di manutenzione straordinaria che comportano modifiche strutturali, per ristrutturazioni che non incidono sulla volumetria dell’edificio e per cambi di destinazione d’uso senza opere che alterino la sagoma. Rientrano in questo ambito anche opere su impianti tecnologici complessi o interventi che modificano gli elementi architettonici principali degli edifici.

 

Il Permesso di Costruire, invece, è richiesto per interventi più rilevanti, come le nuove costruzioni, le sopraelevazioni, le ristrutturazioni edilizie che portano a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente, o per ampliamenti che incidono sulla volumetria complessiva dell’edificio.

 

La normativa prevede che l’attività edilizia soggetta a SCIA o Permesso di Costruire venga svolta sotto la responsabilità di un professionista abilitato, che assume la funzione di direttore dei lavori e vigila sull’esecuzione dell’intervento in tutte le sue fasi. Senza questa figura, non è possibile avviare i lavori né ottenere le necessarie attestazioni finali di conformità, come la segnalazione di fine lavori o la richiesta di agibilità.

 

Chi può fare il direttore lavori in cantiere?

 

Il direttore dei lavori, dunque, è un ruolo cruciale. Ragione per cui, deve essere interpretato da professionisti in possesso di determinati requisiti. Tanto per cominciare, dev’essere iscritto a un albo professionale, es. quello degli architetti, degli ingegneri o dei geometri, dipendentemente della tipologia e dalla complessità dell’intervento.

 

In buona sostanza, la sua abilitazione deve essere valida per la tipologia di opera da realizzare, quindi un geometra, ad esempio, può dirigere lavori di edilizia civile ordinaria, ma non opere complesse che rientrano nella competenza esclusiva di un ingegnere.

 

Il requisito formale fondamentale è l’iscrizione all’albo e l’assenza di cause di incompatibilità, come il conflitto di interessi con l’impresa esecutrice o con altri soggetti coinvolti.

 

Oltre ai requisiti formali, è auspicabile che il direttore dei lavori possieda competenze trasversali: conoscenza approfondita della normativa edilizia e urbanistica, capacità di lettura e interpretazione dei progetti, familiarità con i procedimenti amministrativi, padronanza della contabilità di cantiere e delle tecniche costruttive, nonché buone doti relazionali e di mediazione.

 

D’altronde la sua figura rappresenta il collegamento tra la volontà del committente, la progettazione tecnica e la concreta esecuzione dell’opera.

 

Cosa fa il direttore lavori?

 

Dettagliamo ulteriormente la figura del direttore dei lavori con una panoramica delle attività che svolge in cantiere:

 

  • Verifica che i lavori siano eseguiti secondo il progetto approvato e secondo le normative vigenti, segnalando tempestivamente eventuali difformità o errori esecutivi riscontrati in cantiere.

 

  • Redige i verbali di sopralluogo, le comunicazioni tra le parti, i rapporti tecnici e la documentazione richiesta ai fini dell’avanzamento lavori e del collaudo finale dell’opera.

 

  • Controlla i materiali utilizzati confrontandoli con le specifiche tecniche e i capitolati, accertandosi che rispettino qualità, quantità e caratteristiche richieste dal progetto.

 

  • Tiene aggiornata la contabilità dei lavori registrando quantità, costi, stati di avanzamento, modifiche approvate, autorizzazioni e tutto ciò che incide sull’aspetto economico dell’opera.

 

  • Coordina le imprese esecutrici, gestisce eventuali varianti in corso d’opera e rappresenta un punto di riferimento tecnico tra committente, progettisti, operai e pubblica amministrazione.

 

Alla luce di quanto detto fin qui, possiamo affermare la direzione dei lavori rappresenti un presidio costante e un supporto essenziale sia per il committente quanto per le imprese edili che eseguono il lavoro. Senza questa figura, il rischio di errori, sprechi o non conformità aumenta sensibilmente.

 

Quanto si paga la direzione lavori e come risparmiare in sicurezza?

 

Fornire un’indicazione realistica di quanto si spende per la direzione lavori, e che soprattutto valga per tutte le casistiche, è un’impresa ardua. Se non altro, perché nella maggior parte dei casi la direzione dei lavori grava sul preventivo non già con una cifra fissa, bensì con una percentuale sull’ammontare totale. Nella migliore delle ipotesi, tale percentuale si attesta sul 2%. Nella peggiore delle ipotesi, si attesta sul 5%.

 

Il trucco sta nel porsi nella parte bassa di questo intervallo senza che ciò comprometta la qualità dell’intervento, o costringa ad affidarsi a un professionista poco competente.

 

Un buon metodo è quello di raccogliere e confrontare le offerte dei geometri di zona abilitati alla direzione lavori, o di architetti o ingegneri. In tal modo, è possibile individuare – all’interno di un paniere più o meno ampio – l’offerta migliore in termini di rapporto qualità prezzo.

 

Tale metodo funziona solo se le proposte sono dettagliate e omogenee tra di loro. È difficile trovare preventivi del genere con la ricerca manuale, che costringe il committente a fare la spola tra un professionista e l’altro. Molto più semplice è rivolgersi ai siti di richiesta preventivi online, come Edilnet.it che è progettato per favorire l’analisi comparata e il contatto con i migliori professionisti di zona per direzione lavori.

 

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