Quanti gradi si recuperano con l’insufflaggio?

Capire quanti gradi è possibile recuperare all’interno della propria casa è indispensabile per commissionare un insufflaggio efficace. I dubbi possono essere tanti e meritano una disamina approfondita.

 

Parete con intercapedine riempita mediante insufflaggio di schiuma solida

 

L’insufflaggio, per l’esattezza l’insufflaggio delle intercapedini, rappresenta una delle soluzioni di isolamento termico più utilizzate dagli esperti di edilizia. Questo tipo di intervento promette un aumento significativo della temperatura interna degli ambienti. Ma quanti gradi si possono effettivamente recuperare grazie all’insufflaggio? Ne parliamo qui sotto, non senza aver dato prima qualche necessaria nota di contesto.

 

Cos’è l’insufflaggio?

 

L’insufflaggio è una tecnica di isolamento termico che consiste nel riempire le intercapedini (ossia i vuoti presenti all’interno delle pareti) con materiali isolanti. Questo intervento è particolarmente indicato per abitazioni costruite diversi anni fa, quando le tecniche di isolamento non erano così avanzate come oggi.

 

La procedura per realizzare l’insufflaggio prevede la creazione di piccoli fori nelle pareti, attraverso i quali viene insufflato (cioè, iniettato) il materiale isolante. Una volta all’interno dell’intercapedine, questo materiale si espande e riempie ogni spazio disponibile, riducendo drasticamente i ponti termici, cioè i punti da cui si disperde il calore.

 

Il vantaggio è duplice: oltre a ridurre la dispersione termica, contribuisce a migliorare l’isolamento acustico, un aspetto importante soprattutto per chi vive in zone urbane. A questi vantaggi corrisponde un investimento iniziale non indifferente, motivo per cui più avanti si soffermeremo su come contenere i costi dell’insufflaggio delle intercapedini.

 

Quanti gradi si recuperano con l’insufflaggio?

 

L’incremento di temperatura ottenibile grazie all’insufflaggio dipende da diversi fattori (che analizzeremo tra poco). In media, il guadagno termico si attesta tra 1 e 4 gradi. Ovviamente, un appartamento situato a un piano intermedio, circondato da altre unità abitative, riesce a mantenere maggiormente il calore rispetto a un ultimo piano esposto direttamente all’esterno.

 

Tuttavia, anche chi vive all’ultimo piano può ottenere un buon incremento termico combinando l’insufflaggio delle pareti con un adeguato isolamento del tetto o del sottotetto. Tutto ciò si riduce in un rilevante risparmio in bolletta e in una riduzione dei costi energetici dal 20% al 60%, in base alla specifica situazione dell’abitazione.

 

Ecco una tabella esplicativa, che prende in considerazione un appartamento di 100 mq e mostra quanti gradi è possibile recuperare con l’insufflaggio:

 

Scenario (immobile di 100 mq)

Temperatura recuperata in °C

Riduzione della bolletta in %

Piani intermedio

2 – 4

30 – 50

Ultimo piano (senza coibentazione tetto)

1 – 2

20 – 30

Ultimi piano (tetto coibentato)

2 – 4

40 – 60

 

Come potete notare, i vantaggi sono evidenti a qualsiasi condizione. Tra l’altro oltre al miglioramento termico, l’insufflaggio delle intercapedini offre un ulteriore vantaggio spesso sottovalutato: l’isolamento acustico.

 

Infatti, i materiali utilizzati per l’insufflaggio, come la fibra di cellulosa, la lana minerale o il poliuretano espanso, non solo isolano termicamente, ma sono anche ottimi fonoassorbenti, capaci di ridurre il passaggio dei rumori tra l’interno e l’esterno dell’abitazione.

 

Questo aspetto è particolarmente importante per chi vive in aree urbane ad alta densità abitativa o vicino a strade trafficate, dove i rumori esterni possono diventare un fastidio quotidiano. L’efficacia dell’isolamento acustico varia in base al materiale scelto e allo spessore del riempimento: materiali come la lana minerale, ad esempio, sono particolarmente efficaci nell’assorbire le onde sonore.

 

Da cosa dipende l’efficacia dell’insufflaggio?

 

L’efficacia dell’insufflaggio, lo abbiamo visto, non è uguale in tutte le abitazioni. Ma essa dipende anche da fattori tecnici quali:

  • Dimensioni delle superfici isolate: maggiore è la superficie isolata, maggiore sarà l’effetto dell’insufflaggio. Più pareti esterne vengono isolate, più evidente sarà la riduzione della dispersione termica.

 

  • Spessore del vuoto: lo spessore dell’intercapedine incide sulla quantità di materiale che può essere insufflato. Intercapedini più ampie consentono un riempimento migliore e, quindi, un isolamento più efficace.

 

  • Materiali utilizzati: ogni materiale ha una capacità isolante diversa. Poliuretano espanso, lana di vetro, cellulosa e schiume ecocompatibili sono le opzioni più comuni, ognuna con prestazioni differenti.

 

Quali sono i materiali migliori per guadagnare gradi con l’insufflaggio?

 

Come abbiamo visto, la scelta del materiale per l’insufflaggio è cruciale per ottenere il massimo beneficio termico. Ogni materiale ha caratteristiche specifiche che influenzano la capacità isolante, la durata e la sostenibilità. Tra le opzioni più diffuse troviamo la fibra di cellulosa, la lana minerale e il poliuretano espanso. Ecco un confronto per capire quale materiale si adatta meglio alle diverse esigenze:

 

  • Fibra di cellulosa: realizzata da carta riciclata, offre un ottimo isolamento termico ed è anche una scelta ecologica. La sua capacità di trattenere il calore è elevata, ma è particolarmente indicata per chi desidera un materiale sostenibile e riciclabile. Tuttavia, la cellulosa potrebbe avere bisogno di trattamenti contro umidità e insetti per garantirne la durata.

 

  • Lana minerale: ottima per l’isolamento termico e anche per l’isolamento acustico. È resistente al fuoco e all’umidità, e mantiene le sue prestazioni nel tempo. La lana minerale è ideale per situazioni in cui è richiesta una durata elevata e un’elevata protezione contro la condensa.

 

  • Poliuretano espanso: uno dei i materiali con la più alta capacità isolante, grazie alla sua struttura a celle chiuse. È molto efficace per riempire spazi stretti e irregolari, e garantisce un eccellente isolamento anche in spessori minimi. Tuttavia, il poliuretano non è biodegradabile, e potrebbe non essere la scelta migliore in termini di sostenibilità.

 

Qui una tabella riassuntiva di confronto.

 

Materiale

Caratteristiche

Vantaggi

Svantaggi

Fibra di cellulosa

Derivata da carta riciclata, ecologica

Buon isolamento termico, sostenibile, riciclabile

Sensibile a umidità e insetti, può richiedere trattamenti

 

Lana minerale

Ottimo isolamento termico e acustico, resistente

Resistente al fuoco e all’umidità, mantiene le prestazioni nel tempo 

Richiede uno spessore maggiore rispetto al poliuretano

 

Poliuretano espanso

Struttura a celle chiuse, molto isolante

Elevata capacità isolante, efficace in spessori ridotti 

Non biodegradabile, meno ecologico

 

 

Come risparmiare sul riempimento delle intercapedini?

 

Come abbiamo visto, l’insufflaggio può costare molto, anche se il ritorno in termini di gradi e di risparmio dei consumi è tangibile. Eppure, è possibile risparmiare anche sull’investimento iniziale. Come? Ovviamente, comparando diverse offerte.

 

Tale metodo, infatti, permette di farsi un’idea del mercato, imparare a riconoscere le buone offerte dalle proposte più “furbette” e individuare sempre una soluzione più conveniente delle altre.

 

Il segreto sta nel rivolgersi ai portali di richiesta preventivi, come Edilnet.it che ha messo a punto un servizio gratuito per chiedere preventivi online: bastano pochi clic per contattare i migliori professionisti di zona pronti a sottoporti, senza impegno, il loro preventivo a stretto giro.

 

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