Liti con i vicini, come evitare il caos durante i lavori di ristrutturazione

Liti con i vicini, come evitare il caos durante i lavori di ristrutturazione
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I lavori di ristrutturazione della casa, si sa, mettono a rischio nervi e pazienza. Tra i tanti aspetti da considerare c’è anche quello di conciliare le esigenze del piano di lavori con quelle degli altri condomini. Una missione quasi impossibile. In questa guida, ti suggeriamo alcune buone pratiche per evitare le liti con i vicini nel rispetto delle tempistiche degli interventi.

 

Liti con i vicini, come evitare il caos durante i lavori di ristrutturazione

 

Per evitare dissidi e litigi con i vicini di casa durante i lavori di ristrutturazione è importante sapere come muoversi all’interno dell’ambito del “lecito e consentito”.

 

Vi sono infatti delle normative che regolano questo aspetto e, altrettanto utile, può essere l’apporto dell’amministratore di condominio.

 

Ma procediamo con ordine.

 

Quali sono i problemi più comuni con i vicini durante i lavori di ristrutturazione?

 

Se hai in progetto di ristrutturare casa, sappi che le liti coi vicini possono essere dietro l’angolo. Tanta pazienza, strategie di mediazione e attitudine al dialogo possono disinnescare le bombe.

 

Ma ci arriveremo. Per adesso, concentriamoci sulla top 5 dei motivi di litigi condominiali durante una ristrutturazione:

 

  • Rumori molesti: facile intuire che il rumore generato da martelli pneumatici, trapani e altri strumenti non sia musica per le orecchie. Un danno collaterale necessario, perché molti interventi necessitano dell’uso di questi attrezzi;

 

  • Polvere e sporco: i lavori di ristrutturazione non sono puliti e ciò può causare problemi ai vicini che trovano polvere e sporco nelle zone di uso comune, come vano scale o ascensore;

 

  • Danni alle proprietà contigue: accidentalmente può capitare di provocare danni alle proprietà vicine, come danni alle tubature o alle parti comuni (fioriere, ringhiere o simili);

 

  • Disturbo della quiete: i rumori dei lavori, se svolti al di fuori degli orari consentiti, violano le regole di quiete pubblica;

 

  • Utilizzo inappropriato degli spazi comuni: cortili o parcheggi sono talvolta usati dalle ditte come deposito temporaneo di materiali o attrezzature. Se ciò avviene senza il consenso degli altri condomini si rischia di andare incontro a conseguenze spiacevoli.

 

Di seguito una tabella riassuntiva dei principali motivi di liti condominiali per lavori di ristrutturazione:

 

Cause di conflitto

Percentuale di incidenza (stimata)

Rumori molesti

35%

Polvere e sporco

25%

Danneggiamento delle proprietà

20%

Disturbo alla quiete pubblica

15%

Utilizzo inappropriato degli spazi

5%

 

Quali sono le normative locali e i diritti dei vicini riguardo ai lavori edili?

 

Messa così la situazione sembra una giungla selvaggia. In realtà, ci sono normative di riferimento che aiutano a muoversi lecitamente per i lavori di ristrutturazione.

 

Il primo documento da consultare è il regolamento comunale per ristrutturazioni e opere murarie. Lo si trova sul sito del Comune e spiega nel dettaglio le modalità consentite per le attività di cantiere, ovvero i giorni nei quali è consentita l’attività e gli orari di pausa obbligatoria nell’ambito della giornata lavorativa.

 

Ugualmente importante è consultare il regolamento condominiale che deve rispettare quello comunale, ma che può fissare orari specifici per alcune attività edilizie.

 

Generalmente, le opere murarie di ristrutturazione sono consentite nelle seguenti fasce orarie 8/8.30-12/12.30 e 15/19. Sono esclusi i giorni festivi, come la domenica e il Ferragosto (oggi quindi no a martelli e mazzuoli!).

 

Ovviamente, tali divieti non valgono per interventi di manutenzione straordinaria, come la rottura di una tubatura o un cedimento strutturale.

 

Come prevenire e risolvere le dispute con i vicini?

 

Nonostante le regole, però, la lite col vicino è sempre dietro l’angolo. Per prevenire tale eventualità, instaura un buon rapporto con l’amministratore di condominio e metti in chiaro le cose in modo formale prima di iniziare i lavori di ristrutturazione.

 

Come? Scrivendo una comunicazione ufficiale di inizio lavori, della quale trovi qui un fac simile:

 

comunicazione ufficiale di inizio lavori

 

Oltre alla comunicazione ufficiale è buona norma scrivere una lettera di scuse ai vicini. Puoi scegliere se scrivere un’unica copia da appendere in modo visibile nel vano comune o se, invece, mettere una copia ciascuno nella cassetta della posta.

 

In essa, ti puoi scusare anticipatamente dei disagi recati dai lavori di ristrutturazione nel tuo immobile. Facendo presente che sarà fatto tutto il possibile per ridurre al minimo il disturbo e per lasciare le parti comuni pulite e agibili.

 

Ricorda che la comunicazione è essenziale per i rapporti di buon vicinato: anticipare le scuse e rendersi disponibili ti permetterà di scansare implicazioni peggiori.

 

Infine, ma non per ultimo conta molto la professionalità dell’impresa: un’azienda edile con esperienza sa come gestire nel modo migliore le situazioni per evitare di creare problemi che possono ripercuotersi sul committente. Scegliere tra le migliori ditte edili di ristrutturazione casa significa poter contare su competenze tecniche ma anche interpersonali essenziali per un servizio soddisfacente al 100%.

 

Quali sono le conseguenze legali delle dispute con i vicini?

 

Ci sono casi, però, nei quali la buona volontà e le buone pratiche non bastano. Sono le situazioni in cui si verificano incomprensioni, o danni tali che le dispute con i vicini per i lavori di ristrutturazione sfociano in cause legali.

 

Tale eventualità può avere conseguenze pesanti. Le cause giudiziarie si prolungano per anni e hanno dei costi esosi, inoltre – mentre si svolgono controlli sul cantiere – si possono avere rallentamenti, ritardi o addirittura sospensioni dei lavori.

 

La prima cosa da fare è accertare le responsabilità: se in effetti l’impresa edile ha agito con trascuratezza, causando la giusta reazione dei vicini, è opportuno chiedere che l’impresario si assuma i costi derivanti da imperizia.

 

Se ai solleciti non si ha alcuna risposta, è possibile procedere con la diffida ad adempiere.

 

Qualora invece le motivazioni risultassero capziose o campate in aria, allora si ha tutto il diritto di procedere fermo restando che è sempre opportuno chiedere la consulenza di un tecnico, come un geometra per una perizia e di un avvocato per una consulenza, prima di qualsiasi decisione.

 

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