Come ottenere le detrazioni fiscali sulla ristrutturazione casa: guida aggiornata 2024

Come ottenere le detrazioni fiscali sulla ristrutturazione casa: guida aggiornata 2024
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Le detrazioni fiscali, nonostante i rimaneggiamenti degli ultimi anni, rappresentano ancora la migliore chance di risparmio per chi vuole ristrutturare casa. Il quadro è complesso: le soluzioni sono numerose e si differenziano per le aliquote, i limiti, le topologie di interventi ammissibili. Ne parliamo qui, fornendo una guida completa e aggiornata al 2024.

 

Come ottenere le detrazioni fiscali sulla ristrutturazione casa: guida aggiornata 2024

 

Come funzionano le detrazioni fiscali per la ristrutturazione?

 

Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie sono numerose e hanno scopi diversi. Come vedremo, alcune sono pensate per incentivare le riqualificazioni energetiche, altre per spingere verso un adeguamento antisismico e così via.

 

Tuttavia, condividono il meccanismo di base. In buona sostanza, consentono di detrarre dall’IRPEF una parte della spesa. A cambiare, oltre agli interventi ammessi, sono:

 

  • Aliquote, ovvero la parte suscettibile della detrazione;

 

  • Limiti di spesa, che sono spesso nell’ordine delle decine di migliaia di euro;

 

  • Orizzonte temporale, ovvero il numero di anni in cui si deve completare il percorso di detrazione.

 

Le detrazioni fiscali, più che un risparmio, determinando dunque un recupero delle somme. In passato era previsto anche lo sconto in fattura e la cessione del credito, modalità che consentivano di trasferire a terzi il diritto alla detrazione (rispettivamente all’impresa edile e a un istituto di credito), determinando un risparmio diretto.

 

Un’altra caratteristica delle detrazioni fiscali è la loro aleatorietà. Sono soggette a continui cambiamenti, spesso in meglio, altrettanto spesso in peggio. Attualmente, stiamo attraversando una fase “restrittiva”, caratterizzata da un inasprimento delle condizioni e una riduzione delle aliquote.

 

Documenti per ottenere le detrazioni fiscali: quali sono?

 

Per ottenere le detrazioni fiscali per la ristrutturazione o per la riqualificazione è necessario un certo numero di documenti. Alcuni di questi sono specifici di questa o quella detrazione, ma alcuni sono ricorrenti e vengono richiesti in ogni caso.

 

  • Ricevuta di pagamento dell’IMU se dovuta (ossia se l’immobile non funge da domicilio).

 

  • Delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori (se gli interventi riguardano parti comuni di condomini).

 

  • Permessi e/o altri titoli autorizzativi, a seconda di quanto predisposto dalla legge (nella maggior parte dei casi, si tratta della CILA o della SCIA).

 

  • Comunicazione, da inviare all’ASL competente per la zona in cui è sito l’immobile, che contiene generalità del committente, informazioni sull’intervento da effettuare, dati identificativi dell’impresa che realizza i lavori, data di inizio.

 

  • Ricevute di pagamento a impresa e fornitore, da ottenere mediante il cosiddetto bonifico parlante, ovvero un bonifico che reca informazioni aggiuntive (es. codice fiscale dell’ordinante e del beneficio) e il riferimento di legge.

 

  • Ricevute e fatture relative agli acquisti per gli interventi.

 

Elenco lavori edilizia ammessi alle detrazioni fiscali

 

I lavori ammessi alle detrazioni sono davvero tanti. È utile, però, suddividerli per detrazione, ovvero per incentivo. Di seguito, una panoramica di quelli più richiesti.

 

  • Detrazione fiscale per la ristrutturazione edilizia, formalmente nota come agevolazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie. Comprende tutti gli interventi che esulano dalla manutenzione ordinaria e che quindi richiedono, come minimo, la CILA. Fanno eccezione gli interventi di manutenzione ordinaria sulle parti comuni degli edifici, che sono pienamente agevolabili.

 

  • Ecobonus: l’agevolazione copre gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Rientrano in questa categoria l’installazione di pannelli solari, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, la coibentazione di pareti e tetti, la sostituzione di finestre e infissi e l’installazione di sistemi domotici per il controllo degli impianti.

 

  • Sisma bonus: incentiva gli interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici. Gli interventi agevolabili comprendono il rafforzamento strutturale, la realizzazione di opere per l’adeguamento antisismico e la messa in sicurezza di elementi non strutturali come tamponature e tramezzi.

 

  • Agevolazione fiscale per l’abbattimento delle barriere architettoniche: agevolazione riservata agli interventi che migliorano l’accessibilità e la fruibilità degli edifici da parte delle persone con disabilità. Gli interventi coperti consistono nella realizzazione di rampe, nell’installazione di ascensori, montascale e piattaforme elevatrici, oltre all’adattamento di servizi igienici e altri spazi interni.

 

  • Superbonus, una sorta di ecobonus “potenziato”, riservato però all’installazione del cappotto termico e a poco altro.

 

Quali sono le aliquote e i limiti di spesa per le detrazioni fiscali?

 

Come ampiamente specificato, le detrazioni condividono il meccanismo di fondo ma si differenziano per le aliquote, i limiti di spesa, il numero di anni necessari a completare la detrazione. Le cifre cambiano spesso di anno in anno. Per esempio, dal 2025 è previsto un importante inasprimento. Per ora, si va da un minimo del 50% a un massimo dell’85%.

 

L’agevolazione più interessante è il sismabonus che, a certe condizioni (parti comuni di edifici, aumento di due classi antisismiche) concede una detrazione dell’85%, da esaurire in 5 anni e soggetta a un limite di spesa di 96mila euro.

 

Seguono il bonus per le barriere architettoniche (aliquota 75%, 5 anni, 50mila euro), il superbonus (aliquota al 70%, 10 anni, 40mila euro per singola unità); l’ecobonus (aliquota al 65%, almeno relativamente agli interventi più efficaci, 10 anni, 30-100mila).

 

Tabella riassuntiva con tipologia di lavori e rispettiva aliquota di detrazione

 

 

Tipologia

Aliquota

Numero di anni

Soglie

Detrazione fiscale per ristrutturazione edilizia

Ristrutturazioni e/o manutenzioni straordinarie

50%

10

48.000 euro

Ecobonus

Riqualificazione energetica

50-65%

10

30-100.0000 euro

Sismabnus

Riqualificazione antisismica

70-85%

5

96.000 euro

Superbonus

Cappotto termico e altri interventi

70%

10

40.000 euro

Agevolazione per eliminazione delle barriere architettoniche

Eliminazione barriere architettoniche

75%

5

50.000 euro

 

Come si fa a richiedere le agevolazioni per bonus edilizia?

 

Richiedere le agevolazioni, o per meglio dire usufruirne, è molto semplice. Basta aver rispettato i requisiti, che riguardano gli interventi nel loro complesso ma anche il possesso dei documenti che abbiamo descritto qualche paragrafo fa.

 

Per il resto, si compila in un certo modo la dichiarazione dei redditi, prestando attenzione ai righi relativi ai crediti di imposta, e si procede con la produzione degli F24 dove mettere a saldo la quota corrispondente a quell’anno. Contestualmente, si inviano le comunicazioni all’ASL. Tutto qui.

 

Non mancano le eccezioni. Per esempio, se si realizzano interventi per la riqualificazione energetica, è necessario procedere con la comunicazione all’ENEA, l’ente statale che si occupa proprio di questa tipologia di lavori.

 

Tale comunicazione comprende dati anagrafici, informazioni sull’immobile, le asseverazioni, i dati APE rilevati prima dell’intervento e dopo l’intervento, i riferimenti alle spese già sostenute e altro ancora.

 

Errori da non fare nella richiesta di detrazioni fiscali per la ristrutturazione 2024

 

Alcuni errori sono particolarmente frequenti quando si fa richiesta delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione. Per esempio:

 

  • Mancata comunicazione all’ASL.

 

  • Pagamenti effettuati con mezzi diversi dal bonifico.

 

  • Impossibilità di esibire le ricevute e le fatture relative alle spese effettuate, se richieste in fase di controllo.

 

  • Difformità dei lavori e violazione delle norme di sicurezza.

 

Un altro errore è fare da sé, ovvero cercare di inviare in prima persona le comunicazioni all’ENEA, all’ASL etc. Si tratta di uno sbaglio fatale, che quasi sempre comporta l’esclusione dai benefici derivanti dalle detrazioni fiscali per i lavori edili.

 

È bene, dunque, fare riferimento a professionisti, a tecnici qualificati dal punto di vista burocratico e documentale: geometri, architetti, persino commercialisti… Le figure “utili” sono le più varie. Come vari sono i prezzi, anche alla luce della liberalizzazione che coinvolge il settore.

 

Ciò pone in essere una dinamica concorrenziale e quindi l’opportunità per risparmiare. Basta brandire con sagacia l’arma dei preventivi: chiedendoli a più professionisti, studiandoli, confrontandoli e individuando il più conveniente.

 

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