Come aprire un campeggio? Guida completa
Scopri il contenuto di questa pagina in breve
Aprire un camping è una buona opzione se hai in mente di investire in un’attività ricettiva sostenuta da una domanda consistente. In questa guida ti spieghiamo come fare, fornendo una panoramica degli interventi da realizzare e presentando i passi burocratici da intraprendere.
Aprire un campeggio può apparire come una soluzione impegnativa e costosa. Tuttavia, è meno complicata di quanto si possa immaginare, anche dal punto di vista economico e soprattutto se si ha già a disposizione un terreno. Dunque, partiamo con la nostra disamina. Il primo punto che tratteremo riguarda gli interventi da realizzare.
Costruire un campeggio: quali sono gli interventi da realizzare?
Costruire un campeggio richiede una pianificazione dettagliata e una serie di interventi mirati per garantire conformità normativa, sicurezza e un’esperienza piacevole per gli ospiti. Ecco gli interventi principali da realizzare:
- Progettazione delle infrastrutture: si tratta di definire la disposizione delle piazzole, delle strade interne, dei servizi igienici e delle aree comuni, al fine di garantire comfort, accessibilità e rispetto delle normative di sicurezza.
- Realizzazione delle opere di urbanizzazione: ossia, l’installazione di impianti idrici, fognari ed elettrici, al fine di garantire un’efficace gestione delle risorse e il rispetto degli standard per il trattamento delle acque reflue e l’illuminazione.
- Allestimento delle piazzole: predisposizione di spazi attrezzati per tende, camper e bungalow, creazione di punti di allaccio per acqua, elettricità e scarico reflui, rispettando le distanze minime di sicurezza.
- Costruzione dei servizi igienici: costruzione di bagni e docce con adeguati sistemi di ventilazione, per garantire pulizia, accessibilità per persone con disabilità e separazione tra servizi maschili e femminili.
- Realizzazione delle aree comuni: predisposizione di spazi per il relax, la ristorazione, il gioco e lo sport, creando un ambiente accogliente che favorisca la socializzazione e il benessere degli ospiti.
- Implementazione delle misure di sicurezza: installazione di sistemi antincendio, segnaletica di emergenza, illuminazione notturna e percorsi di evacuazione per garantire la sicurezza di ospiti e personale in caso di necessità.
- Gestione dell’approvvigionamento e rifiuti: predisposizione di un sistema efficiente di raccolta differenziata, smaltimento rifiuti e approvvigionamento di beni essenziali, riducendo l’impatto ambientale del campeggio.
A tutti questi interventi segue ovviamente un’adeguata campagna di promozione, che dovrebbe coinvolgere il maggior numero di canali possibili.
Quanti soldi ci vogliono per aprire un camping?
I costi per avviare un camping possono essere piuttosto elevati. D’altronde, si tratta di un vero e proprio investimenti in una futura attività gestionale e imprenditoriale. Più che le cifre, però, andrebbero considerate le singole voci, in modo da intervenire in maniera mirata per contenere gli sprechi e ottimizzare i costi di costruzione del campeggio. Questi comprendono tutti gli interventi che abbiamo sopra elencato.
Motivo per cui, il budget di avviamento del camping deve considerare non soltanto gli interventi strutturali edili, ma anche gli oneri burocratici e le spese di gestione ordinaria (utenze, imposte e tasse varie). A queste voci di spesa si aggiungono anche la tassa di concessione regionale, per le attività ricettive all’aperto, i costi assicurativi e quelli per geometra e commercialista.
Quanto si guadagna con un campeggio?
Abbiamo citato i guadagni, dunque è bene fornire un’idea degli introiti che comporta aprire un campeggio. Lo faremo con un prospetto che mostra i guadagni attesi anno dopo anno, considerando un campeggio di media grandezza in una tipica città turistica italiana.
- 1° anno: da 500.000 € a 580.000 €
- 2° anno: da 550.000 € a 630.000 €
- 3° anno: da 610.000 € a 690.000 €
- 4° anno: da 670.000 € a 760.000 €
- 5° anno: da 740.000 € a 850.000 €
Come potete notare, vi è la possibilità di rientrare dalle spese già tra il secondo e il terzo anno. Per stime più puntuali è opportuno rivolgersi a un commercialista per elaborare un business plan accurato.
Che permessi sono necessari per aprire un campeggio?
Trattiamo ora una questione spinosa, quella dei permessi. Una questione che genera timori, in quanto foriera di lungaggini e ostacoli. In realtà, la situazione, almeno dal punto di vista normativo, è chiara. Ecco cosa serve.
- Permesso di costruire: necessario per la realizzazione delle strutture del campeggio, come piazzole, bagni e aree comuni, viene richiesto presso l’ufficio tecnico del comune di competenza.
- Autorizzazione ambientale: obbligatoria per verificare l’impatto ecologico del campeggio, deve essere richiesta alla Regione o alla Provincia autonoma in base alla normativa vigente sul territorio.
- Valutazione di impatto ambientale (VIA): richiesta se il campeggio supera determinate dimensioni o si trova in aree protette, serve a garantire la compatibilità con l’ambiente circostante.
- Autorizzazione paesaggistica: necessaria se il campeggio è situato in zone vincolate, come parchi naturali o aree di pregio storico, viene rilasciata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali.
- Autorizzazione sanitaria: richiesta all’ASL di competenza per verificare che i servizi igienici, l’approvvigionamento idrico e lo smaltimento dei rifiuti rispettino le normative sanitarie vigenti.
Infine, è necessaria la SCIA per attività ricettiva, che è la “segnalazione certificata di inizio attività” da presentare al SUAP del Comune, necessaria per avviare l’attività economica del campeggio nel rispetto delle normative regionali.
Che terreno serve per aprire un campeggio?
Il possesso di un terreno adeguato è il primo passaggio per aprire un campeggio o anche solo per aprire un glamping. Ma cosa si intende per terreno adeguato? Intanto deve possedere il requisito della destinazione turistica e poi può essere un terreno non edificabile se e soltanto se è destinato allo stallo temporaneo di casette mobili.
Per quanto riguarda le caratteristiche, la scelta dovrebbe ricadere su un terreno pianeggiante o con leggere pendenze. Ciò è necessario per garantire un corretto drenaggio dell’acqua piovana ed evitare ristagni. Importante, poi, è la composizione del suolo: essa deve essere compatta, ma non troppo dura, per consentire il facile ancoraggio di tende e strutture temporanee.
Un altro aspetto da considerare è la presenza di vegetazione naturale, che è fondamentale per offrire ombreggiatura e protezione dal vento, senza però ostacolare la disposizione delle piazzole.
Inoltre, è essenziale che l’area sia ben accessibile da strade principali e vicina a servizi essenziali come acquedotti, fognature e reti elettriche. Altro requisito imprescindibile è la disponibilità di una fonte d’acqua potabile è un requisito imprescindibile.
Chi sono i migliori professionisti ai quali rivolgersi?
Non tutte le imprese edili sono esperte in costruzione di campeggi. Dunque, è bene rivolgersi a ditte specializzate in nuove costruzioni per ricettività turistica open air.
Trovare imprese di questo tipo e capaci di esprimere un buon rapporto qualità prezzo è facile se utilizzi gli strumenti più efficaci. Piuttosto che cercare alla cieca o affidarsi al passaparola, è vantaggioso rivolgersi ai portali di richiesta preventivi online.
Come Edilnet.it che mette a disposizione un servizio gratuito per ottenere offerte dettagliate e pronte per il confronto. Comparando prezzi e servizi sarà semplice e sicuro individuare l’offerta più conveniente per il tuo progetto.