Ristrutturazioni e orari di silenzio: quali regole occorre rispettare

Ristrutturazioni e orari di silenzio, due argomenti che sono spesso fonte di litigi tra vicini di casa. Cosa dice la normativa in merito? Chi tutela maggiormente, chi realizza i lavori o i residenti? Ne parliamo in questo articolo, fornendo una panoramica degli eventuali obblighi in capo al committente e all’impresa edile, e fornendo qualche consiglio per risolvere la questione pacificamente.

 

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Cosa sono gli orari di silenzio?

 

Molto banalmente, almeno nell’ambito edilizio, gli orari di silenzio sono quelle fasce orarie “sensibili” in cui è vietato lavorare. Il tema è legato ai concetti dirumore e di pacifica convivenza tra vicini di casa. Un tema fonte di parecchi litigi, visto l’oggettivo fastidio che i lavori edili provocano sul piano acustico.

 

Tuttavia, è anche controverso in quanto il legislatore, almeno a livello nazionale, non ha mai stabilito norme chiare, sicché è tutto demandato alle amministrazioni locali, le quali però non sono sempre solerti nel definire gli orari di silenzio.

 

Quali interventi causano più rumore?

 

Tutti gli interventi, chi più chi meno, causano rumore. È letteralmente impossibile svolgere un lavoro edile in totale silenzio. Tuttavia, alcuni danno più fastidio di altri, fino a causare dei veri e propri disagi. Il riferimento è alla spicconatura, che consiste nella rimozione di materiale duro, ma anche banalmente a tutti quegli interventi che richiedono l’utilizzo del martello pneumatico e del trapano.

 

La situazione è oggettivamente complessa se gli interventi riguardano le componenti esterne dell’edificio. Anche qualora gli interventi riguardassero l’interno, il rumore sarebbe comunque fastidioso in quanto è improbabile, oltre che pericoloso, che i lavoratori operino a finestre e porte chiuse, vista la quantità di polveri sollevata.

 

A quali norme fare riferimento?

 

Come già accennato, quello tra ristrutturazioni e orari di silenzio è un rapporto complesso come minimo dal punto di vista legislativo. Non esiste infatti una legge che disciplini, definisca e stabilisca gli orari di silenzio. È tutto demandato ai comuni e ai regolamenti condominiali.

 

  • Ordinanza comunale. La maggior parte dei comuni taglia la testa al toro e stabilisce degli orari precisi per “lavorare” e per “non lavorare”. 
  • Regolamento condominiale. In assenza o a completamento dell’ordinanza comunale, il regolamento condominiale rappresenta una fonte dirimente. Ovviamente, non tutti i regolamenti recano riferimenti sugli orari di silenzio da osservare.

 

Va evidenziata, tuttavia, la presenza di alcuni articoli del Codice Civile e del Codice Penale che potrebbero, in linea del tutto teorica e solo in caso di contenzioso, essere coinvolti nel rapporto tra ristrutturazioni e orari di silenzio.

 

  • Articolo 844 del Codice Civile. Tale articolo tutela chi produce rumore. Infatti, stabilisce che non si può vietare la produzione di rumore che rientra al di sotto della soglia di tollerabilità.
  • Articolo 659 del Codice Penale. Quest’articolo punisce chi disturba la quiete pubblica con rumori, e può portare all’arresto fino a tre mesi.

 

Nella maggior parte dei casi, il rischio è quello di pagare un’ammenda o una sanzione amministrativa.

 

Il panorama è molto vario, come abbiamo visto, ma si può comunque individuare un orario di massima, ovvero piuttosto ricorrente nei casi in cui il rapporto tra ristrutturazioni e rumori è ben definito.

 

Nella stragrande maggioranza dei casi, gli orari di silenzio sono compresi nelle fasce orarie 20-8 e 13-15. Insomma, non si può lavorare di sera, di notte, nel primo mattino e nel primo pomeriggio.

 

Perché e’ importante scegliere un’impresa edile adeguata?

 

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È fondamentale, in questo contesto, affidarsi a una impresa edile che conosca bene le norme, in modo da non ritrovarsi nei guai o non favorire aspri e fastidiosi litigi con il vicinato.

 

Ovviamente, questo non è l’unico criterio che fa da sfondo alla scelta dell’impresa edile. Competenza e costi sono ugualmente importanti. L’obiettivo del risparmio, dunque, deve andare di pari passo con la ricerca della competenza.

 

Come e’ possibile risparmiare su un lavoro di ristrutturazione?

 

Ad ogni modo, come ottenere il massimo risparmio possibile senza compromettere la qualità del servizio? Il metodo è in linea teorica semplice: si contattano più imprese, si chiede loro il preventivo, si confrontano le varie ipotesi di costo e si opta per la soluzione che esprime il miglior rapporto qualità/prezzo.

 

Potete facilitarvi il compito affidandovi ai portali di confronto preventivo, che tra le altre cose rappresentano degli ottimi punti di congiunzione tra domanda e offerta. Il miglior portale per questo genere di interventi è Edilnet.it, che spicca per la qualità e la vastità del parco imprese, nonché per un motore di ricerca preciso e rapido.

 

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