Installazione grate di sicurezza: quali autorizzazioni servono?
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L’installazione delle grate di sicurezza è un servizio sempre più richiesto in quanto permette di soddisfare una esigenza più che legittima: sentirsi al sicuro tra le mura domestiche. Tuttavia, emerge sempre un dubbio: serve l’autorizzazione? Rispondere a questa domanda è più difficile di quanto si pensi. Infatti, è necessario distinguere tra le varie situazioni. Ne parliamo in questo articolo.
Grate di sicurezza in condominio: cosa dice la legge
Dunque, servono permessi e autorizzazioni per l’installazione delle grate di sicurezza? Se la domanda riguarda i permessi di natura edile, la risposta è no. L’intervento è infatti considerato edilizia libera, oltre che l’espressione di un legittimo diritto.
Se invece la domanda riguarda permessi di altra natura, la risposta è… dipende. Il riferimento è ovviamente ai contesti condominiali, piuttosto che alle abitazioni indipendenti. Le grate di sicurezza, infatti, insistono sulla facciata, che viene considerata parte comune e quindi sotto la “giurisdizione” di tutti i condomini.
In merito, la legge parla chiaro: la questione è demandata al regolamento condominiale. Se questi contempla la possibilità di installare delle grate, allora il singolo condomino può procedere sempre e comunque.
Discorso radicalmente opposto se il regolamento condominiale appone un esplicito divieto. E se non ne parla? In questo caso occorre fare riferimento al codice civile, che però è ambiguo da questo punto di vista.
Infatti, l’articolo 1102 del Codice Civile, come si può vedere nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, stabilisce che il singolo condomino può fare uso delle parti comuni, e può persino modificarle, a patto che le modificazioni non compromettano il diritto a goderne da parte degli inquilini e che le spese siano a proprio carico.
Spese che, a dire il vero, non sono proibitive. Si parte infatti da cifre basse, nell’ordine di pochissime centinaia di euro: di seguito un approfondimento sui prezzi delle inferriate di sicurezza, proposto da cancelliegrate.it di cui consigliamo la lettura.
Tornando all’argomento dell’articolo, va rilevato che il codice civile impedisce espressamente al singolo coinquilino di modificare l’estetica dell’edificio, il cosiddetto “decoro architettonico”, senza il consenso degli altri.
Tutto sta, dunque, nel definire se l’installazione delle grate di sicurezza impatti sul decoro. La giurisprudenza invita a decidere caso per caso, ma il Tribunale di Roma con la sentenza del 30 novembre 2016 ha dichiarato che no, di norma (quindi a esclusione di casi eccezionali) le inferriate non impattano sulla gradevolezza dell’edificio e possono dunque essere installate senza il consenso dell’assemblea.
Quando bisogna richiedere le autorizzazioni per installare le inferriate?
Dunque, si può procedere con tranquillità con le installazioni delle grate di sicurezza? In realtà la situazione è più complessa di così. In primo luogo, la sentenza del Tribunale di Roma costituisce certo un fondamentale precedente, ma non ha valore di legge. In secondo luogo, è consigliato, laddove il regolamento non disciplina la materia, richiedere il consenso agli altri condomini.
Si tratta di un accorgimento da prendere sempre e comunque, anche se si è convinti di stare dalla parte della ragione. I motivi sono due: la necessità di mantenere la concordia con gli altri condomini, e quindi operare sempre in presenza di consenso; la volontà di evitare anche la più remota probabilità di ricorsi e azioni legali.
Questo accorgimento, in realtà, vale per tutti gli interventi che gravano anche solo idealmente sulle parti comuni. E’ un approccio accondiscendente, che torna sempre utile e che non richiede chissà quale sforzo.
Perché dotarsi di inferriate di sicurezza in condominio?
Si potrebbero nutrire dubbi sull’utilità delle grate di sicurezza nei contesti condominiali. D’altronde, le abitazioni sono poste tutte ai piani superiori. Ebbene, alcune condizioni rendono necessarie le grate anche in questo caso.
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Abitazione al primo piano. Il motivo è semplice: basta ben poca destrezza per riuscire a raggiungere il primo piano di un edificio, dunque il rischio che i ladri entrino in casa è rilevante.
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Abitazione ai piani superiori, in presenza di elementi che favoriscono la scalata. Purtroppo, sono elementi molto diffusi. Basta un tubo installato in una posizione provvidenziale, ma anche la presenza di una tettoia al piano inferiore. Di nuovo, il rischio che i ladri raggiungano la finestra e commettano violazione di domicilio è tutt’altro che teorico.