Controsoffitti in cartongesso: realizzazione e prezzi
I controsoffitti in cartongesso vantano tantissimi vantaggi. Pratici ed economici, sono senza dubbio la scelta migliore per la tua casa!
Scopri il contenuto di questa pagina in breve
- Come fare un controsoffitto in cartongesso?
- Quali sono le principali tipologie di controsoffitti?
- Realizzazione controsoffitti in cartongesso: a cosa fare attenzione?
- Che tipi di faretti per controsoffitti?
- Come distribuire correttamente i faretti nel controsoffitto?
- Quanto costa un controsoffitto in cartongesso?
Perché moltissime persone realizzano nella loro casa controsoffitti in cartongesso? Il cartongesso è un materiale da costruzione leggero e versatile, acquistabile in pannelli formati da due fogli di cartone separati da uno strato di gesso di cava. Eventualmente il gesso può essere integrato con speciali additivi ignifughi, anti-umido o fonoassorbenti per conferire alla struttura determinate qualità.
Sebbene il gesso sia stato utilizzato nella costruzione di edifici fin dai tempi dei Babilonesi e degli antichi Egizi, il cartongesso vero e proprio è nato negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo e da allora non ha mai smesso di essere utilizzato nell’edilizia leggera.
Le dimensioni dei pannelli possono cambiare di Paese in Paese; in Italia variano nella maggior parte dei casi da 1,2 X 2 metri a 1,2 X 3 metri. Dunque a cambiare è la lunghezza del pannello, mentre la larghezza rimane invariata.
Per quanto riguarda invece lo spessore dei pannelli, esso dipende dall’utilizzo che si intende fare del cartongesso, ma lo spessore più utilizzato per il fai da te è di 12,5 mm.
Il cartongesso presenta molti vantaggi rispetto a un’opera in muratura tradizionale. Prima di tutto è un materiale molto leggero, che oscilla nella maggior parte dei casi tra i 7 e i 9 kg per metro quadro (il peso può salire a 10 kg se il pannello ha proprietà idrorepellenti o ignifughe).
È anche facile da installare e da lavorare (può essere tagliato con un comune taglierino) e rapido da applicare. Inoltre a seconda degli additivi aggiunti al gesso consente un buon isolamento termico e acustico, oltre a essere idrorepellente e ignifugo.
La leggerezza del prodotto non ne comporta la fragilità, anzi, il cartongesso ha una buona resistenza alle sollecitazioni e alla flessione, tanto che può essere utilizzato anche per creare strutture ricurve o mobili destinati a sopportare un peso notevole.
Infine, le strutture in cartongesso hanno il grande vantaggio di poter essere rielaborate o smantellate in modo semplicissimo e senza dover ricorrere a lavori di muratura, come invece accade con muri o soffitti tradizionali. Per questo motivo si tratta di un materiale perfetto per il fai da te e accessibile anche a chi non si occupa di edilizia per mestiere.
Il cartongesso è usato principalmente per creare pareti e controsoffitti o per rivestire i muri esistenti con contropareti isolanti o anti-umido, tuttavia è adatto anche alla creazione di arredi, come librerie, cabine armadio o alloggi per porte scorrevoli.
In particolare, per realizzare una parete in cartongesso si accostano due pannelli, che costituiranno le due facce della parete; tra di esse verrà lasciata un’intercapedine, solitamente piena di materiale dalle proprietà termoisolanti o fonoassorbenti.
Come fare un controsoffitto in cartongesso?
I motivi per ricorrere a un controsoffitto in cartongesso sono molti: tra i principali ricordiamo le proprietà fonoassorbenti del cartongesso e la possibilità di nascondere dietro i pannelli tutti i fili, i tubi e gli impianti che passano lungo il soffitto senza la necessità di lavori di muratura.
L’unico svantaggio è la leggera riduzione dell’altezza del soffitto, da tenere in considerazione prima di intraprendere il lavoro.
Ma come si monta un controsoffitto in cartongesso? Prima di tutto occorre creare l’intelaiatura che andrà a sorreggere i pannelli. Questa intelaiatura è formata da aste di alluminio dalla tipica forma a elle, accostate tra loro in modo da formare una griglia. In questo modo i pannelli possono essere fissati alla griglia per tutta l’ampiezza del soffitto.
Quali sono le principali tipologie di controsoffitti?
Il primo tipo di controsoffitto in cartongesso è quello che esteticamente appare perfettamente uniforme, senza che sia possibile individuare i confini tra un pannello e l’altro.
Per ottenere questo effetto i punti di giuntura tra i pannelli vengono coperti con della garza plastificata; una volta che il collante si è asciugato si potrà procedere ad applicare lo stucco e a carteggiare il tutto. Per finire, una mano di pittura completerà l’opera.
Esistono tuttavia anche altre tipologie da prendere in considerazione. Un altro modo per montare il controsoffitto consiste nel lasciare a vista le aste in alluminio, appoggiando semplicemente i pannelli senza fissarli. In tal modo i pannelli sono removibili in qualsiasi momento, per esempio per permettere un’ispezione degli impianti senza la necessità di intervenire sul controsoffitto.
Infine è possibile integrare all’interno del controsoffitto dei faretti a led, particolarmente adatti per gli ambienti più moderni. I faretti a led da interno (a differenza dei led da esterno) sono di lunga durata, quindi richiedono una minore manutenzione rispetto alle ordinarie lampadine.
In ogni caso, prima ancora di decidere il tipo di controsoffitto più adatto alle proprie esigenze, è bene tenere presente che esistono quattro grandi famiglie di pannelli in cartongesso tra cui scegliere; esaminiamole una per una.
I pannelli di tipo A sono quelli standard, che sono i più diffusi ma non hanno particolari proprietà; perciò sono adatti ad ambienti che non presentano particolari problematiche, per esempio umidità o necessità di maggiore isolamento termico o acustico.
I pannelli di tipo E sono adatti per l’uso esterno.
La differenza rispetto al cartongesso standard consiste nella struttura dei pannelli, che prevede uno strato di pietrisco, sabbia e cemento avvolto in un involucro di cemento.
Questo tipo di pannello è capace di resistere alle intemperie senza flettersi né gonfiarsi e dunque può essere utilizzato nelle aree esterne dell’edificio.
Quelli di tipo F sono ignifughi grazie alla presenza al loro interno di gesso parzialmente disidratato (emidrato) e di fibre di perlite, vetro e vermiculite.
Grazie alla loro resistenza al fuoco, questi pannelli possono anche essere utilizzati per rivestire pareti o soffitti preesistenti in muratura.
Infine i pannelli di tipo H sono idrorepellenti e anti-umido; spesso sono dotati di un’ulteriore barriera in alluminio, che impedisce totalmente il passaggio del vapore.
Il loro utilizzo è consigliato in stanze particolarmente soggette a umidità, muffe e vapori, come le cucine, i bagni e le taverne, per evitare che si diffondano spiacevoli infiltrazioni o macchie di umidità.
Realizzazione controsoffitti in cartongesso: a cosa fare attenzione?
La realizzazione di controsoffitti in cartongesso rappresenta, come abbiamo visto, una soluzione dall’elevato valore estetico. Tuttavia, presenta alcuni elementi di complessità, che richiedono una certa attenzione. Ecco quelli più importanti.
- Riduzione altezza. Quando si realizza un controsoffitto in cartongesso, si determina sempre una riduzione dell’altezza del locale. E’ un fatto assolutamente fisiologico e inevitabile. Tuttavia, in alcuni casi può generare conseguenze negative, e per l’esperienza abitativa e per la stessa conformità dell’abitazione. Infatti, stando alla normativa vigente, i locali devono avere un’altezza minima. Essa corrisponde a 2,40 metri per i locali di utilizzo comune (es. soggiorno, camera da letto), e 2,10 metri per i locali di servizio (es. bagno). Dunque, quando progettate i controsoffitti in cartongesso, state attenti a non violare questi limiti.
- Tipologia. Come abbiamo visto, esistono svariate tipologie di cartongesso. Scegliete con cura, analizzando le esigenze del locale non solo dal punto di vista estetico ma anche funzionale. Per esempio, se per i locali comuni è sufficiente il cartongesso standard, per il bagno e la cucina potrebbe risultare più adatto un cartongesso di tipo H, resistente all’umidità.
- Uso di chiodi. Per montare il cartongesso si utilizzano i tasselli. Tuttavia, la tentazione di prendere il toro per le corna e utilizzare i chiodi è piuttosto forte. Ebbene, rinunciate all’idea. Piantare un chiodo nel cartongesso vuol dire rovinarlo per sempre.
- Fai da te. Realizzare controsoffitti in cartongesso non è molto complicato. D’altro canto, fa parte delle classiche attività dei fai da te. Tuttavia, pensateci bene prima di scegliere la strada dell’autonomia. L’attività potrebbe risultare più complicata del previsto, se non vantate almeno una base minima di competenza. Per sicurezza, rivolgetevi a un professionista.
Che tipi di faretti per controsoffitti?
Esistono diversi tipi di faretti per controsoffitti, ognuno con caratteristiche specifiche. Tra i più comuni troviamo i faretti da incasso, ideali per illuminare il controsoffitto e per creare giochi di luce suggestivi. Sono disponibili in varie dimensioni e potenze, e possono essere a luce diretta o indiretta, a seconda delle esigenze. Inoltre, la luce emessa può essere di diversi tipi, come LED, alogena o a neon, tutti a risparmio energetico.
I faretti per cartongesso sono un’altra opzione popolare, perfetti perché si inseriscono bene nel supporto e si confondono con il materiale della superficie. Questi faretti sono disponibili in varie forme, rotondi, quadrati o a prisma, e in vari materiali come il gesso, il metallo o il vetro. Infine, esistono anche i punti luce con cornice in acciaio, eleganti e funzionali per la loro facile manutenzione. La scelta del tipo di faretti da incasso dipende dalle esigenze di illuminazione della stanza, dallo stile del controsoffitto e dal design che si vuole creare.
Come distribuire correttamente i faretti nel controsoffitto?
La distribuzione dei faretti nel controsoffitto è fondamentale per ottenere una corretta ed elegante illuminazione degli ambienti. Per posizionare i faretti in modo corretto, è importante stabilire il numero di faretti necessari per l’ambiente in cui si andranno a posizionare e calcolare la metratura dell’area da illuminare. In base a questi valori, è possibile utilizzare software professionale come Dialux Plus per determinare la quantità e la posizione dei faretti.
È consigliabile posizionare i faretti a una distanza di circa 1 metro l’uno dall’altro e di almeno 70 cm dalle pareti e dagli scaffali in cui è esposta la merce. In un punto vendita, è importante creare contrasti attraverso il posizionamento di faretti nel controsoffitto e downlights ad incasso, al fine di favorire l’orientamento dei clienti e di evidenziare particolari specifici.
La disposizione dei faretti può avvenire secondo diversi metodi, come la disposizione in griglie, la disposizione lineare e la disposizione in figure geometriche. Inoltre, per nascondere i corpi illuminanti e creare un ambiente esteticamente gradevole, si possono utilizzare le gole luminose o posizionare i faretti direttamente nel controsoffitto, tramite fori di grandezza e forme adeguate.
Quanto costa un controsoffitto in cartongesso?
Ormai è possibile acquistare i pannelli di cartongesso anche nelle grandi catene di bricolage e addirittura online, con un notevole risparmio economico. Ad esempio, alcuni installatori nostri affezionati lettori, ci hanno detto di aver utilizzato questi pannelli in cartongesso che hanno comprato su un famoso marketplace.
Pannello di cartongesso con spessore 18 mm
Questa lastra di cartongesso dallo spessore di 18 mm è realizzata in gesso emidrato reidratato rivestito con materiale cellulosico. Ogni pannello ha una superficie di 3,60 mq.
Lastra di cartongesso anticondensa con lamina di alluminio
Questo pannello di cartongesso è rivestito da una lamina di alluminio che garantisce una forte resistenza al vapore. Pertanto, l’uso di questa lastra è particolarmente consigliato in tutti questi ambienti dove forti sbalzi termici possono determinare fenomeni di condensa o laddove si hanno fenomeni di “pareti fredde”.
Non è semplice indicare una fascia di prezzo universalmente valida, poiché, come abbiamo già avuto modo di vedere, le caratteristiche dei pannelli (e di conseguenza il prezzo) possono variare molto. A livello indicativo, possiamo dire che un pannello di cartongesso per il fai da te oscillerà tra i 3 e i 5 euro al metro quadro.
Tuttavia i pannelli da soli non bastano: dovremo anche procurarci la struttura a cui fissarli, che indicativamente farà salire il costo a circa 10 euro a metro quadro.
Infine non dobbiamo dimenticarci della manodopera, a meno che non provvediamo da soli al montaggio.
Considerando tutti questi fattori il prezzo finale di un controsoffitto, compreso di manodopera, sarà di circa 30 euro al metro quadro (leggermente più alto rispetto a una parete, poiché ovviamente l’installazione di un controsoffitto comporta una maggiore difficoltà di installazione). I lavori più complessi, tuttavia, possono arrivare anche a 50 euro per metro quadro. Vi consigliamo di approfondire il tema dei costi leggendo la nostra guida online che tratta l’argomento “cartongesso prezzo“ per avere una panoramica a 360° prima della scelta.
In ogni caso, è bene ricordare che su una parete di cartongesso non è possibile utilizzare i comuni chiodi! Per evitare spiacevoli sorprese si deve sempre ricorrere agli appositi tasselli “a ombrello”, che una volta inseriti nella prima lastra si aprono all’interno dell’intercapedine, assicurando una solida tenuta.
Un’ultima accortezza per chi decide di dilettarsi con il fai da te è quella di trasportare sempre i pannelli di cartongesso in posizione verticale, sorreggendoli dai bordi. Infatti i pannelli, se tenuti in posizione orizzontale, rischiano di rompersi.
Infine i pannelli in attesa di essere utilizzati dovranno essere tenuti in un ambiente asciutto e sollevati dal pavimento, per esempio posizionando delle asticelle di legno che fungano da spessori. In questo modo la loro conservazione sarà ottimale e si eviteranno problemi di umidità, nel caso in cui il tipo di cartongesso scelto non sia di per sé idrorepellente e anti-umido.
Seguendo questi semplici consigli e con un accurato lavoro di rifinitura finale, il risultato non potrà che essere impeccabile e duraturo, anche senza rivolgersi a dei professionisti! Nel caso in cui il professionista sia necessario, il consiglio è di richiedere più preventivi gratuiti alle aziende esperte in lavori in cartongesso. In questo modo sarà possibile confrontare più offerte e scegliere la migliore!
Testimonianza ricevuta come commento su questo articolo “Controsoffitti in cartongesso, realizzazione e prezzi“:
Complimenti per questo articolo sui lavori da fare col cartongesso, mi avete dato delle idee molto belle e interessanti che potranno di sicuro servirmi per la casa che ho comprato da poco.
E’ però necessario intervenire con alcuni lavori, in particolar modo va assolutamente rifatto l’impianto elettrico, ma non solo, infatti si tratta di un appartamento in cui non sono state eseguite opere di rimodernamento da diversi anni, quindi voglio iniziare da subito a sistemarlo perché il prossimo anno mi sposerò…sempre se la casa sarà stata messa tutta a posto, ovviamente!
Io e la mia fidanzata stavamo appunto per metterci a cercare una ditta per chiedere informazioni su costi di materiali e della manodopera, ma visto che c’è la possibilità di farlo qui gratuitamente…ho appena eseguito la procedura per chiedere dei preventivi.
Grazie mille.
Fabio S. (Latina)
Se vuoi raccontare la tua storia sui lavori svolti per realizzare un controsoffitto in cartongesso, contattaci ed inviacela, la pubblicheremo on-line dopo un controllo senza riferimenti personali.
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Cartongesso con faretti 8-9 metri quadrati, in ingresso.
Salve Alessandro, può contattare fino a 4 imprese (partner di Edilnet) specializzate della sua zona, richiedendo un preventivo gratuito online (la registrazione non è necessaria) direttamente attraverso il form sovrastante, o direttamente su Edilnet.
In seguito – le imprese specializzate nella realizzazione di opere in cartongesso (fino ad un massimo di 4) la contatteranno per fornirle il preventivo e le informazioni gratuitamente.
Un saluto dallo staff del Blog di Edilnet