Come restaurare il parquet rovinato: fasi di intervento e consigli professionali
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Il parquet è tra i pavimenti più amati e duraturi, ma anche tra i più sensibili al tempo e all’usura. Dunque, è fondamentale, di tanto in tanto, restaurare il parquet più o meno rovinato. Come si fa e a chi chiedere? Lo vediamo in questo approfondimento.

Sia chiaro, il restauro del parquet non coincide con il mero miglioramento dell’aspetto. Significa anzi preservare la vita di un materiale pregiato e naturale, capace di donare calore e valore all’abitazione.
E d’altronde intervenire per tempo permette di evitare danni strutturali e costi più elevati. Il problema è che non tutti i parquet possono essere restaurati nello stesso modo: molto dipende dal tipo di legno, dalla finitura superficiale e dal grado di danneggiamento.
In alcuni casi, un intervento fai da te può bastare, ma quando le imperfezioni sono profonde o diffuse è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista esperto, in grado di riportare il pavimento al suo splendore originale.
Quando il parquet deve essere restaurato?
Il primo passo per risanare il pavimento in legno in modo efficace è riconoscere i segnali che indicano la necessità di un restauro. Dunque, ecco gli indizi più comuni e cosa significano.
- Superficie opaca o scolorita: quando il parquet perde la sua lucentezza originaria o mostra variazioni di colore, significa che la finitura protettiva è ormai consumata. La pellicola superficiale non riesce più a proteggere il legno dall’umidità e dallo sporco. In questi casi, una levigatura leggera seguita da nuova finitura può ridare uniformità e brillantezza.
- Graffi profondi o rigonfiamenti: graffi superficiali sono fisiologici, ma quelli più profondi o i rigonfiamenti dovuti a infiltrazioni d’acqua richiedono un intervento strutturato. Il legno tende ad assorbire umidità, gonfiandosi e deformandosi. Se non si agisce in tempo, il danno può estendersi e compromettere l’adesione dei listoni al massetto sottostante.
- Macchie difficili da rimuovere: alcune sostanze, come vino, oli o prodotti chimici, penetrano nella superficie e macchiano il legno in profondità. Quando detergenti neutri e prodotti specifici non bastano, è necessario levigare per rimuovere lo strato danneggiato. Agire con prodotti aggressivi, invece, può peggiorare la situazione e rendere impossibile il recupero estetico.
- Giunti sollevati o listoni che scricchiolano: quando il pavimento si muove sotto i piedi o produce rumori, è segno che l’incollaggio si è indebolito o che le doghe si sono dilatate a causa dell’umidità. In questi casi, un restauro può richiedere anche la sostituzione di alcune tavole o il ripristino del sottofondo per evitare nuovi cedimenti.
In generale, un parquet massello può essere restaurato diverse volte nel corso della sua vita, mentre quello prefinito, più sottile, ha un margine di intervento limitato. Tuttavia, quando lo spessore utile è ormai ridotto o il legno è deformato in modo permanente, il restauro non è più sufficiente e diventa necessario valutare la sostituzione.
Quali sono le fasi principali del restauro del parquet?
Il restauro di un parquet richiede metodo, competenza e strumenti adeguati. Le fasi fondamentali sono quattro, ognuna indispensabile per ottenere un risultato duraturo e armonioso.
1. Pulizia e preparazione
Il primo passo consiste nel liberare completamente la stanza da mobili, tappeti e oggetti decorativi. Successivamente, si procede all’aspirazione di polvere e detriti, prestando attenzione agli angoli e ai battiscopa. Se la superficie è particolarmente sporca, si può utilizzare un detergente neutro specifico per parquet, che scioglie lo sporco senza intaccare il legno.
È importante evitare l’uso di acqua in eccesso o prodotti schiumogeni, che potrebbero causare rigonfiamenti e macchie. Una corretta preparazione della superficie consente di lavorare su una base pulita e omogenea.
2. Levigatura (o carteggiatura)
È la fase più delicata del restauro del parquet. Serve a rimuovere graffi, macchie e residui della vecchia finitura. Si esegue con macchinari professionali a rullo o a disco, utilizzando dischi abrasivi a grana progressiva: si parte con una grana più grossa per eliminare i difetti evidenti, poi si passa a grane più fini per rifinire e lisciare il legno.
Il professionista sa quanto materiale asportare in base allo spessore e al tipo di legno, sa come evitare di indebolire il parquet. La levigatura ben eseguita è ciò che determina la qualità e la durata del risultato finale.

3. Stuccatura delle fessure
Dopo la levigatura, è necessario colmare le microfessure tra le doghe. Questo si fa mescolando la polvere di legno ricavata durante la carteggiatura con uno stucco specifico per parquet.
Il composto viene steso uniformemente con una spatola, in modo da riempire i vuoti e rendere la superficie compatta. Una volta asciutto, viene levigato nuovamente per eliminare ogni eccesso.
4. Finitura (verniciatura, oliatura o ceratura)
La finitura sigilla e protegge il legno, definendone il colore e la brillantezza finale. Esistono tre principali opzioni:
- Verniciatura: garantisce un’elevata resistenza ai graffi e all’usura. La vernice crea una pellicola protettiva che rende la pulizia semplice e veloce. È la soluzione ideale per ambienti ad alto traffico, come soggiorni o uffici. Le moderne vernici all’acqua hanno un aspetto naturale e non alterano il colore del legno.
- Oliatura: l’olio penetra in profondità, esaltando le venature e il colore naturale del parquet. Offre un effetto satinato e caldo, molto apprezzato negli ambienti domestici. Tuttavia, richiede manutenzione periodica, poiché lo strato protettivo tende a consumarsi nel tempo. È perfetta per chi desidera una sensazione autentica sotto i piedi.
- Ceratura: dona un aspetto elegante e tradizionale, particolarmente adatto ai pavimenti d’epoca. La cera crea una barriera protettiva sottile e vellutata, ma necessita di lucidature regolari. È indicata per chi ama un effetto vissuto e una superficie che si rinnova nel tempo con la manutenzione.
Quando è meglio affidarsi a un professionista?
Il restauro del parquet può sembrare un lavoro gestibile con qualche tutorial online, ma la realtà è diversa. Le macchine levigatrici professionali sono costose, pesanti e difficili da controllare; basta un movimento errato per lasciare segni profondi o irregolarità difficili da correggere.
Inoltre, ogni essenza di legno reagisce in modo diverso: il rovere, il teak o l’ulivo, ad esempio, hanno densità e porosità differenti che richiedono tecniche e prodotti specifici. Solo un esperto sa valutare il grado di usura, lo spessore residuo e il tipo di finitura più adatto.
Se il tuo parquet presenta graffi profondi, rigonfiamenti o zone molto usurate, il fai da te non basta e affidarsi a un professionista diventa la soluzione più semplice per ottenere un pavimento uniforme, valorizzato e protetto nel tempo. Con Edilnet trovi vicino a te parquettisti specializzati nel restauro, che offrono sopralluoghi gratuiti e interventi garantiti, eseguiti con competenza e materiali certificati.
Come fare la manutenzione del parquet dopo il restauro?
Dopo il ripristino il lavoro non è finito. Anzi, è la corretta manutenzione la chiave per prolungare la bellezza del pavimento in legno. Per pulire il parquet raccomanda l’uso di detergenti neutri specifici per legno e panni morbidi in microfibra. È fondamentale evitare ammoniaca, candeggina e prodotti abrasivi che possono intaccare la finitura.
L’acqua deve essere usata con moderazione, preferibilmente spruzzata in piccole quantità e asciugata subito. Collocare feltrini sotto i mobili, usare tappetini all’ingresso e mantenere un’umidità ambientale stabile (tra il 45% e il 60%) aiuta a prevenire rigonfiamenti e crepe.
In media, si consiglia di rinnovare la finitura ogni 5-10 anni, a seconda della tipologia di trattamento e del livello di utilizzo. Con una manutenzione costante, il parquet può conservare il suo fascino per decenni, evitando costosi interventi di rifacimento completo.
Così puoi riportare a nuovo il tuo parquet vecchio
Lo abbiamo appena visto: restaurare un parquet rovinato è un’operazione che richiede esperienza, attenzione e conoscenza delle essenze lignee. Un lavoro ben fatto non solo restituisce bellezza al pavimento, ma ne prolunga la durata per molti anni.
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