Sabbiatura del legno: come si fa e a che serve?

Il legno richiede manutenzione costante. Da qui, lo sviluppo di tecniche più o meno complesse, tra le quali una è propedeutica al restauro: la sabbiatura del legno. Ne parliamo in questa guida.

 

Sabbiatura del legno con getto abrasivo su superficie antica. Operatore che effettua la sabbiatura di una superficie in legno con ugello a pressione, mostrando il contrasto tra legno usurato e pulito.

 

La sabbiatura del legno è una tecnica di trattamento che prepara a un successivo restauro. I suoi principi sono semplici, la sua applicazione molto meno, anche perché richiede l’impiego di strumenti specifici. Ma procediamo con ordine, fornendo una definizione ancora più chiara, elencando i pro e i contro e ragionando sull’opportunità del fai da te.

 

Cos’è la sabbiatura del legno?

 

La sabbiatura del legno è un trattamento meccanico che consiste nella proiezione ad alta pressione di un materiale abrasivo, come sabbia silicea, bicarbonato o microgranuli, contro una superficie lignea.

 

Lo scopo è rimuovere lo strato superficiale, composto da vernici, sporco, smalti o imperfezioni, per riportare alla luce il legno vivo. Si tratta di una tecnica a secco, priva di solventi chimici, che utilizza un compressore d’aria collegato a una pistola sabbiatrice. Il getto colpisce la superficie con forza calibrata, asportando pochi millimetri alla volta e lasciando una finitura grezza, ma omogenea.

 

A seconda dell’abrasivo e della pressione impiegata, l’effetto può essere più o meno marcato, ma l’obiettivo rimane sempre quello preparare il legno a successivi trattamenti di protezione o valorizzazione.

 

A cosa serve sabbiare il legno?

 

La sabbiatura del legno, pur conservando la sua funzione preparatoria, assolve a più scopi:

 

  • Consente di rimuovere strati di vernice, smalto, colla, muffa o annerimenti senza danneggiare la struttura del legno.
  • Crea una superficie ruvida e pulita, ideale per l’applicazione di impregnanti, vernici, oli o cere, migliorando l’adesione.
  • Mette in risalto la struttura naturale del legno, esalta venature, nodi, fibre e contrasti cromatici con un effetto materico molto apprezzato.

 

Ovviamente, lo scopo principale è riportare il legno al suo stato originario, senza intaccarne l’integrità. Un esempio di applicazione è sulle persiane, preferibile quando si vuole evitare un cambio integrale per contenere le spese ai soli costi di sabbiatura.

 

Sabbiatura del legno: quali sono i pro e i contro?

 

La sabbiatura concede i seguenti vantaggi:

 

  • Efficacia anche in caso di cavità: riesce a raggiungere fessure, intagli e dettagli complessi dove spazzole o raschietti non arrivano.
  • Pulizia: non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche, evitando emissioni nocive, odori persistenti o residui tossici.
  • Estetica naturale: preserva l’aspetto materico, vissuto, con una texture che ricorda il legno grezzo, molto apprezzata negli stili rustici e industriali.

 

Questi invece sono gli svantaggi:

 

  • Rischio di abrasione eccessiva: se non eseguita correttamente può scavare troppo nella superficie, specialmente nei legni teneri, creando dislivelli o zone rovinate.
  • Esigenze logistiche: la sabbiatura genera polvere e richiede l’uso di dispositivi di protezione e spazi ben areati o appositamente isolati.

 

Come si nota, la bilancia pende verso i vantaggi. Da qui, la relativa diffusione della sabbiatura come tecnica propedeutica al restauro del legno, anche rispetto alla tecnica “base”, la carteggiatura. Ecco le due soluzioni a confronto.

 

Criterio

Sabbiatura

Carteggiatura

Metodo

Meccanico-abrasivo tramite getto ad alta pressione

Manuale o meccanico tramite abrasivi a contatto diretto

Velocità

Più rapida su grandi superfici

Più lenta, richiede tempo soprattutto su superfici estese

Dettagli e fessure

Raggiunge facilmente spazi complessi e irregolari

Difficile da eseguire in zone incavate o scolpite

Polverosità

Alta, se non si usa l’idrosabbiatura

Moderata, ma comunque produce residui

Controllo

Richiede esperienza per evitare danni

Maggiore controllo manuale sulla forza applicata

Finitura ottenuta

Grezza, ruvida, evidenzia la venatura

Più liscia, omogenea, pronta per verniciature fini

Uso ideale

Restauro, rimozione spessa, stile rustico o industriale

Lavori di finitura, superfici lisce, preparazione per vernici sottili

 

Molto meglio la sabbiatura, non vi pare?

 

Come si fa la sabbiatura del legno?

 

La sabbiatura del legno è un’attività complessa, se non altro perché richiede l’uso di dispositivi ad hoc. Allo stesso tempo, si suddivide in una manciata di fasi. Eccole.

 

  • Allestimento dell’ambiente: si delimitano e proteggono le aree vicine alla superficie da trattare, si coprono pavimenti, infissi e oggetti sensibili, e si indossano i dispositivi di protezione (maschere con filtri antipolvere, guanti, occhiali, tuta).
  • Scelta dell’abrasivo e regolazione del getto: in base al tipo di legno e al risultato desiderato, si seleziona l’abrasivo (sabbia fine, graniglia, bicarbonato) e si imposta la pressione del compressore, in genere tra i 2 e i 6 bar, per un’azione calibrata.
  • Esecuzione della sabbiatura: si passa la pistola a distanza e angolazione costanti, con movimenti paralleli e regolari. Si procede per zone, senza soffermarsi troppo a lungo su un singolo punto per evitare irregolarità.
  • Pulizia e verifica: al termine, si aspirano i residui e si esamina la superficie. Se necessario, si ripetono passaggi leggeri per rifinire o si procede con la stesura di un nuovo trattamento (impregnante, olio, cera o vernice).

 

In ogni caso, un punto fermo è il controllo rigoroso della pressione e della qualità dell’abrasivo, per evitare danni irreversibili alla superficie.

 

Cos’è l’idrosabbiatura?

 

Fin qui abbiamo parlato della sabbiatura standard, che viene realizzata a secco. Tuttavia, esiste anche una tipologia sui generis, che viene applicata solo in casi peculiari: l’idrosabbiatura. Essa è una variante della sabbiatura tradizionale che prevede l’impiego combinato di acqua e materiale abrasivo.

 

Il getto, infatti, non è secco ma umido: l’acqua viene aggiunta per limitare la dispersione di polveri e per ridurre l’impatto abrasivo sulla superficie. In questo modo si ottiene una pulizia più delicata, ideale per legni antichi, intagliati, scolpiti o di pregio, che rischierebbero di subire danni con la sabbiatura secca.

 

L’idrosabbiatura richiede attrezzature apposite, più costose, e una maggiore esperienza da parte dell’operatore, ma rappresenta una soluzione ottimale quando si devono coniugare efficacia e rispetto del materiale. Inoltre, risulta particolarmente indicata nei contesti abitati, poiché abbatte il livello di polveri volatili nell’aria, inquinando meno. 

 

La sabbiatura fai da te è una buona soluzione?

 

La sabbiatura fai da te è teoricamente possibile ma molto sconsigliata, perché richiede comunque un certo investimento, ovvero per l’acquisto della sabbiatrice, andando a vanificare il vantaggio principale, ovvero il risparmio sulla manodopera.

 

In secondo luogo, perché la sabbiatrice, se usata con leggerezza, può essere pericolosa. D’altronde, è uno strumento che “spara” granuli con una velocità e una forza importanti. Dunque, a meno che tu non sia fortemente determinato a imparare prima ancora che ad agire, il consiglio è di fare riferimento a un professionista competente e, possibilmente, poco costoso.

 

Dove trovarlo? Per iniziare la ricerca si può prendere in considerazione i portali di richiesta preventivi online, il cui obiettivo è consentire agli utenti di comparare prezzi e servizi. Come Edilnet.it che permette di ricevere in tempi rapidi le offerte delle aziende di zona specializzate in sabbiatura legno.

 

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