Permessi per costruire una stalla: quali sono e quando servono?
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È necessario richiedere un permesso per costruire una stalla? La domanda non è banale per chi vuole intraprendere un’attività di allevamento e intende rimanere nell’alveo della legalità. Se è il tuo caso, non ti resta che leggere la risposta qui sotto.
A prescindere dal “fabbisogno” di permesso, costruire una stalla non è un’attività da prendere sottogamba. In primo luogo, perché le attività di allevamento moderne impongono approcci peculiari, diversi da quelli di un tempo, che chiamano in causa le più recenti tecnologie e i materiali più efficienti. Secondariamente, perché prevedono oneri burocratici.
In questa prospettiva, dunque, è lecito chiedersi se e quando serva un permesso per costruire una stalla, tenendo presente che alcune amministrazioni regionali si differenziano dalle regole imposte dal legislatore nazionale. Entriamo subito nel merito.
Serve un permesso per costruire una stalla?
Ebbene sì, la risposta è affermativa: serve un permesso per costruire una stalla, almeno nella stragrande maggioranza dei casi. Nello specifico, serve quello più pesante: il Permesso di Costruire. Esso è vincolato al parere esplicito dell’ente, per giunta (almeno per ora) con il meccanismo del silenzio-diniego, costa qualche migliaio di euro e impone – tra progetti, relazioni e calcoli strutturali – un carico documentale non da poco.
Va detto, però, che ottenere il Permesso di Costruire per una stalla è generalmente più semplice che ottenerlo per un’abitazione o un palazzo a scopo residenziale. La stalla, per quanto si sia evoluta negli ultimi decenni, rimane una costruzione relativamente semplice.
In questo contesto, si apprezzano alcune eccezioni. Per esempio, quelle della Regione Piemonte e della Regione Veneto. L’amministrazione piemontese ha fatto più volte riferimento alla legge n.45 del 1989 per imporre la richiesta di autorizzazione alla trasformazione del suolo in caso di realizzazione di vasche di stoccaggio.
Il Veneto, di contro, reputa pertinenziali quelle costruzioni, stalle comprese, la cui superficie non superi il 50% del fondo di pertinenza. Per inciso, a livello nazionale, se la pertinenza non supera il 20% della superficie dell’abitato, allora non richiede alcun Permesso.
Cos’è il “Codice stalla”?
Quando si parla di permesso per costruire una stalla bisogna fare riferimento anche agli obblighi puramente amministrativi. Il riferimento è al codice stalla, ovvero il codice identificativo univoco assegnato a ogni allevamento zootecnico in Italia, obbligatorio per la tracciabilità degli animali e dei prodotti di origine animale.
Il suo scopo è favorire monitoraggio della movimentazione degli animali, in modo da garantire la sicurezza alimentare e prevenire la diffusione di malattie. Si ottiene tramite registrazione presso i servizi veterinari dell’ASL competente per territorio, presentando la documentazione necessaria, che comprende informazioni sull’azienda agricola e sulle specie allevate. Il codice stalla è altresì fondamentale per gestire obblighi normativi, come la compilazione dei registri di carico e scarico e la partecipazione a programmi di profilassi e sanità animale.
Costruire una stalla senza permesso: a cosa si va incontro?
Costruire una stalla senza permesso significa realizzare una struttura abusiva. Ciò porta a conseguenze importanti a livello non solo civile, ma anche penale. Sul piano penale, la sanzione prevede l’arresto fino a due anni e un’ammenda che varia da 5.164 a 51.645 euro, con importi definiti in base alla gravità dell’abuso e al contesto territoriale.
Sul piano civile, il Comune può ordinare la demolizione dell’opera abusiva e il ripristino dello stato dei luoghi entro un termine perentorio. In caso di inadempienza, si procede d’ufficio con addebito delle spese. Ma non è finita qui: nel caso si profilassero danni a terzi derivanti dall’opera abusiva, si potrebbe diventare oggetto di azioni risarcitorie separate da parte dei soggetti lesi.
Quali sono le tipologie di stalle?
Vale la pena, giunti a questo punto, parlare delle stalle. Per esempio, presentando le varie tipologie a disposizione.
- Stalla a stabulazione fissa: prevedono la permanenza degli animali legati in postazioni individuali, utilizzate soprattutto per bovini da latte in piccoli allevamenti, con spazi dedicati alla mungitura.
- A stabulazione libera: gli animali sono liberi di muoversi all’interno di spazi comuni, spesso suddivisi in aree per il riposo, l’alimentazione e l’abbeveraggio, favorendo il loro benessere.
- Stalla a lettiera permanente: il pavimento è coperto da uno strato di materiale assorbente come paglia, che viene progressivamente integrato, permettendo la formazione di una lettiera naturale.
- A pavimento grigliato: dotate di pavimentazioni con griglie che consentono la raccolta automatizzata dei liquami, utilizzate principalmente in allevamenti intensivi per una gestione igienica ottimale.
- Stalle coibentate: progettate per garantire isolamento termico e comfort agli animali, proteggendoli da temperature estreme e riducendo i consumi energetici, sono ideali per climi rigidi o molto caldi.
- Stalle modulari: capannoni prefabbricati che offrono soluzioni flessibili e rapide, adattabili a diverse tipologie di allevamento, ideali per chi necessita di strutture temporanee o ampliabili.
Come potete notare, le tipologie sono numerose e fanno riferimento ad approcci che puntano all’efficienza, in una prospettiva di ammodernamento delle attività di allevamento.
Costruire una stalla: come risparmiare?
Costruire una stalla può costare molto, soprattutto se si adottano approcci moderni (cosa che è assolutamente consigliata, se non obbligatoria). Allo stesso tempo, è possibile ridurre la spesa senza rinunciare a qualità e feature. Come fare? Basta confrontare i preventivi.
Ciò consente di farsi un’idea del mercato (i cui prezzi variano da zona a zona), imparare ad analizzare le offerte, individuare sempre una soluzione migliore delle altre in quanto a rapporto qualità prezzo.
Il trucco sta nell’ottenere proposte di qualità, ovvero provenienti da imprese professionali, dettagliate e uniformi tra di loro. Avere questi preventivi mediante ricerca manuale è complesso. Come minimo, ci si ritrova con offerte troppo disomogenee tra di loro. Meglio affidarsi ai portali come Edilnet.it che ti dà modo di chiedere gratis preventivi online alle migliori aziende di zona di nuove costruzioni per zootecnia.