Come aprire un villaggio turistico e quanti soldi ci vogliono?
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Aprire un villaggio turistico è un investimento valido, oppure no? Per rispondere dobbiamo analizzare accuratamente sfide e opportunità. Lo faremo qui, fornendo anche indicazioni pratiche per chi vuole lanciarsi in questa “avventura”.
Aprire un villaggio turistico è davvero così oneroso e difficile? Cosa bisogna fare? Sono domande che si pongono coloro che, per i motivi più disparati, sognano di aprire un’attività imprenditoriale di questo tipo.
Dunque, ecco una guida che parla dei costi e delle procedure, ma anche dei motivi che giustificano questa scelta apparentemente così ardita.
Perché aprire un villaggio turistico?
In realtà, i motivi sono oggettivi e vanno al di là della mera passione per questo tipo di strutture. Ecco una panoramica.
- Opportunità di business: il settore turistico è in costante crescita e un villaggio ben posizionato può garantire un ritorno economico significativo. La domanda di esperienze immersive e strutture all-inclusive è in aumento, specialmente in destinazioni con forte attrattiva naturale o culturale.
- Valorizzazione del territorio: un villaggio turistico può contribuire allo sviluppo economico locale, creando occupazione e incentivando l’utilizzo di prodotti e servizi del territorio. Inoltre, può favorire la conservazione dell’ambiente e delle tradizioni attraverso un turismo sostenibile e responsabile. Un dettaglio non di poco conto per chi è legato alla sua terra.
- Differenziazione e fidelizzazione: offrire un’esperienza completa con servizi esclusivi permette di distinguersi dalla concorrenza e costruire una clientela affezionata. L’integrazione di attività personalizzate, enogastronomia locale e benessere aumenta la soddisfazione degli ospiti, favorendo il passaparola positivo e la reputazione della struttura.
Come potete vedere, i motivi sono anche e soprattutto economici. Insomma, aprire un villaggio turistico potrebbe risultare un buon investimento.
Quanti soldi ci vogliono per costruire un villaggio turistico?
Entriamo nel vivo del discorso e parliamo di quanto costa la costruzione di un villaggio turistico. Non riporteremo le cifre nude e crude, giacché queste sono suscettibili di troppe variabili. Riporteremo però le principali voci di costo utili a stimare un budget. Così facendo, forniremo anche una panoramica di quello che “c’è da fare”.
- Acquisto del terreno edificabile: si tratta di individuare un’area adatta, valutando vincoli urbanistici, accessibilità e impatto ambientale. Sono inoltre necessari rilievi geologici e pratiche catastali per ottenere i permessi di costruzione necessari.
- Progettazione e autorizzazioni: ovvero, lo sviluppo del masterplan con architetti e ingegneri, definendo layout, infrastrutture e sostenibilità. In questa fase, ci si adopera per ottenere concessioni edilizie, nulla osta ambientali e autorizzazioni dagli enti locali competenti.
- Costruzione delle infrastrutture: ossia, la realizzazione di strade interne, fognature, reti idriche, elettriche e internet; la predisposizione di impianti di smaltimento rifiuti e sistemi di approvvigionamento energetico, valutando soluzioni sostenibili per ridurre i costi operativi futuri.
- Edificazione delle strutture: costruzione alloggi, reception, ristoranti, aree comuni e impianti sportivi. Scelta di materiali e tecnologie in base al concept del villaggio e agli standard di efficienza energetica.
- Allestimento degli interni ed esterni: arredamento degli spazi con mobili, elettrodomestici e decorazioni in linea con l’identità del villaggio. Creazione di aree verdi, piscine, percorsi pedonali e spazi ricreativi per gli ospiti.
Oltre agli interventi “costruttivi” è necessario adoperarsi per gli interventi che consentono di mettere in moto l’attività. Per esempio, il reclutamento del personale.
Quanto guadagna un villaggio turistico in Italia?
In fondo, il costo di costruzione e apertura di un villaggio turistico non è un grande problema, se l’investimento frutta e consente di guadagnare delle buone cifre. Dunque, è bene chiedersi: quanto si può guadagnare con un villaggio turistico? Per fornire una stima realistica, dobbiamo distinguere tra le tipologie di villaggio turistico.
- Piccolo villaggio eco-sostenibile (10-20 bungalow, servizi essenziali): questa tipologia di struttura è in genere immersa nella natura e ha focus su turismo responsabile. Punta sulla bassa stagionalità e impone tariffe medio-alte. Il guadagno stimato annuo si pone tra 450.000€ e 1,6 milioni di euro.
- Villaggio turistico medio (50-100 unità abitative, ristorante, piscina, attività): questa struttura eroga servizi ricreativi, sportivi e ristorazione. Spesso, è adatta a famiglie e gruppi. Si affida a una buona stagionalità e propone spesso pacchetti all-inclusive. Guadagno annuo stimato: tra 1,7 e 6,2 milioni di euro.
- Resort di lusso (150+ unità, spa, ristoranti gourmet, esperienze esclusive): destinato a clientela alto-spendente, con tariffe elevate e servizi personalizzati. Alta marginalità, ma elevati costi di gestione. Guadagno annuo stimato tra 7,4 e 21 milioni di euro.
- Villaggio turistico specializzato (wellness, sport, enogastronomia, glamping): struttura di nicchia con esperienza tematica, prezzi medi-alti e buona destagionalizzazione. Clientela selezionata e alta spesa pro-capite. Guadagno annuo stimato tra 2,5 e 8 milioni di euro, con forti opportunità di crescita grazie alle tendenze del turismo esperienziale.
Ovviamente, le cifre che abbiamo riportato hanno senso se e solo se il villaggio viene condotto in maniera efficiente ed è sostenuto da una buona attività promozionale.
Che requisiti deve avere un villaggio turistico a norma?
Eppure, le maggiori difficoltà, per chi vuole aprire un villaggio turistico, non giungono dai costi iniziali, bensì dal rispetto delle norme e dei requisiti. In Italia, la normativa è infatti molto stringente.
Tanto per cominciare, il villaggio turistico deve rispettare le normative urbanistiche e ambientali locali, con esplicito riferimento ai i permessi edilizi e il nulla osta paesaggistico.
Nondimeno, deve adeguarsi alle normative igienico-sanitarie per strutture ricettive, garantendo la potabilità dell’acqua, la gestione corretta dei rifiuti e impianti a norma. A seguire, il rispetto di determinati standard.
- La sicurezza antincendio, che è regolata dal D.P.R. 151/2011, con obbligo di piani di evacuazione, estintori e vie di fuga segnalate.
- Gli impianti elettrici e idraulici, che devono rispettare la normativa CEI e il M. 37/2008 per evitare rischi agli ospiti.
- L’accessibilità, in conformità alla legge 13/1989 e al D.P.R. 503/1996, e altro ancora.
A chi rivolgersi per realizzare un villaggio turistico di successo?
Per avviare il progetto che porta a costruire una struttura turistica, come un villaggio vacanza, serve trovare interlocutori all’altezza della sfida. Ciò significa individuare tecnici specializzati, come geometri e ingegneri progettisti vicino a te, ma anche fare una selezione tra le imprese edili specializzate nelle nuove costruzioni ricettive.
Come si fa? Un buon modo potrebbe essere usare in modo corretto i portali specializzati, quale ad esempio Edilnet.it che, oltre al servizio gratuito di richiesta preventivi online, mette a disposizione anche un ampio elenco dei professionisti di zona, dei quali è possibile leggere schede aziendali e recensioni dei clienti precedenti. Uno strumento completo non soltanto per farsi un’idea dei prezzi e della qualità dei servizi dei professionisti del settore.