6 Dicembre 2025
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Fine stagione bonus cosa decidono gli italiani per le ristrutturazioni: bagno priorità.

Bagno nuovo, infissi e isolamento sono in cima ai desideri di molti proprietari di casa, ma con i tagli ai bonus un italiano su quattro rinuncia a ristrutturare. Uno studio Nomisma per Angaisa racconta cosa sta succedendo davvero dopo la fine degli incentivi più generosi.

 

Quanti lavori saltano senza bonus (e perché ti riguarda)

 

Se stai pensando di mettere mano alla casa, non sei l’unico a fare i conti con i bonus che cambiano. Secondo Nomisma, un italiano su quattro non ristrutturerebbe in assenza di incentivi, mentre per circa la metà di chi ha già fatto lavori le agevolazioni sono state decisive per partire.

 

Lo studio, commissionato da Angaisa (l’Associazione dei distributori specializzati dell’idrotermosanitario), mostra che gli incentivi restano un pilastro per il settore. Con la chiusura della stagione degli sconti fiscali più generosi e la cancellazione definitiva del superbonus a fine dicembre, il mercato ha rallentato e sta attraversando una fase di “normalizzazione”.

 

Dal lato delle aziende del settore, la richiesta alle istituzioni è di costruire una nuova strategia di sostegno, compatibile con i vincoli di finanza pubblica e capace di attenuare l’impatto della brusca chiusura della stagione dei bonus.

 

Bagno in cima alla lista delle ristrutturazioni

 

Nonostante la frenata, il comparto idrotermosanitario e dell’impiantistica – che vale complessivamente 42,8 miliardi di euro – continua a muoversi. Un italiano su due ha in programma interventi di manutenzione nei prossimi dodici mesi.

 

E due su tre guardano a una ristrutturazione da avviare entro i prossimi due o tre anni. Tra chi ci sta pensando, uno su quattro è già nella fase operativa, raccogliendo informazioni e preventivi con progettisti e imprese di ristrutturazione casa.

 

Per questi interventi la spesa media prevista è intorno ai 37.000 euro. Con bonus meno generosi, l’obiettivo non è più rivoluzionare l’intera abitazione, ma concentrare il budget sugli ambienti che pesano di più sulla vita quotidiana. Le priorità indicate dagli intervistati sono chiare:

 

  • 45%: Ristrutturazione bagno
  • 40%: Rifacimento spazi esterni e facciate
  • 35%: Cucina nuova e sala da pranzo
  • 30%: Zona giorno e living
  • 21%: Zona notte

 

Guardando al tipo di lavori – da fare in bagno o nelle altre stanze – in cima alla lista ci sono arredi, infissi, pavimenti e rivestimenti. Subito dopo arrivano gli interventi strutturali per migliorare comfort ed efficienza: isolamento interno ed esterno, ottimizzazione della climatizzazione con pompe di calore. Per la gran parte dei proprietari, il risparmio energetico è la leva che fa scattare la decisione di intervenire.

 

Costi, burocrazia e nuovi incentivi: gli ostacoli prima di rifare casa

 

Con una spesa media prevista di circa 37.000 euro per gli interventi, rinunciare a ristrutturare quando sono ancora disponibili agevolazioni significa spesso lasciare sul tavolo benefici fiscali molto rilevanti.

 

Se stai rimandando i lavori, probabilmente ti ritrovi in almeno uno dei problemi evidenziati dall’indagine. Gli ostacoli più sentiti sono i costi elevati e l’incertezza sui tempi, ma il nodo principale resta la burocrazia, percepita come il freno più pesante ai progetti di ristrutturazione.

 

Nel quadro delle nuove politiche, alcune misure su cui il Governo punta per il futuro – come il Conto termico, che dovrebbe arrivare in una versione aggiornata (3.0) – soffrono ancora di una scarsa conoscenza da parte dei cittadini.

 

Lo strumento con cui gli italiani hanno più confidenza continua a essere quello delle detrazioni fiscali in dichiarazione dei redditi, che resta il canale di riferimento per chi decide di investire sulla propria casa.

 

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