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Luci di Natale e ansia da bolletta? Se accendi “a sentimento” potresti beccare il picco serale. E occhio: IP20 non è per balconi. Ecco i trucchi per avere atmosfera senza pagare (troppo) l’effetto ‘wow’.
Come illuminare il Natale senza farsi spennare?
C’è un momento in cui il Natale passa da “Che bello!” a “Chi ha lasciato acceso tutto?”. Di solito succede quando arriva la bolletta. E quest’anno il rischio è doppio: da una parte la voglia di casa super luminosa (perché il vicino ha già la renna a grandezza naturale), dall’altra l’ansia da prezzi dell’energia che ti fa spegnere anche la lucina del caricatore.
La notizia che mette un po’ di pepe (e un po’ di sudore freddo) al presepe è questa: secondo dati riportati da ANSA (su stime Sima), nel periodo natalizio i consumi di energia legati alle decorazioni e alle illuminazioni possono aumentare di circa il 30%, con fino a 20.000 tonnellate di CO₂ nell’intero periodo. A questi si aggiungono circa 80.000 tonnellate di rifiuti di carta e cartone tra pacchi e pacchetti. Non è solo “atmosfera”: è un fatto concreto che impatta direttamente sul portafogli e sull’ambiente.
Quando conviene accendere le luci di Natale?
Se accendi tutte le luminarie sul balcone (stile Hollywood) quando rientri, potresti beccare il picco. Stando a QuiFinanza, il Prezzo Unico Nazionale dell’energia (PUN) del 18 dicembre 2025 è 0,120 €/kWh e che il giorno prima il minimo era alle 4 (0,105 €/kWh) mentre il massimo è stato alle 19 (0,143 €/kWh), cioè proprio nell’ora in cui di solito si accende mezza casa “perché fuori fa buio presto”.
Quindi sì: l’albero acceso “tutta sera” ha un valore emotivo e un costo economico. La soluzione non è vivere al buio come in un film del Neorealismo, ma mettere un minimo di strategia, tipo:
- Timer o prese smart: accendi 2-3 ore quando serve davvero l’effetto, non dalle 17 fino a quando ti addormenti sul divano;
- Scegli set a LED: non è glamour dirlo, ma lo è vedere la bolletta più bassa;
- Se hai l’energia a prezzo variabile: prova a spostare parte dell’illuminazione decorativa fuori dal “prime time” serale, anche solo di un’ora.
Poi c’è la parte che nessuno vuole leggere, ma tutti dovrebbero: la sicurezza. La Guardia di finanza, nelle linee guida sull’etichettatura delle luminarie, ricorda che le catene “ordinarie” (IP20) devono riportare l’avvertenza “solo per uso interno”, mentre per IP44 serve indicazione per uso esterno, con componenti coerenti.
Quanto spendono per Natale gli italiani?
E l’ultima finta buona notizia: secondo un’indagine Altroconsumo, in media gli italiani prevedono di spendere quasi 600 euro tra Natale e Capodanno 2025 (esattamente 592 euro ) e la voce “decorazioni” e “costo luci di Natale” vale circa 30 euro; quasi metà dice che taglierà proprio sulle decorazioni.
Il consiglio finale per una mediazione tra calore e conti: scegli pochi punti luce fatti bene, controlla che siano adatti dove li metti (interno/esterno), e decidi in anticipo quando accenderli. Così la tua casa resta natalizia, e la bolletta smette di fare la parte del guastafeste.


