21 Novembre 2024
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Investire in mini appartamenti: tutti i segreti della tendenza immobiliare del momento
Con il decreto Salva Casa i mini appartamenti diventeranno una categoria immobiliare top e con essi prenderà campo il microliving.

Il caso dei mini appartamenti in affitto a Milano

 

Il mercato immobiliare di Milano apprezza da tempo i mini appartamenti, ben prima che si cominciasse a parlare di mini case o di microliving.

 

Gli appartamenti di dimensioni contenute, mediamente sotto i 38 mq, sono appetibili per le spese di gestione e per la possibilità di reddito immobiliare anche veloce.

 

L’esempio più eclatante in tal senso, come spiegato da Milano Today nello speciale Dossier, è quello della zona NoLo, quartiere del Municipio 2. Qui la filosofia del microliving ha preso corpo in progetti di edilizia ispirati al modo di abitare già sperimentato in altri Paesi del Nord Europa.

 

I proprietari che hanno investito in queste mini case attestano che la richiesta di affitti è alta, tanto da richiedere liste di attesa. I prezzi medi per l’affitto di un mini appartamento di 28 mq sono di circa 1250 euro al mese; oltre 1.600 euro per un bilocale di 35 mq.

 

Perché tale successo? Il motivo di fondo è che gli edifici destinati al microliving a NoLo sono progettati per soddisfare non tanto un’esigenza abitativa quanto uno stile di vita: spazi funzionali, spese di gestione incluse, spazi verdi, area coworking, lavanderia e garage sotterraneo.

 

Perché il mercato  dei mini appartamenti è destinato a crescere?

 

I mini appartamenti sono un trend immobiliare di successo non effimero. Con l’entrata in vigore del decreto Salva Casa la tendenza sarà ancora più accentuata.

 

Il testo di legge infatti ha modificato i requisiti di abitabilità: le superficie minime dei monolocali scende da 28 mq a 20 mq e per i bilocali da 38 mq a 28 mq. Anche l’altezza minima è stata ridotta da 2,70 m a 2,40 m.

 

Si aprono quindi nuovi scenari per la ristrutturazione di sottotetti e cantine, o per il frazionamento di un immobile in mini appartamenti.

 

Cosa vuol dire microliving?

 

Più volte abbiamo citato il termine microliving in relazione alle mini case. Ma cosa significa esattamente? Per capirlo facciamo riferimento a realtà dove questo modo di abitare è la normalità.

 

In Paesi come Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania e Scandinavia le case di piccole dimensioni sono un must. Lo dimostra che un colosso mondiale della casa, come IKEA, abbia iniziato a investire in questo settore di mercato.

 

Il termine microliving definisce la scelta (o la necessità, dipende) di vivere in ambienti tanto ridotti da non rispettare quasi le normali proporzioni degli spazi abitativi.

 

Dal punto di vista della sostenibilità (i consumi sono minori e non si sprecano risorse) e dal punto di vista stilistico. I mini appartamenti infatti incontrano i gusti di chi apprezza lo stile ultra minimalista, quasi “essenzialista” verrebbe da dire.

 

Basti pensare alle mini case giapponesi che rispondono alla necessità di non sprecare suolo, ma che rispondono anche alla cultura tradizionale minimale.

 

Agli amanti del genere non può non venire in mente la scena cult del film “Il ragazzo di campagna” nella quale Renato Pozzetto va a vivere in un monolocale a Milano.

 

Presentato dall’agente immobiliare come un vero affare, il mini appartamento del protagonista Artemio è senza finestre: un optional superato secondo l’agente immobiliare.

 

Dispone però di un moderno impianto di ventilazione con aria calda e fredda. La superficie è sfruttata al massimo e in pochi centimetri è presente tutto il necessario: angolo cottura, bagno e un tavolo che si estrae dal letto incassato nella parete. Taaac!

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