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Dal conto quasi in rosso alla casa nella zona più “in” di Milano: l’appartamento edgeless di Brera nasce da una scelta drastica. Muri verdi, arte ovunque e un camino “odiato”: chi erediterà tutto e quali certezze abbiamo davvero?
Ornella Vanoni: da “30 euro sul conto” alla casa a Brera
Dietro le finestre di un palazzo di metà Ottocento, nel cuore di Brera a Milano, si nascondeva il luogo forse più intimo di Ornella Vanoni: il suo appartamento affacciato verso Parco Sempione.
Qui la cantante si trasferì dopo aver lasciato la grande casa di largo Treves, una villa che era diventata economicamente insostenibile. In un’intervista aveva raccontato di essere arrivata a “trenta euro sul conto” e di aver dovuto venderla, con la schiettezza che l’ha sempre contraddistinta. Proprio da quel momento nasce una nuova casa, su misura per lei.
Lo spazio prende forma grazie al lavoro dell’architetto Alessandro Trevisani, con la collaborazione di Nadia Orecchio. Il risultato è un appartamento pensato come una sequenza fluida di ambienti comunicanti, dove porte, corridoi e passaggi non “tagliano” lo spazio ma lo accompagnano. L’idea dell’edgeless apartment si traduce in angoli addolciti, linee morbide, passaggi continui che eliminano le classiche separazioni nette tra zona giorno e zona notte.
La casa di Ornella è quindi un po’ il contrario del classico appartamento milanese: meno rigore geometrico, più continuità visiva e una luce che scorre da un ambiente all’altro, amplificata da superfici chiare e da un’attenta progettazione di interni.
Green e senza spigoli: le scelte di una signora di classe
La prima cosa che colpisce entrando è il colore. Ornella Vanoni ha scelto un unico filo conduttore cromatico per colorare le pareti di casa: un verde chiaro, placido e rasserenante, che avvolge pareti e boiserie. Niente total white da rivista patinata: lei stessa ironizzava sui muri bianchi a Milano, “non siamo mica in Sardegna”.
Su questo sfondo tenue esplodono i contrasti. In salotto, al centro, troneggia un divano rosso intenso, che diventa il fulcro visivo dello spazio. Attorno, opere d’arte importanti: sculture e installazioni di Arnaldo Pomodoro, Fausto Melotti, Alessandro Pianon, vetri di Murano.
Il camino è un altro protagonista del living: un elemento caldo e domestico che, curiosamente, la Ornella Vanoni non avrebbe voluto, ma che alla fine contribuisce a rendere l’ambiente ancora più accogliente. Accanto, una scultura di Lothar Fischer dialoga con la fiamma, mescolando calore domestico e ricerca artistica.
La camera da letto segue la stessa logica: pareti verdi, atmosfera ovattata, pochi elementi scelti con grande attenzione. Sopra la testiera spicca un’opera di Laura Panno, sulla parete laterale i bozzetti di Hugo Pratt. Un grande guardaroba-cabina ospita in ordine maniacale sia gli abiti di tutti i giorni che quelli di scena. Comodino trasparente, abat-jour e una lampada da terra completano un ambiente pensato per il riposo, ma anche per il pensiero e per la lettura.
Nel complesso, ogni stanza sembra studiata per essere insieme bella da vedere e facile da vivere: linee morbide, niente spigoli aggressivi, colori che rasserenano e oggetti che parlano di una vita immersa nell’arte.
Cosa sappiamo dell’eredità di Ornella Vanoni
Quando si parla della casa di Brera è inevitabile toccare anche il tema del patrimonio di Ornella Vanoni, oggi al centro delle curiosità dopo la sua recente scomparsa. Nonostante una carriera monumentale, oltre cento dischi pubblicati e decine di milioni di copie vendute, la cantante ha sempre raccontato di non essersi mai “arricchita” come si potrebbe immaginare.
In passato aveva commentato con ironia alcune notizie che le attribuivano un patrimonio a nove zeri, arrivando a smentire con decisione cifre fantasiose come i 118 milioni di euro: se fossero state vere, diceva, non sarebbe certo rimasta a Milano ma avrebbe scelto di vivere su un’isola lontana. Il suo rapporto con il denaro è sempre stato descritto come concreto, a volte faticoso, segnato da scelte importanti come la vendita della villa di largo Treves quando i conti non tornavano più.
L’appartamento di Ornella Vanoni a Brera rappresenta quindi uno dei beni più significativi del suo patrimonio materiale: una casa in una delle zone più ambite di Milano, in un palazzo storico, impreziosita da opere d’arte e pezzi di design che nel tempo potrebbero aver acquisito anche un valore economico notevole.
Sul fronte dell’eredità, le informazioni certe sono poche e arrivano solo da fonti pubbliche: non è noto se Ornella Vanoni avesse redatto un testamento, mentre è certo che il suo unico erede diretto sia il figlio Cristiano Ardenzi, nato nel 1962 dal matrimonio con l’impresario teatrale Lucio Ardenzi. Dietro le cifre, tuttavia, resta un’eredità ben più grande: quella artistica.


