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Un nuovo laboratorio italiano usa l’IA per stimare gli immobili andando oltre metri quadri e planimetrie: conta anche come si vive nel quartiere, quanto è pulito e che servizi offre.
Da Pisa un laboratorio che usa l’IA per valutare case e quartieri
Quando si cerca casa, quasi nessuno si accontenta di sapere solo quanti metri quadrati ha l’appartamento e se c’è il box auto. Ci chiediamo tutti: com’è davvero il quartiere? È pulito e sicuro? C’è una buona illuminazione? Ci sono parchi, scuole e servizi per le famiglie?
Il progetto si chiama Real – Real Estate Analytics Laboratory e nasce con un obiettivo chiaro: innovare il settore immobiliare attraverso l’integrazione di dati eterogenei, analizzati mediante algoritmi di intelligenza artificiale. Non si guarda più solo ai parametri classici, ma anche al contesto sociale e di vivibilità. Dietro Real c’è una squadra ampia e trasversale:
- Scuola Sant’Anna,
- Cnr-Isti di Pisa,
- Devitalia,
- Università di Venezia Iuav,
- Università di Firenze,
- Start up Dometria, che integra le competenze scientifiche eterogenee e complementari dei ricercatori coinvolti nel progetto.
Stima immobiliare: cosa cambia con l’intelligenza artificiale?
Una delle parti più interessanti del progetto è il tipo di informazioni che vengono prese in considerazione. La stima immobiliare non si ferma ai dati canonici, ma integra dati multidisciplinari basati anche su mappe Gps a livello strada, tra cui:
- vivibilità del quartiere,
- aspetti sociali e di contesto,
- presenza di sbarre alle finestre,
- graffiti nel quartiere e segni di degrado sui muri,
- livello di pulizia della zona,
- servizi per le famiglie.
L’obiettivo è che tutte queste informazioni, che oggi spesso valutiamo “a pelle”, entrino in modo strutturato nel modo in cui viene stimato un immobile, sia residenziale sia aziendale.
Per chi cerca o offre casa: cosa cambia in concreto?
Il progetto Real è ancora in fase di sviluppo, ma il cambio di prospettiva è chiaro: la valutazione non riguarda più solo quanto è grande un immobile, ma anche come si vive nella zona in cui si trova. Per chi sta cercando casa, in pratica può significare:
- avere strumenti in più per capire in anticipo se un quartiere è in linea con le proprie aspettative di vivibilità;
- confrontare meglio immobili simili per metri quadri e prezzo ma situati in contesti diversi;
- ridurre il rischio di scoprire solo dopo l’acquisto che la zona non corrisponde a quanto ci si aspettava.
Per chi opera nel mercato immobiliare o nelle telecomunicazioni, questi strumenti possono migliorare l’efficienza dei mercati e rendere più semplici le relazioni tra chi offre e chi cerca valore nel real estate.
Intelligenza artificiale e immobiliare: dalla ricerca alla vita quotidiana
Fabrizio Falchi del Cnr-Isti ricorda che l’intelligenza artificiale non può più essere appannaggio del solo mondo della ricerca ed è bene che trovi concreta applicazione in settori cruciali come quello immobiliare: il progetto Real va esattamente in questa direzione, portando l’IA “sull’uscio di casa”.
In questo quadro si inserisce anche la visione più ampia evocata da Diego Petrucci, vicepresidente del Consiglio regionale, che auspica che Pisa diventi la “San Francisco dell’intelligenza artificiale per il Mediterraneo”, grazie alla presenza di università, CNR e a una tradizione scientifica che richiama nomi come Pacinotti, Fibonacci e Galilei.
Per chi guarda da fuori, la domanda resta molto semplice e perfettamente in linea con l’attacco della fonte: quanto vale davvero la casa? Se fino a ieri la risposta passava quasi solo da metri quadri, planimetrie e pochi parametri standard, domani potrebbe includere in modo sistematico anche tutto ciò che finora era rimasto sullo sfondo. Con l’IA che prova a mettere ordine tra tutti questi elementi, senza sostituire il giudizio umano, ma offrendo uno strumento in più per decidere.
