10 Novembre 2025
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Meloni ha davvero risparmiato 70.000 euro? La risposta del catasto non lascia dubbi
Villino Meloni: le ultime notizie sul caso dell'accatastamento della sua casa all'EUR.

Tra accuse, interrogazioni parlamentari e numeri in dichiarazione, arriva la nota del Fisco che conferma la classificazione A/7 del villino Meloni. Un numero che cambia il valore dell’immobile, ma anche tasse e detrazioni fiscali.

 

Catasto e classificazioni: villino o villa di lusso?

 

L’inchiesta del giornalista Emiliano Fittipaldi ha rimesso al centro un dettaglio tutt’altro che tecnico: la casa della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è accatastata come A/7 (villino) e non come A/8 (villa di lusso). La differenza non è semantica: la classificazione A/7 incide sul calcolo della rendita e, a cascata, su IMU/TASI e su altre imposte collegate.

 

Sulle polemiche politiche e giornalistiche (compresi i rilievi di deputati di Italia Viva), l’Agenzia delle Entrate ha formalizzato che “tutto è regolare” per questo immobile. La stessa presidente del Consiglio ha ricordato che l’accatastamento è opera del tecnico incaricato. La cifra dei “70 mila euro” risparmiati, chiamata in causa da alcuni articoli, resta una mera contestazione. E, nella zona residenziale interessata (Mostacciano/Eur) il “villino” è la tipologia prevalente.

 

Il documento ufficiale dà ragione a Giorgia Meloni?

 

Il documento tecnico richiamato dall’amministrazione finanziaria fotografa l’unità immobiliare: due piani (di cui uno seminterrato), 18 vani complessivi, altezze medie non superiori a 3 metri, corte esclusiva sotto i 500 mq.

 

Parametri in linea con la categoria A/7 e non della A/8. Per essere “villa di lusso” servono elementi tipologici di pregio: altezze sopra l’ordinario, ambienti principali tutti fuori terra, soprattutto corti esterne molto ampie con rapporti superficie/volumi “ben superiori” a quelli riscontrati qui. La consistenza di 18 vani rientra anch’essa nei limiti A/7.

 

E il contesto conferma: nelle aree limitrofe (Mezzocamino, Tor dei Cenci, Torrino, Vitinia, Mostacciano) sono state censite soltanto due unità A/8. Una delle due è la famosa “villa di super lusso” legata alla coppia Totti-Blasi, con corti dell’ordine dei 10.000 mq e perfino campi sportivi privati, compresi i campi da padel (sport amato dall’ex Pupone).

 

Quanto scarica Giorgia Meloni dalle tasse?

 

La dichiarazione patrimoniale 2025 di Giorgia Meloni (firmata il 28 ottobre) indica un reddito complessivo di 180.081 euro, in calo rispetto ai 459.460 euro del 2024 e ai 293.531 euro del 2023 (all’inizio legislatura erano 160.706 euro).

 

La premier è stata la prima tra i leader a rendere pubblica la dichiarazione 2025. È plausibile un rimbalzo futuro grazie all’anticipo dei diritti di autore per l’edizione americana del libro. Sul fronte detrazioni, le imposte lorde sono 69.340 euro, le nette scendono a 63.060 euro grazie a 6.274 euro di detrazioni così ripartite:

 

  • 415 euro per erogazioni liberali (versamenti mensili al partito);
  • 579 euro per interventi di recupero del patrimonio edilizio (verosimilmente legati ai lavori sulla nuova casa);
  • 781 euro nel rigo 50-70-90-110% (riconducibili agli stessi interventi) e 499 euro nella sezione IV del quadro RP (spese energetiche e/o per dispositivi multimediali).

 

In Aula, il ministro Ciriani ha escluso l’uso di “bonus” da parte della premier; i numeri in dichiarazione mostrano comunque detrazioni ordinarie di legge. Sullo sfondo dei numeri la domanda politica resta – ed è legittimo porsela – ma ad oggi la risposta fiscale, è quella sulla carta. La categoria A/7 è coerente con le agevolazioni previste dalla normativa locale ed erariale per i villini, mentre la A/8 ne è in genere esclusa. Tradotto: se l’immobile non ha i requisiti oggettivi da A/8, non può essere tassato come se li avesse.

 

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