9 Dicembre 2024
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Perché il patrimonio edilizio italiano non può fare a meno di Ecobonus e Sismabonus?
Immagine di Milano a esemplificare la formazione del patrimonio edilizio italiano da salvare e migliorare

“Un Patrimonio da Salvare” dalla proposta alla chiamata all’azione per il settore dell’edilizia in Italia. Mantenimento degli incentivi per la ristrutturazione, finanziamenti europei e il coinvolgimento di capitali privati i punti chiave.

 

Cos’è “Un Patrimonio da Salvare”?

 

Il documento “Un Patrimonio da Salvare” è un manifesto per il futuro del patrimonio edilizio italiano, frutto della collaborazione di 25 diverse associazioni: una proposta ambiziosa e condivisa per affrontare le sfide del settore edilizio italiano.

 

L’iniziativa coinvolge operatori del comparto edile, ambientale e dei consumatori, uniti dall’obiettivo comune di promuovere una visione che integra edilizia sostenibile, sicurezza antisismica ed efficientamento energetico.

 

Con un impatto diretto su oltre 430 mila consumatori, 150 mila lavoratori, 600 mila professionisti e 8 mila imprese, “Un Patrimonio da Salvare” si propone come un motore di innovazione.

 

Il Piano Nazionale di Ristrutturazione tra i pilastri di “Un Patrimonio da Salvare”

 

Il fulcro della proposta è un Piano Nazionale di Ristrutturazione, che punta a ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra degli edifici, in linea con le normative europee e con gli obiettivi della Direttiva Case Green. A tal fine diventa centrale la necessità di una mappatura completa del patrimonio edilizio italiano.

 

Questa analisi preliminare permetterebbe di individuare le priorità e pianificare interventi mirati su larga scala. Tra le proposte operative di “Un Patrimonio da Salvare” si evidenziano:

 

  • Analisi approfondite e dati certi: un punto di partenza indispensabile per definire le strategie d’azione.

 

  • Conservazione degli incentivi fiscali: garantire la continuità dell’Ecobonus e del Sismabonus fino all’implementazione di nuove misure.

 

  • Collaborazione interdisciplinare: esperti di vari settori sono chiamati a contribuire all’elaborazione di soluzioni efficaci e sostenibili.

 

La ristrutturazione energetica degli edifici è uno degli obiettivi prioritari di “Un Patrimonio da Salvare”, data la responsabilità del settore edilizio per il 40% del consumo energetico totale e il 36% delle emissioni di CO₂ nell’Unione Europea. In parallelo, si sottolinea l’importanza della sicurezza antisismica, considerata essenziale non solo per preservare il patrimonio edilizio, ma anche per proteggere le vite umane.

 

Il ruolo della collaborazione istituzionale e la sfida delle risorse finanziarie

 

Il documento ribadisce l’importanza di un “provvedimento ponte” per mantenere Ecobonus e Sismabonus senza i tagli delle aliquote previsti nei prossimi anni. Questi incentivi fiscali sono considerati strumenti fondamentali per sostenere le attività di ristrutturazione dei proprietari immobiliari.

 

Un altro aspetto cruciale del manifesto riguarda il finanziamento dei piani di interventi di riqualificazione edilizia su larga scala. Quello dei fondi è un punto sempre dolente per il quale le associazioni promotrici invitano il Governo a negoziare con l’Unione Europea per ottenere fondi dedicati, a basso costo e con schemi di accesso semplici. L’obiettivo è coinvolgere anche la finanza privata, indispensabile per realizzare interventi di ampia portata.

 

Il tema delle risorse finanziarie rimarrà centrale: ottenere fondi adeguati, a condizioni vantaggiose, sarà cruciale per avviare una trasformazione sostenibile del patrimonio edilizio italiano. L’obiettivo finale è quello di costruire un modello replicabile, in grado di coniugare edilizia sostenibile, sicurezza e innovazione.

 

Il percorso delineato da “Un Patrimonio da Salvare” rappresenta solo l’inizio. Nei prossimi mesi, le associazioni si impegneranno in un dialogo aperto con le istituzioni, promuovendo tavoli tecnici e collaborazioni per trasformare le proposte in azioni concrete.

 

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