
Scopri il contenuto di questa pagina in breve
Emergenza casa in Italia. I dati ISTAT 2025 fanno tremare: oltre 3,3 milioni vivono in condizioni abitative di disagio grave. Giovani e famiglie monogenitore i più colpiti. L’edilizia residenziale? Ferma: contributo zero al PIL.
La casa? Ormai è un lusso: i numeri della crisi
I dati ISTAT 2025 dicono che il 5,6% della popolazione italiana (circa 3,3 milioni di persone) vive in condizioni di grave deprivazione abitativa. Non si tratta di disagi temporanei: parliamo di abitazioni sovraffollate, con gravi problemi strutturali, prive di servizi essenziali come bagno o illuminazione adeguata.
La situazione è drammatica soprattutto per i più giovani. Tra le famiglie con un percettore di reddito under 35, il disagio colpisce il 12,1% degli individui. Solo cinque anni fa erano il 7,6%. Il dato è in controtendenza tra gli over 65, dove la percentuale resta sotto la media nazionale.
Tipo di disagio |
Popolazione colpita (milioni) |
Percentuale sulla popolazione (%) |
Grave deprivazione abitativa |
3,3 |
5,6 |
Grave deprivazione materiale e sociale |
2,7 |
4,6 |
Sovraccarico dei costi abitativi |
3,0 |
5,1 |
Non si tratta solo di numeri, ma di vite costrette in condizioni abitative e sociali ai limiti della dignità. L’ISTAT nel suo rapporto 2025 fotografa tre forme di disagio che urlano di essere considerate: grave deprivazione materiale e sociale, grave deprivazione abitativa e sovraccarico dei costi abitativi.
Condizione |
Persone colpite |
Percentuale popolazione |
Definizione ISTAT |
Categorie più colpite |
---|---|---|---|---|
Grave deprivazione materiale e sociale |
2,7 milioni |
4,6% |
Persone colpite da almeno 7 segnali su 13 (es. impossibilità a riscaldare casa, accesso a internet, numero auto, scarpe, ecc.) |
Sud Italia (12,1%), media nazionale 4,6% |
Grave deprivazione abitativa |
3,3 milioni |
5,6% |
Abitazioni sovraffollate con almeno un problema: strutturale, assenza di bagno/doccia con acqua corrente, scarsa luminosità |
Under 35 (12,1%), over 65 sotto media nazionale |
Sovraccarico dei costi abitativi |
3,0 milioni |
5,1% |
Quando i costi abitativi superano il 40% del reddito netto familiare |
Persone sole |
Istat 2025: quanto pesa la casa sul reddito?
L’altra faccia del disagio abitativo è economica: avere un tetto sopra la testa costa! Oltre 3 milioni di persone vivono una condizione di sovraccarico dei costi abitativi, ossia spendono più del 40% del proprio reddito netto solo per mantenere l’abitazione. Un calo rispetto all’8,7% del 2019, ma il dato resta allarmante.
A soffrire di più sono i single sotto i 65 anni: quasi 1 su 5 è schiacciato da spese abitative fuori controllo. Seguono i nuclei monogenitore, spesso già fragili dal punto di vista reddituale. Il paradosso? Gli anziani, nonostante pensioni spesso ridotte, sono i meno esposti.
Questi numeri del Rapporto ISTAT 2025 rivelano che l’età e la struttura familiare sono determinanti nel definire la vulnerabilità abitativa. Eppure, le politiche di sostegno sembrano ignorare proprio le fasce più esposte.
Finanziamenti al mattone ma l’edilizia residenziale boccheggia
Nel 2024 gli investimenti nell’edilizia residenziale sono crollati del 3,1%, dopo anni di crescita trainata dal Superbonus. Una frenata che si riflette direttamente sulla qualità dell’abitare. L’ISTAT conferma che il contributo dell’edilizia al PIL è stato negativo: un dato senza precedenti recenti.
Al contrario, il comparto di edifici non residenziali – spinto dal PNRR che ha fornito un apporto di 2,1 punti alla crescita degli investimenti – cresce del 9,6%. Ma fare le case non è la stessa cosa che investire in capannoni: il crollo dell’edilizia abitativa (come evidenzia il Report ISTAT 2025) lascia indietro milioni di cittadini che avrebbero bisogno di nuove costruzioni e di prezzi calmierati e accessibili.